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Certificato di conformità dell'impianto elettrico: cos’è e a chi richiederlo

Il certificato di conformità dell'impianto elettrico deve essere sempre richiesto all'impresa che ha effettuato i lavori all'impianto di un immobile

29-09-2021 (Ultimo aggiornamento 02-04-2024)
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Domenico Ielo

Ingegnere Civile

Domenico Ielo si è laureato con lode in Ingegneria Civile presso l'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Ha ottenuto il Dottorato in Ingegneria Geotecnica ed un Master di II livello In Ingegneria Ambientale Esperto in Difesa del Territorio. Ha maturato la propria esperienza profe...
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L’impianto elettrico, come altri elementi della casa in generale con il passare del tempo tende a deteriorarsi e funzionare in modo non più ottimale.

Ne consegue dunque che un cattivo funzionamento dell’impianto elettrico possa portare sgradevoli incidenti domestici o a danneggiamenti.

Ecco dunque che al fine di evitare possibili problemi legati alla sicurezza nonché ingenti investimenti di denaro, è stata richiesta la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico, un documento redatto da pubbliche autorità che attesta la conformità dell’impianto ai sensi di legge. Vediamo di seguito cos’è questo documento nel dettaglio e quali sono i suoi vantaggi.

Cos’è il certificato di conformità dell’impianto elettrico?

La dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico è stata introdotta con l’entrata in vigore della legge 46 del 1990. Questa norma, infatti, è stata introdotta con il fine di regolare le caratteristiche dell’impianto elettrico di casa. Ad oggi questa norma è stata sostituita dalla legge 37 del 22 gennaio 2008 e successive modifiche contenute nel decreto del 19 maggio 2010.

L’obiettivo principale per cui è stato previsto l’obbligo di rilascio della dichiarazione di conformità è quello di rendere gli impianti più sicuri, diminuendo così il numero di incidenti domestici provocati dal cattivo funzionamento degli stessi. La nuova legge ha introdotto anche la dichiarazione di rispondenza per regolamentare tutti gli impianti elettrici realizzati dal 1990 al 2008.

Oltre ad essere obbligatoria per gli impianti elettrici, la dichiarazione di conformità, come indicato nella gazzetta ufficiale, è necessaria anche per tutti gli impianti del gas, gli impianti di climatizzazione e di riscaldamento, quindi anche la conformità per la caldaia, gli impianti idraulici,  gli impianti radiotelevisivi, gli impianti a protezione delle scariche elettriche che si verificano quando ci sono condizioni climatiche avverse, gli impianti delle ascensori e gli impianti antincendio.

Il certificato di conformità dell’impianto elettrico è obbligatorio in tutti i casi di manutenzione o rifacimento, per certificare che l’impianto elettrico sia a norma.

Chi rilascia la certificazione dell’impianto elettrico?

Questo certificato viene rilasciato dalla ditta che ha svolto il lavoro, che deve compilare un modello standard, nel quale devono essere inseriti i dati del proprietario dell’immobile, i dati dell’impresa committente, il tipo d’impianto realizzato, i dati del tecnico responsabile della corretta esecuzione dell’impianto in corrispondenza alle normative vigenti, i dati sull’ubicazione dell’impianto ed i materiali utilizzati per la sua realizzazione.

Completano la certificazione copia dell’iscrizione camerale della ditta incaricata all’esecuzione dei lavori, lo schema o il progetto dell’impianto realizzato ed una relazione tecnica contenente l’elenco dei materiali utilizzati.

Come fare una dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico?

La dichiarazione di conformità deve essere redatta in triplice copia, di cui:

  • una da rilasciare al proprietario dell’immobile;
  • una da consegnare allo Sportello Unico dell’Edilizia del Comune competente;
  • una che resta all’impresa che ha effettuato il lavoro.

Tutte le copie devono essere debitamente timbrate e firmate. Il mancato rilascio della certificazione dell’impianto elettrico comporta una sanzione amministrativa per la ditta inadempiente compresa tra mille e diecimila euro.

Lo Sportello Unico dell’Edilizia del Comune in cui ha sede l’immobile oggetto dell’intervento provvede ad inoltrare una copia della certificazione alla sede della Camera di Commercio competente in cui risulta essere iscritta l’impresa che ha eseguito i lavori per eseguire tutti i dovuti controlli. In questo modo si verifica la veridicità delle informazioni contenute nella dichiarazione, per poi archiviarla. Attraverso la Camera di Commercio chiunque goda di diritti reali sull’immobile ed abbia bisogno di una copia della certificazione di conformità, qualora non riesca a reperirla autonomamente, ha la possibilità di richiederne una copia.

