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Antifurto: differenze tra rolling code e modulo anti-jammer

Il vostro antifurto ha bisogno di un rinnovamento? Rolling code e anti-jammer contribuiscono alla sicurezza del sistema e non sono mutualmente esclusive

08-04-2019 (Ultimo aggiornamento 11-04-2019)
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Primavera! I lunghi e freddi mesi invernali sono arrivati e se ne sono andati, e se prima vacanze, ponti e ferie di sorta erano poco più che un distante miraggio, possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo, consci che d’ora in poi la strada è tutta in discesa. Che comincino i piani feriali, quindi!

Il primo passo da compiere, qui, non è la scelta delle date – o meglio, lo è, ma c’è un passo preliminare e assolutamente imprescindibile da compiere prima, ossia il verificare che il nostro antifurto sia pronto quanto noi per il periodo delle vacanze.

A nessuno piace abbandonare casa propria, anche se è solo per un periodo di tempo limitato e se il lasciarla a sé già solo per un paio d’ore è abbastanza per darci gli incubi, farlo per una settimana o più è del tutto improponibile. Un antifurto è una necessità, senza se e senza ma, e come tale è opportuno avere quello migliore che ci si possa permettere – all’avanguardia, capace di interfacciarsi e allertare tanto noi quanto le forze dell’ordine, e soprattutto sicuro. Un antifurto a rischio d’essere incapacitato è poco meglio che non averne uno, in fondo, quindi quel che vogliamo è un sistema dotato di rolling code o modulo anti-jammer.

Ma cosa sono questi due elementi? Andiamo con ordine.

Sistema Code ‘n roll: che cos’è?

Il sistema rolling code, conosciuto anche col nome di hopping code, è una delle misure di sicurezza più importanti per un antifurto, e consiste nella capacità del trasmettitore di generare un segnale diverso a ogni sua attivazione (secondo sequenze e algoritmi specifici a modello e casa di produzione), così da rendere estremamente difficoltoso se non addirittura impossibile la clonazione del codice – che altrimenti potrebbe essere usato per disattivare impunemente il nostro antifurto e lasciare così campo libero al malfattore.

Se non si è sicuri che il proprio antifurto e la centralina del sistema di allarme dispongano di questa tecnologia, verificarlo è semplice – basta un telecomando programmabile, come quelli impiegati per memorizzare e copiare i segnali radio dei telecomandi dei cancelli, e seguire la procedura di copia. Se il telecomando programmabile riesce a copiare il segnale dell’antifurto, siamo nei guai.

Modulo Anti-jammin’: come funziona?

Il modulo anti-jamming, invece, è un dispositivo situato all’interno della centrale dell’antifurto il cui scopo è rilevare lo stato di saturazione della (o delle) frequenze sulle quali opera l’antifurto wireless che può essere di diverse frequenze a seconda dei modelli. La saturazione viene causata dai cosiddetti dispositivi jammer, congegni tecnicamente riservati a forze dell’ordine e militari ma sfortunatamente facilmente reperibili su internet.

Qualora qualche malintenzionato in possesso di un dispositivo jammer decidesse di tentare di disabilitare il sistema affogando la frequenza in segnali di disturbo, impedendogli così di svolgere le proprie funzioni, il modulo anti-jamming rileverebbe questo disturbo artificiale delle frequenze e farebbe scattare l’allarme anti-manomissione.

La uno, la due o entrambe?

Quindi, tra queste due misure di sicurezza, quale sarebbe meglio scegliere? La risposta è semplice – entrambe, in quanto entrambe contribuiscono molto alla sicurezza del sistema e non sono mutualmente esclusive.

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