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Cancro del cipresso: cos'è, come si manifesta e come trattarlo

Il cancro del cipresso può danneggiare seriamente la pianta. Le operazioni per mettere in sicurezza l’arbusto richiedono saperi specifici che spesso solo un professionista sa offrire.

15-06-2018 (Ultimo aggiornamento 13-03-2024)
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Susanna Rigutti

Coltivatore diretto

Autrice di diversi libri e fondatrice del Mondodisusanna, si occupa di divulgazione e sensibilizzazione su tematiche naturalistiche.
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GIARDINAGGIO

L’ingiallimento del cipresso è un sintomo da non sottovalutare.

Il cancro del cipresso è dovuto all’azione di un piccolo parassita fungino, il Seiridium cardinale. Questo fungo provoca sulle piante di cipresso delle zone crepate e deformate, da cui provengono abbondanti quantità di resina. Sono questi elementi a prendere il nome di “cancro” e a manifestare che c’è qualcosa che non va nello stato di salute della pianta. Le zone malate circondano i rami o prendono di mira intere branche del cipresso. Dapprima i rami si fanno gialli e poi rossicci, finendo col divenire secchi e determinando la perdita sempre più estesa di zone verdi della chioma.

In che modo si diffonde la malattia

L’azione del Seiridium cardinale non si limita ai rami secchi nel cipresso. Pure il legno della pianta cambia colore passando da chiaro a brunastro. In primavera, l’infezione progredisce quando sulle zone cancerogene si formano delle pustole nere di 1-2 mm, i cosiddetti acervuli. Questi ultimi contengono i responsabili della riproduzione del parassita infestante. Grazie alla maggiore umidità stagionale, l’attività del fungo si fa sempre più intensa. Ora l’infezione avanza, approfittando anche delle fessure già presenti nella corteccia e se non si blocca, può causare la morte della pianta.

Come contrastare il Seiridium

La risposta principale da dare alla malattia è il taglio dei rami che presentano il disseccamento in corso. La recisione va operata nella zona sottostante la parte necrotica ovvero quella in cui si trova la resina. Tutto il materiale che risulta da questi tagli deve essere raccolto e bruciato per evitare nuove infezioni. L’individuazione dei rami malati e il successivo taglio sono operazioni delicate che richiedono l’intervento di un professionista. Solo un esperto è in grado di svolgere questi passaggi con la perizia necessaria volta a garantirne la buona riuscita, specie nel caso di infezioni estese.

Anche la Cinara causa una delle malattie del cipresso

L’afide Cinara cupressi è un piccolo insetto responsabile di un’ulteriore patologia della pianta. Questo tipo di afide crea una sorta di rivestimento sui rami giovani del cipresso e ne punge la corteccia estraendo così linfa. Nel farlo, l’insetto rilascia saliva contenente una sostanza nociva per l’arbusto perché distrugge i conduttori della linfa. Questa infezione si propaga pure tramite le formiche che, attratte dalla melata prodotta dagli afidi, li diffondono altrove. Qui occorre bloccare l’infestazione agendo con sostanze insetticide che si rivelano più efficaci se applicate subito dopo la fine dell’inverno.

Un paesaggio che rischia di scomparire

Il cancro del cipresso si è registrato per la prima volta in Italia, a Firenze, nel 1951. Da allora, questa malattia è diventata sempre più frequente attaccando il cipresso, uno dei maggiori interpreti del panorama toscano. Vedute e paesaggi che, nei secoli, hanno incantato gli uomini e che ora sono in pericolo a causa di ancora nuove conseguenze dei cambiamenti climatici.

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