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5 Bonus casa che spariranno nel 2024

Il 2024 porterà con sé molte novità per il settore degli incentivi energetici: scopriamo i 5 Bonus casa destinati a sparire nel 2024 e come approfittarne

13-12-2023

Alessia Mancini

Content manager e blogger

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Nel mondo delle agevolazioni fiscali legate alla casa, il 2024 si prospetta come un anno di importanti cambiamenti. Con l’entrata del nuovo anno, infatti, verranno revocate alcune delle agevolazioni più note e utilizzate dai contribuenti.

Dagli incentivi legati al risparmio energetico a quelli riguardanti l’arredamento, scopriamo quali Bonus casa spariranno nei prossimi mesi.

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Bonus casa green

Appena un anno dopo l'introduzione dell'IVA agevolata per le abitazioni ecologiche, il governo ha deciso di abolire il Bonus casa green. Per essere più specifici, entro la fine del 2023, sarà revocata la detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di nuove residenze classificate come energeticamente efficienti in classe A o B.  L'ultima versione del documento approvato dal Consiglio dei Ministri, riguardante gli impegni di spesa per il 2024, non contempla più questa misura, segnando un cambiamento di rotta nella politica degli incentivi per l'efficientamento energetico.

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Superbonus 110%

Il Superbonus 110%, uno degli incentivi più vantaggiosi in materia di efficientamento energetico, non sarà oggetto di proroga nel 2024. Per quanto riguarda le residenze unifamiliari e le villette, il termine per beneficiare del superbonus al 110% è scaduto a settembre 2023. Tuttavia, per i condomini e per i condomini minimi che hanno presentato la CILAS e la delibera assembleare entro il 25 novembre 2022, il Superbonus sarà esteso fino al 31 dicembre 2025, ma con tassi decrescenti: 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023; 70% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024; 65% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025. Invece, la detrazione al 110% sarà prorogata fino al 31 dicembre 2025 per gli edifici situati nei Comuni colpiti da eventi sismici a partire dal 1° aprile 2009, dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza. Questa proroga si applica anche agli enti del terzo settore che offrono servizi socio-sanitari e assistenziali o che possiedono immobili classificati nelle categorie catastali B/1, B/2 e D/4.

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Bonus acqua potabile

A partire dal 2024, non sarà più possibile usufruire del Bonus acqua potabile. Come consuetudine, all'inizio dell'anno sarà possibile richiedere un credito d'imposta pari al 50% delle spese sostenute nel corso del 2023. La scadenza per la presentazione delle richieste è fissata al 28 febbraio, dopo la quale questa agevolazione cesserà ufficialmente di essere disponibile. Questo incentivo, che può raggiungere un massimo di 500 euro per i contribuenti privati e 2.500 euro per le aziende, copre i costi relativi all'installazione di sistemi di filtraggio; mineralizzazione; raffreddamento e/o aggiunta di anidride carbonica alimentare.

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Bonus bollette

Il Bonus bollette, un prezioso sostegno per le famiglie in difficoltà con il pagamento delle utenze, è stato confermato solo per il primo trimestre del 2024. Le modalità ufficiali per richiedere questa agevolazione non sono ancora state comunicate, ma sembra probabile che saranno le stesse degli anni precedenti. Questo rinnovo dovrebbe beneficiare delle stesse famiglie che hanno già ricevuto agevolazioni nei mesi passati, cioè nuclei familiari con un ISEE fino a 15mila euro mentre, per le famiglie numerose, con almeno quattro figli, il limite ISEE sale a 30mila euro.

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Bonus mobili ed elettrodomestici

Anche se non scomparirà del tutto, il Bonus mobili ed elettrodomestici subirà un altro consistente taglio nel 2024. Se nel 2023, il limite massimo di spesa ammissibile per beneficiare del Bonus mobili era fissato a 8mila euro, a partire dal prossimo anno questo tetto subirà una considerevole riduzione, scendendo a soli 5mila euro. Tra gli oggetti passibili di detrazione rientrano armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, letti, materassi e apparecchi di illuminazione. Tuttavia, sono esclusi dall'incentivo i complementi d'arredo come tende e soprammobili.

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