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Chi paga l'amministrazione del condominio?

L'amministratore condominiale è una figura che si occupa di tutta la gestione del condominio. Scopri nell'articolo chi deve pagare questa figura

22-05-2022 (Ultimo aggiornamento 13-02-2024)
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Pasquale Gangemi

Consulente ed Agente Immobiliare - Mediatore creditizio

Specialista nelle attività di intermediazione e di consulenza rivolte alla compravendita, locazione, valutazione di immobili ad uso residenziale, uffici, commerciale ed industriale. Presidente interprovinciale del collegio di RC-VV della FIAIP “Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professional...
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L’amministratore condominiale è una figura che, eletta dai condòmini, si occupa di agire in loro vece, occupandosi dell’amministrazione e della gestione dello stabile, della tenuta della contabilità e dell’osservanza del regolamento condominiale. Il suo ruolo e le varie mansioni che svolge sono di fondamentale importanza all’interno di un condominio, oltre ad essere obbligatorie per legge quando il numero di unità immobiliari è superiore ad otto. Dal punto di vista giuridico, la tipologia di rapporto che si instaura fra l’amministratore e i condomini di un edificio rientra nel contratto di mandato di rappresentanza. In qualità di mandatario questa figura ha diritto ad una retribuzione per l’attività svolta, ma chi paga l’amministratore condominiale? Hai deciso di prendere un appartamento in affitto e vuoi sapere se le spese condominiali devono essere o meno a tuo carico? Scopri in questo articolo di PG Casa tutto quello che c’è da sapere.

Chi è l’amministratore di condominio?

Come abbiamo già anticipato, un amministratore di condominio è un soggetto che ha diversi compiti molto importanti da svolgere per la corretta gestione di un condominio. Rientra fra i suoi compiti:

  • Convocare l’assemblea condominiale;
  • Disciplinare parti condominiali;
  • Gestire la contabilità;
  • Prendere provvedimenti contro i morosi;
  • Tutelare il regolamento del condominio;
  • Adempiere agli oneri fiscali;
  • Tenere i registri condominiali;
  • Presentare i rendiconti.

È vero che l’amministrazione di condominio può essere svolta dai condòmini stessi. Tuttavia, nel caso in cui le unità immobiliari di proprietà esclusiva che fanno parte del condominio siano più di 8 la nomina di un amministratore condominiale è obbligatoria per legge. Si tratta solitamente di un soggetto esterno, un professionista qualificato ed esperto in materia, in grado di adempiere a tutti i compiti che gli spettano in maniera diligente e professionale.

La figura dell’amministratore condominiale viene nominata su base annua dall’assemblea dei condòmini, all’interno della quale viene anche stabilito il compenso annuale che deve essere riconosciuto a tale soggetto. È bene precisare però che possono verificarsi casi in cui l’amministratore non ha diritto di compenso.

Quali sono quindi i casi in cui non pagare l’amministratore di condominio? Nel caso in cui l’amministratore condominiale non adempia ai suoi obblighi di mandatario oppure nel momento in cui continua ad esercitare le sue funzioni ad interim, dopo la scadenza del mandato.

Come va pagato l’amministratore di condominio?

Appurati i compiti che dovrebbe svolgere, vediamo ora di approfondire come va pagato l’amministratore di condominio. Secondo la normativa vigente il costo riguardante il compenso dell’amministratore condominiale deve essere sostenuto da tutti i condòmini, nessuno escluso, salvo casi particolari. Va precisato però che la spesa dovrà seguire specifici criteri di ripartizione.

Come si ripartisce quindi la spesa dell’amministratore? In assenza di un accordo fra i condomini che stabilisca diversamente, l’onere della spesa andrà suddiviso tra tutti i componenti comproprietari sulla base del criterio dei millesimi di proprietà. I condòmini quindi dovranno sostenere la spesa in base alla propria quota di proprietà esclusiva.

Capita spesso però che l’appartamento che si trova all’interno del condominio non sia abitato dal legittimo proprietario, bensì da un soggetto che affitta l’appartamento, detto conduttore. In questo caso chi paga l’amministrazione condominiale l’inquilino o il proprietario?

A chi spetta pagare l’amministrazione condominiale?

Stabilire chi paga l’amministratore condominiale non è del tutto semplice. Nel caso di un contratto d’affitto, infatti, il proprietario ha diritto ad addossare tutti gli oneri relativi al condominio al conduttore. Tuttavia, la legge non indica espressamente se, all’interno di queste spese, rientri anche il compenso dell’amministratore.

La legge, nello specifico l’art. 9 legge 392/1978, stabilisce che sono interamente a carico del conduttore (salvo diverse disposizioni) solamente i seguenti oneri accessori:

  • Spese per la pulizia, il funzionamento e la manutenzione ordinaria dell’ascensore;
  • Fornitura di acqua, energia elettrica, riscaldamento e condizionamento d’aria;
  • Spurgo di pozzi;
  • Fornitura di altri servizi comuni;
  • Spese di portineria nella misura del 90%.

Come è possibile vedere, non sono previste in questo elenco le eventuali spese per l’amministratore condominiale. Seppur non esiste un vero e proprio intervento normativo che chiarisca questo particolare aspetto è possibile rispondere a questa domanda prendendo in esame cosa ha stabilito la giurisprudenza in merito a casi come questi.

Chi paga quindi l’amministratore condominiale secondo gli organi giudiziari? Per quanto stabilito dalla Cassazione all’interno di alcune sentenze, le spese necessarie per il compenso dell’amministratore condominiale non possono rientrare fra gli oneri che la legge impone a carico dell’inquilino e che, di conseguenza, queste debbano essere sostenute dal proprietario. Ciò ovviamente non vale nel caso in cui esista un esplicito accordo fra proprietario e conduttore all’interno del contratto di locazione, nel quale viene espressamente stabilito che sarà l’inquilino ad accollarsi anche le spese dell’amministratore.

Domande frequenti:

  • Come va pagato l'amministratore di condominio?

    Il compenso di un amministratore di condominio è stabilito tenendo conto di diverse voci: quota fissa, quota ulteriore in caso di lavori straordinari e rimborso spese. La somma totale pertanto dovrà essere decisa durante l’assemblea. Una volta ricevuto il compenso, l’amministratore dovrà provvedere a emettere apposita fattura a favore del condominio.

  • Come si ripartisce la spesa dell'amministratore?

    Secondo la legge i condòmini devono sostenere le spese relative ai beni comuni in proporzione della propria quota di proprietà esclusiva, che dovrà essere calcolata attraverso il cosiddetto metodo dei millesimi.

  • Quando l'amministratore non ha diritto di compenso?

    L’amministratore non ha diritto di compenso nel momento in cui non adempia ai suoi obblighi di mandatario.

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