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L'UE vieta l'affitto e la vendita di case che inquinano: ecco cosa fare

L'Unione Europea ha emanato la nuova direttiva che vita di vendere e affittare case ad alto impatto e consumo energetico. Ecco tutte le regole e le nuove scadenze

14-12-2021
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La sostenibilità è uno dei temi cruciali degli ultimi anni: noi tutti siamo chiamati a ridurre sprechi e impatto ambientale in modo da tutelare il futuro del Pianeta. E proprio con questo obiettivo l’Unione Europea ha evidenziato l’esigenza di ridurre le emissioni di anidride carbonica del settore edilizio e ha messo una stretta sull’affitto e la compravendita di immobili che inquinano troppo. Si tratta di una decisione che impatterà sul mercato immobiliare. Ecco i dettagli della decisione e come comportarsi.

Certificazione energetica immobili: l’UE cambia le regole

L’Unione Europea ha prefissato l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti di tutti gli Stati Membri nei prossimi anni, per arrivare ad una riduzione del 55% nel 2030. Sta già lavorando duramente per raggiungere questa finalità, coinvolgendo la comunità e i diversi settori economici.

La direttiva sul Rendimento energetico dell’edilizia arriverà alla Commissione Europea il 14 dicembre 2021 e stabilirà nuove regole sulla compravendita degli immobili, che dovranno avere la nuova Certificazione energetica europea. Attualmente è in vigore la certificazione nazionale, che presto non sarà più valida.

I requisiti cambiano totalmente. Se la bozza della direttiva verrà approvata, a partire dal 31 dicembre 2025 chi vuole vendere un immobile di qualsiasi tipo dovrà dimostrare che quest’ultimo ha una classe energetica F, che è meno inquinante di quelle attualmente valide in Italia. Gli edifici di fascia G verrebbero, quindi, esclusi dal mercato. Inoltre, dal 2027 gli edifici pubblici dovranno essere efficientati e arrivare a ottenere la classe F. Mentre dal 2030 la fascia sarà la E, che garantisce ancora meno inquinamento, impatto sull’ambiente e riduce il consumo energetico.

Anche chi affitta un appartamento o un’abitazione dovrà sottostare a nuove regole: dal 1° gennaio 2030 tutti gli immobili messi in affitto dovranno avere la classe F mentre dal 2033 la classe richiesta sarà la E.

L’Italia ha davanti a sè una sfida enorme. Infatti, nel nostro Paese molti edifici rientrano nella classe più bassa, la G, cioè proprio quella che l’Unione Europea vuole eliminare perchè troppo inquinante. Si parla di circa 4,5 milioni di immobili, che per essere affittati o venduti avrebbero bisogno, quindi, di una ristrutturazione e di un efficientamento energetico.

Come migliorare la classe energetica di un immobile

Per migliorare la classe energetica di un immobile è opportuno eseguire specifici lavori che possano ridurne l’impatto e il consumo energetico. In questo ambito, il Superbonus 110% è sicuramente una enorme opportunità. Infatti, consente di avere una maxi-agevolazione qualora ci sia l’innalzamento di almeno due classi energetiche. Per iniziare, è opportuno ottenere l’Attestato di Prestazione Energetica, un documento molto importante che mette in luce qual è la classe di partenza di un edificio. E in base ai lavori si può poi eseguire l’efficientamento e migliorare le classi energetiche. L’uso dei Fondi europei da parte dell’Italia verterà anche su questo punto, infatti per rendere le case meno inquinanti sono coinvolti cittadini e aziende.

Chi desidera riqualificare un immobile può affidarsi ai professionisti in progettazione e certificazione energetica presenti su Pagine Gialle Casa e chiedere subito un preventivo.

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