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Quanti tipi di presa elettrica esistono e a cosa servono

Conoscere i vari tipi di presa elettrica è importante quando si vuole progettare il nuovo impianto elettrico della casa e per evitare rischi: ecco quali sono e a cosa servono

Ultimo aggiornamento 29-09-2025

Giorgio Santacroce

Tecnico riparazioni elettroniche

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Caricare il telefono, accendere il televisore o azionare la lavatrice: come potremmo svolgere queste azioni quotidiane senza le prese elettriche? In un mondo sempre più tecnologico, le prese e le spine rappresentano un elemento fondamentale per la vita domestica. Pur essendo ovunque, spesso non ne consideriamo la reale importanza.

 

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La crescente diffusione della domotica e dei dispositivi elettronici (smartphone, tablet, computer, elettrodomestici connessi) evidenzia la necessità di avere più prese disponibili e più sicure. In questo articolo analizziamo le tipologie di prese elettriche italiane, la normativa di riferimento e i casi d’uso più comuni.

Quanti tipi di presa elettrica ci sono?

Non esiste ancora uno standard unificato a livello europeo: ogni Paese adotta sistemi leggermente diversi, motivo per cui in viaggio serve un adattatore universale. In Italia, la varietà è frutto della storia elettrica nazionale: negli anni ’60-’70 esistevano due linee (127 V e 220 V), che portarono alla coesistenza di diverse tipologie di prese e spine. Oggi l’intera rete domestica è a 230 V ma le prese restano differenziate per amperaggio (10 o 16 A).

Quali prese elettriche si usano in Italia?

In Italia le prese domestiche sono disciplinate dalla norma CEI 23-50. Le più diffuse sono:

Perché si usa la presa Schuko?

La Schuko, nata in Germania, è oggi uno standard de facto in gran parte d’Europa. Viene usata in Italia soprattutto per elettrodomestici ad alta potenza perché assicura connessioni sicure, maggiore superficie di contatto e protezione dei poli attivi. La norma CEI 64-8 raccomanda di installarla in cucina (forno, lavastoviglie) e in lavanderia (lavatrice, asciugatrice).

 

Nonostante non sia polarizzata, è robusta e resistente, e negli ultimi anni è stata adottata anche per ricariche lente di veicoli elettrici. In contesti industriali o semi-professionali, la Schuko viene talvolta affiancata dalle prese CEE (blu o rosse) con amperaggi superiori e maggiore resistenza agli agenti atmosferici.

Domotica e prese intelligenti

Le prese moderne non sono più solo punti di connessione, ma diventano strumenti di domotica. Le prese smart con Wi-Fi o Bluetooth permettono di monitorare i consumi, programmare accensioni e spegnimenti da remoto e integrarsi con assistenti vocali come Alexa e Google Home. Queste soluzioni aiutano a ridurre i consumi energetici e aumentano la sicurezza, poiché consentono lo spegnimento automatico degli apparecchi collegati.

Sicurezza e normativa

Un impianto moderno deve rispettare la CEI 64-8, che prevede obblighi minimi di prese in base alla metratura delle stanze (livelli 1, 2, 3). Tutti i punti devono essere protetti da interruttore differenziale (salvavita) e collegati a un impianto di messa a terra. È fondamentale affidarsi a un elettricista qualificato e ottenere la dichiarazione di conformità a lavori ultimati.

 

I costi di installazione di una presa variano dai 50 ai 120 € a punto, a seconda della complessità (tracce nei muri, predisposizione, distanza dal quadro elettrico). In caso di ristrutturazioni complete, può essere più conveniente rifare l’intero impianto elettrico e portarlo ai livelli normativi più aggiornati.

Conclusione

Le prese elettriche sono elementi tanto comuni quanto fondamentali nella vita quotidiana. Conoscere i diversi modelli, le normative di sicurezza e le possibilità offerte dalla domotica aiuta a progettare un impianto efficiente, sicuro e al passo con i tempi. Prima di pianificare il rifacimento dell’impianto elettrico, è bene affidarsi a un professionista per scegliere le soluzioni più adatte alla propria abitazione.

 

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