Per accedere alle informazioni contenute nella banca dati dell’istituto occorre presentarsi muniti di idoneo documento di riconoscimento e di certificato di proprietà, contratto di affitto, contratto di comodato d’uso, o qualsiasi altro atto attestante il godimento di diritti reali sull’immobile per il quale occorre ottenere copia della documentazione depositata.

Differenza tra dichiarazione di rispondenza e certificazione dell’impianto elettrico

Le dichiarazioni di rispondenza non sostituiscono la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico ai sensi di legge, ma servono per integrarle, attestando che tutte le parti degli impianti non munite di certificazione sono conformi ai requisiti minimi di sicurezza richiesti dalla normativa vigente, nel periodo in cui è stato costruito.

Per queste non esiste nessun modello da compilare, ma basta rilasciare una relazione tecnica attestante la conformità dell’impianto alle normative vigenti, nel periodo in cui è stato realizzato, timbrata e firmata da parte della ditta incaricata dell’installazione. I soggetti autorizzati al rilascio della dichiarazione di rispondenza sono i professionisti iscritti all’ordine da più di cinque anni ed i tecnici responsabili delle ditte installatrici.

La certificazione dell’impianto elettrico viene richiesta dai Comuni per il rilascio di vari attestati, come quello di agibilità, e di varie autorizzazioni, come quelle previste per l’apertura di un locale commerciale. Il proprietario dell’immobile deve consegnare la certificazione dell’impianto elettrico esistente all’affittuario o a qualsiasi altro soggetto che goda di diritti reali sull’immobile per permettergli di poter richiedere tutte le autorizzazioni e certificazioni di cui necessita. Anche se in questo caso la legge prevede che in accordo scritto tra le parti non vi è l’obbligo di rilascio di certificazione, il proprietario deve sempre avere a disposizione una copia di questa dichiarazione per fornirla ai soggetti aventi diritto qualora questi la richiedano.

Per quanto riguarda la vendita dell’immobile questa certificazione deve essere allegata all’atto notarile di vendita, e nel caso in cui l’impianto sia stato effettuato antecedentemente al 1990 e sia sprovvisto di certificazione di conformità ai sensi di legge, occorre indicarlo nell’atto. In questo caso l’acquirente deve impegnarsi a farsi carico delle spese per adeguare l’impianto elettrico alla normativa vigente.

Quanto costa la dichiarazione di conformità di un impianto elettrico?

Il costo per la richiesta di questo tipo di certificato può variare a seconda del tariffario di ogni singola ditta. In linea generale, per la certificazione di un impianto elettrico esistente, il prezzo si aggira intorno ai 150-250 euro. A questo prezzo potrebbero aggiungersi dei lavori di adeguamento per portare l’impianto a soddisfare i requisiti della certificazione. In questo caso, il prezzo potrebbe salire e andare dai 250 ai 700 euro.

Ecco perché il miglior modo è sempre quello di valutare e richiedere un preventivo, sulla base del quale verrà fatto un sopralluogo accurato del tuo impianto. Su PagineGialle Casa puoi contattare un elettricista professionista per avere un’idea dei costi necessari per il rifacimento dell’impianto e la messa a norma con relativa dichiarazione di conformità.

Domande frequenti:

  • Quando non è obbligatoria la dichiarazione di conformità?

    La dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico non è obbligatoria in caso di compravendita o rogito di un immobile.

  • Chi rilascia la dichiarazione di conformità di un impianto elettrico?

    Questo certificato viene rilasciato dalla ditta che ha svolto il lavoro, che deve compilare un modello standard, nel quale devono essere inseriti i dati del proprietario dell’immobile, i dati dell’impresa committente, il tipo d’impianto realizzato, i dati del tecnico responsabile della corretta esecuzione dell’impianto in corrispondenza alle normative vigenti, i dati sull’ubicazione dell’impianto ed i materiali utilizzati per la sua realizzazione.

  • Quanto costa la dichiarazione di conformità di un impianto elettrico?

    In linea generale, per la certificazione di un impianto elettrico esistente, il prezzo si aggira intorno ai 150-250 euro. A questo prezzo potrebbero aggiungersi dei lavori di adeguamento per portare l’impianto a soddisfare i requisiti della certificazione. In questo caso, il prezzo potrebbe salire e andare dai 250 ai 700 euro.

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