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Progettazione di un impianto elettrico in una ristrutturazione

Quali aspetti non bisogna trascurare quando si progetta l’impianto elettrico? Vediamo i costi, le regole da rispettare e i professionisti da coinvolgere.

20-07-2023 (Ultimo aggiornamento 25-07-2023)

Silvia Monaco

Architetta libera professionista e giornalista pubblicista

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Progettare un impianto elettrico domestico per una ristrutturazione rappresenta una fase fondamentale. Per tale motivo coinvolge diversi esperti: dagli architetti a elettricisti e progettisti.

Uno degli aspetti principali che spesso preoccupa il committente è il costo finale dell’attività. D’altronde, sono tanti i fattori che influiscono sul costo di un impianto elettrico domestico, ma di possono conoscere e valutare sin da subito. Vediamo come.

Progettare l’impianto elettrico: da dove partire

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Progettare l’impianto elettrico di una casa può sembrare un’operazione banale, ma in realtà è una delle decisioni più importanti che determinano la vivibilità dell’abitazione.

I professionisti devono valutare molteplici variabili, tra cui la planimetria della casa, la disposizione degli elettrodomestici e le esigenze pratiche degli utenti. Una volta definito lo schema elettrico, il progettista deve decidere se optare per un impianto incassato oppure smart (intelligente). In questo secondo caso, l’utente otterrà molti vantaggi aggiuntivi, a fronte di un costo più elevato: in primis una migliore gestione dei consumi domestici, senza dimenticare il miglioramento del comfort.

Ad ogni modo, l’obiettivo principale della progettazione deve essere la distribuzione, la connessione e l’allocazione del circuito, per garantire la sicurezza e il comfort degli utenti. La potenza impegnata dipenderà dalle dimensioni dell’abitazione, ma è importante che l’impianto possa sopportare le potenze richieste. In caso di necessità, è sempre possibile potenziare l’impianto contattando l’azienda erogatrice.

Le normative da rispettare per il rifacimento dell’impianto elettrico

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Per l’installazione o il rinnovo dell’impianto elettrico di casa è necessario rispettare una serie di normative fondamentali, tra cui la CEI 64-8 e il codice V3.

Per realizzare un impianto elettrico domestico, è necessario rivolgersi a un professionista del settore che sia iscritto all’Albo regionale degli Installatori elettrici, oppure aderisca a enti specializzati come Unae o Anie. L’architetto coinvolto nella ristrutturazione deve, quindi, dialogare con questo esperto affinché le soluzioni in progetto siano a norma. Per esempio, durante la fase di progettazione, è importante garantire la presenza di almeno una presa di tipo tedesco nei locali del bagno e della cucina, oltre a collegare il conduttore protettivo PE al quadro generale.

Inoltre, l’impianto deve essere dotato di interruttori di emergenza, di almeno due differenziali e di una maschera salvavita per proteggere gli utenti da eventuali danni. Infine, è obbligatorio proteggere i cavi di conduzione all’interno delle canaline e coprire le prese e gli interruttori con mascherine protettive.

Quali sono le componenti essenziali dell’impianto elettrico?

Dopo aver chiarito la parte legislativa e i certificati di sicurezza, è necessario capire quali siano le componenti essenziali dell’impianto elettrico di una casa, ovvero:

Impianto elettrico domestico: quali sono i costi?

Il costo di un impianto elettrico per la propria casa può variare in base a diversi fattori. Per poter calcolare il costo totale, è necessario considerare diversi elementi come la grandezza dell’abitazione, le tipologie di punti luce, il quadro elettrico e le eventuali opere murarie.

In generale, il costo indicativo per un impianto elettrico varia da 1.800 euro per un impianto base per un appartamento di 50 metri quadri a 10mila euro, per un impianto top di gamma per un’abitazione di 150 metri quadri. Tuttavia, questi costi sono solo indicativi e potrebbero variare a seconda delle specifiche esigenze dell’utente.

La scelta di diverse tipologie di punti luce può comportare un aumento dei costi, come ad esempio i punti luce con regolazione dimmer, per la TV, per le luci di emergenza o per il termostato, che possono variare dai 10 ai 40 euro l’uno. Il quadro elettrico rappresenta uno dei componenti più costosi dell’intero sistema, con prezzi che generalmente si aggirano tra i 400 e i 600 euro per impianti di medie dimensioni. Infine, le eventuali opere murarie, come l’incasso dei cavi o la creazione di nuovi percorsi per i cavi, possono far lievitare ulteriormente il preventivo.

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