Di quanto scende la tassa del mutuo variabile con i nuovi tagli dei tassi della BCE

• La strategia di allentamento monetario della BCE
• Risparmi concreti per i mutuatari
• Tasso variabile vs. tasso fisso: la competizione si riaccende

Se hai un mutuo a tasso variabile, è in arrivo una boccata d’ossigeno: dopo mesi di incertezza, la Banca Centrale Europea ha appena annunciato l’ottavo taglio consecutivo dei tassi di interesse, una manovra che si traduce in risparmi concreti e immediati per milioni di famiglie italiane.

Non parliamo di cifre simboliche: stiamo parlando di centinaia di euro in meno ogni anno, migliaia di euro risparmiati sull’intera durata del prestito.

Ma quanto scende davvero la tua rata? E soprattutto, conviene ancora il tasso fisso o è il momento di puntare sul variabile? Scopriamolo insieme, numeri alla mano.

La strategia di allentamento monetario della BCE

La Banca Centrale Europea ha completato l’ottavo intervento di riduzione del costo del denaro dall’inizio della sua politica espansiva, portando il tasso sui depositi dal 4% al 2% in appena dodici mesi.

Il ciclo di tagli, iniziato nel giugno 2024, ha visto una diminuzione complessiva di 200 punti base. L’istituto di Francoforte ha avviato questa fase dopo un periodo di rialzi necessari per contrastare l’inflazione, che ora si trova sotto la soglia di sicurezza del 2% nell’eurozona.

Christine Lagarde, presidente della BCE, ha spiegato che la politica monetaria procederà con cautela, valutando gli sviluppi economici dopo la pausa estiva, in particolare l’impatto delle politiche commerciali statunitensi sull’economia europea.

Risparmi concreti per i mutuatari

Le simulazioni di Facile.it e Mutui.it evidenziano benefici tangibili per chi ha scelto il tasso variabile. Un finanziamento standard da 126.000 euro con durata venticinquennale vedrà la propria rata mensile diminuire di circa 17 euro, passando da 618 a 601 euro.

Secondo i calcoli dell’Osservatorio MutuiOnline.it, per un prestito da 140.000 euro ventennale, la riduzione sarà ancora più consistente: la rata scenderà da 765 a 747 euro mensili, con un alleggerimento di 18 euro al mese. Questo si traduce in un risparmio di oltre 4.100 euro sull’intera durata del finanziamento.

Il vantaggio diventa ancora più evidente confrontando la situazione attuale con i mesi passati. Rispetto a gennaio 2025, quando la rata del mutuo da 140.000 euro era di 827 euro, il risparmio mensile raggiunge gli 80 euro, per un totale di 19.000 euro in meno di interessi.

Tasso variabile vs. tasso fisso: la competizione si riaccende

I tagli ai tassi hanno riportato i mutui variabili a essere competitivi rispetto ai fissi. Secondo le simulazioni di Facile.it, sul mercato sono già disponibili le prime offerte variabili più convenienti dei fissi: le migliori proposte variabili partono dal 2,53% di TAN con rate mensili di 567 euro, mentre i fissi offrono un 2,66% con rate di 575 euro.

Tuttavia, questo vantaggio rimane limitato e non generalizzato. La maggior parte delle proposte bancarie favorisce ancora il tasso fisso, anche se la situazione potrebbe evolversi rapidamente quando le banche decideranno di ridurre i loro spread sui variabili. Secondo le previsioni di Facile.it, la rata per il finanziamento standard si assesterà intorno ai 597 euro.

I numeri parlano chiaro: questo è il momento ideale per valutare un mutuo a tasso variabile o per rinegoziare quello esistente.

Per orientarti al meglio in questa fase di mercato favorevole e scegliere la soluzione più vantaggiosa, rivolgiti a un notaio esperto in mutui. Un professionista qualificato saprà guidarti attraverso tutte le opzioni disponibili e assisterti nella stipula del contratto più conveniente per le tue esigenze.

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