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Decreto Milleproroghe 2024: le novità per il Superbonus

Il Governo ha confermato il mancato rinnovo della proroga del Superbonus, ma ci sono sostanziali novità: scopriamo le misure al vaglio per il Superbonus 2024

29-12-2023
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Il Decreto Milleproroghe 2024 sta scuotendo il panorama legislativo italiano, e, in particolare, le disposizioni relative al Superbonus 110% stanno attirando l’attenzione di esperti, professionisti e cittadini. Questa volta, anziché una proroga, si è giunti a un accordo per una “misura ad hoc” che apporterà importanti cambiamenti al Superbonus.

Prima del Consiglio dei Ministri, i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il Sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano si sono riuniti per definire le nuove direttive. Approfondiamo nel dettaglio le novità introdotte dal Decreto Milleproroghe 2024 riguardo al Superbonus, analizzando come queste modifiche impatteranno su cittadini, imprese e sul panorama dell’efficienza energetica in Italia.

Superbonus 110%: nessuna proroga ma una misura ad hoc

Il governo, sotto pressione da parte di Forza Italia, si mantiene saldo nella sua decisione: il 31 dicembre rappresenta il termine inderogabile per la presentazione delle fatture del Superbonus rimborsabili al 110%. A partire dal 1 gennai 2024, i lavori effettuati saranno rimborsati con una percentuale fissa del 70%, senza eccezioni. Tuttavia, poiché il rimborso delle fatture avviene in blocco solo al superamento di uno dei tre Stati Avanzamento Lavori (SAL) previsti (rispettivamente al 30%, al 30% e al 40%), i lavori eseguiti durante gli ultimi mesi del 2023 che non raggiungono una di queste soglie rischiano di non beneficiare del regime al 110%.

Per venire incontro a questa situazione, che coinvolge circa 30.000 condomini con spese totali che sfiorano i 2 miliardi di euro, il governo sta valutando un’ipotesi alternativa. Si tratta di un ulteriore provvedimento che prevede una soglia SAL flessibile in grado di coprire tutti i lavori svolti nei mesi finali dell’anno. Questa misura ad hoc potrebbe rappresentare un’importante soluzione per evitare penalizzazioni ingiuste per i condomini coinvolti nei lavori di riqualificazione energetica.

Superbonus 110%: sanatoria per i cantieri non conclusi

L’impegno risoluto di Forza Italia ha portato all’introduzione di importanti misure volte a proteggere sia le imprese che i cittadini, con particolare attenzione a quelli in situazioni economiche più fragili. Queste misure garantiranno che i fondi per i lavori non completati non debbano essere restituiti e offriranno sostegno per portare a termine tali lavori.

L’accordo, siglato prima della riunione del Consiglio dei Ministri, prevede che il Superbonus 110% continui a essere disponibile per le famiglie con bassi livelli di reddito, con un Isee inferiore a 15mila euro per un singolo individuo. Questi nuclei familiari avranno l’opportunità di proseguire e concludere i loro lavori entro il 2024. Per le famiglie con un Isee più elevato, i lavori potranno essere continuati l’anno successivo, ma con uno sgravio fiscale ridotto al 70%, come previsto dalla legislazione vigente.

Inoltre, è stata introdotta una sanatoria per coloro che non avessero completato i lavori entro il 31 dicembre 2023. Queste persone non saranno tenute a restituire le somme già ricevute usufruendo del Superbonus 110% per i lavori precedentemente eseguiti ma non ancora terminati. Tuttavia, l’ipotesi di uno Stato Avanzamento Lavori  straordinario al 31 dicembre 2023, che avrebbe consentito di beneficiare del Superbonus 110% anche per i lavori eseguiti entro la fine dell’anno ma non inclusi nei SAL precedenti, non è stata accettata a causa dei costi ritenuti incompatibili con il bilancio dello Stato.

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