Guida al rifacimento dell'impianto elettrico

Prima o poi capita a tutti di dover rimettere mano a determinate parti della propria casa: tra questi lavori, il rifacimento dell’impianto elettrico è uno dei più complessi. Eppure spesso è un problema con cui ci si ritrova a fare i conti, vuoi per la vetustà delle componenti, vuoi per la necessità di una maggiore sicurezza, vuoi perché si decide di mettere in atto una ristrutturazione complessiva della casa. Insomma, una corretta funzionalità dell’impianto, ma anche un buon risparmio energetico, passano da una manutenzione eseguita nel modo più corretto.

Come scegliere l’impianto elettrico

Nell’ambito del rifacimento dell’impianto elettrico è importante scegliere bene, affidandosi a un esperto. Oggi gli impianti di nuova generazione sono più sicuri e efficienti ma allo stesso tempo offrono performance migliori di un tempo, sempre con un occhio all’ambiente. Questo perché la tecnologia negli ultimi anni ha fatto passi da gigante, portando anche ad avere la disponibilità di componenti sempre più performanti a prezzi accessibili.

Come risparmiare

In tutto questo è possibile risparmiare notevolmente. Come? Basta tenere presente che per il rifacimento dell’impianto elettrico una detrazione fiscale è sempre prevista. Infatti anche per l’anno 2020 il Governo ha prorogato la possibilità di beneficiare della detrazione impianto elettrico, per chi decide di eseguire dei lavori che rientrano nella categoria delle manutenzioni straordinarie. Dunque in questo caso l’agevolazione fiscale concessa consiste nella detrazione Irpef del 50% del costo complessivamente sostenuto per l’intervento, fino a un massimo di 96.000 euro.

Manutenzione o rifacimento dell’impianto elettrico?

È poi bene avere chiaro cosa si voglia esattamente fare e quindi sapere la differenza tra rifacimento e manutenzione. Quest’ultima è rappresentata da una serie di interventi volti a preservare l’efficienza dell’impianto, possibilmente aggiornandolo, laddove possibile, o cambiandone alcune componenti, come prese e interruttori. Il rifacimento rappresenta invece la sostituzione totale dell’impianto: si tratta naturalmente di una soluzione più dispendiosa rispetto all’ammodernamento del vecchio impianto elettrico, ma sarà solo in questo caso che si potrà usufruire delle detrazioni di imposta.

Rifacimento impianto elettrico: la normativa

Il rifacimento dell’impianto elettrico rappresenta un intervento di manutenzione straordinaria, e per questo è bene conoscere la normativa relativa alla messa in sicurezza degli impianti elettrici. La legge 46/90 spiega come mettere a norma un vecchio impianto elettrico nel modo più corretto: innanzitutto delinea delle specifiche norme tecniche, in secondo luogo prescrive l’obbligo di farsi rilasciare un certificato o una dichiarazione di conformità da parte del professionista, il quale dovrà essere iscritto ad apposito albo professionale. Lavori di questo tipo non possono infatti essere improvvisati e richiedono che ci si rivolga sempre a un vero professionista del settore per eseguirli. C’è poi la norma Cei 64-8 che impone l’obbligo di dotare ogni impianto di una messa a terra e il rispetto delle prestazioni minime obbligatorie previste per il risparmio energetico. Affinché il lavoro di rifacimento dell’impianto elettrico sia fatto a norma di legge, il nuovo impianto deve avere dei requisiti specifici e avere dei componenti ben precisi e regolamentati. Vi sono tre diversi livelli di certificazione, che vanno da quella standard a quella per la domotica. Richiedi un preventivo sul nostro sito!