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Rent to buy o affitto con riscatto: come funziona

Rent to buy è un contratto di affitto che può trasformarsi in compravendita. Nella guida forniremo una panoramica su come funziona, normativa e vantaggi.

07-03-2018 (Ultimo aggiornamento 19-03-2021)
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Il rent to buy è una formula molto interessante, a cui in molti stanno facendo ricorso, che consente a chi prende in affitto un immobile di acquistarlo al termine del rapporto contrattuale. Anche se dall’inglese il significato di  rent to buy è letteralmente quello di “prendere in affitto per acquistare”, a dire il vero la compravendita non è obbligatoria ma è soltanto un’opzione inserita nel contratto di locazione. Chi stipula questo tipo di contratto, però, è tenuto a pagare un canone  più alto rispetto alla media, in quanto comprende anche una quota che funge da acconto sul prezzo finale dell’immobile.

Prima di stipulare un contratto di questo tipo, la prima cosa di cui vi dovete assicurare è che non vi sia alcun obbligo di acquisto. É importante fare una valutazione del prezzo che bisogna corrispondere al proprietario dell’immobile sia per pagare il canone sia per versare quella quota in più che funge da acconto per un eventuale futuro riscatto. Un prezzo troppo sproporzionato, infatti, non farebbe altro che avvantaggiare il proprietario dell’immobile e il rischio che correte è di perdere tanti soldi spesi per la quota versata in qualità di acconto sul prezzo finale senza esercitare l’opzione di acquisto.

La normativa di riferimento

Dopo un periodo di silenzio il legislatore italiano, in seguito alla crescita del mercato dell’affitto con riscatto, con il decreto Sblocca Italia 133/14, convertito in legge 164/2014, finalmente ha introdotto un quadro normativo di riferimento che regola la materia in modo esauriente.
La normativa sul rent to buy tutela chi acquista un immobile con questa formula per un periodo di 10 anni. Viene data l’opportunità di effettuare la trascrizione del contratto nei registri immobiliari, ponendo al riparo il compratore da brutte sorprese prima dell’acquisto (come, ad esempio, un pignoramento sull’immobile o un’ipoteca). La trascrizione ha un doppio effetto: quello di prenotare l’immobile e di tutelare l’acquirente fino a 10 anni. Per legge, inoltre, non si può usare questa formula contrattuale in caso di case in costruzione ipotecate.

Inoltre, è importante stabilire nell’accordo gli effetti giuridici di un eventuale inadempimento di una delle due parti contrattuali. In caso di inadempimento dell’inquilino, infatti, il proprietario ha diritto alla restituzione dell’immobile e al pagamento per intero dei canoni dovuti e non corrisposti in suo favore.

Se risulta inadempiente il proprietario, invece, l’affittuario-acquirente ha diritto alla restituzione delle quote versate in qualità di acconto a cui si aggiungono gli interessi legali.

I vantaggi della formula rent to buy

Secondo il nostro parere quella del rent to buy è una formula perfetta se non avete a disposizione un capitale iniziale per comprare casa e magari la quota versata mensilmente insieme al canone può anche essere affiancata al mutuo. Infatti, potete benissimo cumulare l’acconto sul prezzo finale dell’immobile con il mutuo senza problemi.  Se contate di stabilizzarvi dal punto di vista professionale entro pochi anni, questo strumento giuridico può sicuramente fare al vostro caso. Anche molti costruttori stanno sempre più prendendo in considerazione questa soluzione, visto che in Italia al momento regna l’invenduto sul mercato degli immobili. E i risultati ottenuti negli ultimi mesi sembrano dare loro ragione, considerato che il numero di acquirenti è aumentato sensibilmente.

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