L'Unione Europea pubblica le linee guida per le case green: tutte le novità per chi ristruttura

• Cosa dicono le linee guida dell'Unione Europea sulle case green?
• Quali sono le prossime scadenze della Direttiva Case Green

Entro la fine del 2025 tutti i Paesi membri dell’Unione Europea devono presentare la prima bozza del proprio Piano nazionale di ristrutturazione degli edifici. Si tratta del primo importante passo operativo previsto dalla Direttiva Case Green, misura comunitaria mirata all’efficientamento del patrimonio edilizio europeo, da raggiungere entro il 2050. Per supportare gli Stati nell’elaborazione della propria proposta la Commissione Europea ha messo a disposizione delle linee guida, punti di riferimento fondamentali per utili anche a chi vuole ristrutturare casa. Ecco cosa contengono questi documenti.

Cosa dicono le linee guida dell’Unione Europea sulle case green?

Le linee guida pubblicate dalla Commissione Europea sono composte da due documenti:

• un modello annotato per la stesura dei piani NBRP (National Building Renovation Plans)
• un foglio di calcolo utile per raccogliere e analizzare i dati in modo omogeneo

Sebbene l’adozione di questi strumenti sia facoltativa, Bruxelles ne raccomanda fortemente l’utilizzo per garantire coerenza e completezza nei piani nazionali. Anche se sono pensate per aiutare i governi a scrivere i loro piani, potrebbero avere effetti anche per chi vuole ristrutturare casa nei prossimi anni. I programmi nazionali, infatti, influenzeranno i bonus disponibili, le agevolazioni fiscali e i requisiti da rispettare. Questo significa che chi sceglie di migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione probabilmente avrà più incentivi a disposizione e dovrà rispettare le regole imposte dall’Ue.

Quali sono le prossime scadenze della Direttiva Case Green

Entro il 29 maggio 2026 gli Stati membri dovranno adottare i decreti legislativi di attuazione. Da quel momento in poi, la Commissione potrà iniziare a valutare le proposte nazionali, fornendo eventuali raccomandazioni personalizzate. La versione definitiva dei piani dovrà essere inviata entro il 31 dicembre 2026.

In seguito, per la creazione della rete di case green sono previste le seguenti tappe fondamentali:

• 1° gennaio 2027: ogni Stato dovrà aver definito i valori limite di GWP (potenziale di riscaldamento globale) per le nuove costruzioni
• 31 dicembre 2028: tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero e sarà obbligatorio calcolare il GWP per gli edifici di nuova costruzione superiori a 1000 m².
• 31 dicembre 2029: tutte le nuove costruzioni dovranno disporre di impianti solari, compresi i parcheggi adiacenti.
• 1° gennaio 2030: l’obbligo di emissioni zero sarà esteso a tutti gli immobili di nuova costruzione.
• Fine 2030: gli edifici residenziali dovranno ridurre i consumi di energia primaria del 16% rispetto al 2020.
• Dal 2033: si alzerà l’asticella anche per gli immobili non residenziali, con una riduzione minima del 26% rispetto al 2020.

Il traguardo finale è il 2050, termine entro cui azzerare le emissioni degli edifici. Il percorso sarà graduale e soggetto a revisioni quinquennali, ma punta a una trasformazione profonda del modo in cui costruiamo e viviamo gli spazi.

Oltre all’ambizione climatica, la direttiva Case Green punta anche alla riduzione dei costi energetici e alla maggiore indipendenza energetica dell’Unione. Secondo la Commissione, infatti, oltre metà del consumo di gas naturale in Europa è legato agli edifici. Ristrutturare e costruire in chiave sostenibile significa anche abbandonare progressivamente le importazioni energetiche dalla Russia e adottare fonti di energia rinnovabile come l’installazione di impianti fotovoltaici o mini-eolico. Sicuramente nasceranno nuovi bonus anche da questo punto di vista.

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