Serrature sicure, cosa c'è da considerare

La sicurezza è un argomento sempre all’ordine del giorno, non solo sulle nostre pagine ma in generale – in tempi incerti e tumultuosi come i nostri, la casa rappresenta più che mai un’ancora di certezza e un calmo rifugio dalle preoccupazioni e dai problemi esterni.
Non sorprende, quindi, che ogni proprietario di casa che si rispetti voglia renderla il più sicura possibile per sé, per i propri parenti e per la propria famiglia e cominci ad attrezzarsi per far sì che questo succeda.

I preparativi assumono una varietà di forme, partendo dall’installazione di sistemi antifurto e rilevatori di movimenti per arrivare all’aggiunta di videocamere di sorveglianza, con o senza funzionalità cloud che permettano il loro monitoraggio remoto, senza trascurare i buoni vecchi catenacci e lucchetti.
E, naturalmente, le serrature.

L’ultima linea difensiva di ogni abitazione non può essere trascurata, per quanto ci si possa sentire sicuri dietro a tutte le altre salvaguardie installate.
Non c’è mai abbastanza sicurezza, in fin dei conti – la questione è se quella sicurezza sia effettivamente sicura o meno.

Verifichiamo che lo sia.

Serrature insicure

Partiamo da ciò che vogliamo più sapere – è la nostra serratura abbastanza sicura?
Il modo più semplice per capirlo è controllare la chiave che utilizziamo per aprirla, questa ci dirà con che serratura abbiamo a che fare:

• Chiave seghettata, la tipologia in assoluto più comune di chiave e quella cui in generale si pensa quando se ne parla; è anche la tipologia in assoluto meno sicura, in quanto replicarle con uno stampo è una bazzecola.
• Chiave a doppia mappa, quella al giorno d’oggi generalmente più comune, si trova in una situazione meno precaria della seghettata ma comunque piuttosto indesiderabile; è particolarmente vulnerabile alle cosiddette “chiavi bulgari”, ma gode del vantaggio di essere immune alla tecnica del “key bumping” e all’assalto con trapano.
• Chiave punzonata per serratura a cilindro europeo, generalmente ritenuta più sicura delle altre due in quanto difficilmente manomettibile con strumenti di scasso, ardua da replicare ed immune alle “chiavi bulgare”; nondimeno la tecnica del “key bumping” riesce ad aprirla con la medesima facilità.

Serrature sicure

Abbiamo visto quel che ‘non funziona’, vediamo ora ciò che funziona.

• Coda di rondine, tipologia di serratura relativamente comune in parte per la semplicità e per l’economicità di lavorazione; grazie alle sue scanalature triple, impossibili da ricalcare, e dalla doppia punta resistente alle forzature, riesce a repellere buona parte dei tentativi di intrusione.
• Chiave a pistone, l’evoluzione della serratura a doppia mappa in quanto impervia tanto alla famigerata chiave bulgara quanto al grimaldello.
• Cilindro europeo con sistema antibumping, semplicemente la serratura precedentemente menzionata ma dotata di chiavi fresate millimetricamente in grado di operare un meccanismo ben più sofisticato, le cui molle interne ignorano gli urti del “key bumping”.

Ma c’è dell’altro…

Serrature digitali

L’ultima parola in termini di protezione e sofisticazione tecnologica, non sorprende che i loro costi siano piuttosto elevati – ma per molti è un prezzo che si paga volentieri e preferibile che vedersi la casa svaligiata per colpa della propria tirchieria.

Di questa ultima tipologia si dispone di varie possibilità, dagli scanner biometrici con cilindro elettronico alle serrature con tecnologia Sclak studiate per l’integrazione Smartphone, insieme ad altre soluzioni più esotiche che la maggioranza dei profani probabilmente trovano eccessive o eccessivamente costose.

Nondimeno, date loro un’occhiata e valutate attentamente – la sicurezza non è mai abbastanza.
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