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Legge di Bilancio 2024: le novità sulle detrazioni per la casa

La Legge di Bilancio 2024 introduce nuove regole per chi dovrà usufruire di detrazioni per la casa: vediamo le principali novità e come cambieranno i bonus

02-01-2024
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2024, il panorama delle agevolazioni fiscali legate all’acquisto, alla ristrutturazione e all’efficientamento energetico degli immobili subisce significative modifiche. In questo articolo, esamineremo in dettaglio le principali novità introdotte dalla Legge di Bilancio, fornendo una guida chiara e completa su come queste misure influenzeranno il mondo delle detrazioni per la casa e come i contribuenti potranno beneficiarne.

Facilitazioni per i mutui prima casa

La Legge di Bilancio 2024 introduce significative facilitazioni per i mutui prima casa, con l’obiettivo di agevolare l’accesso alla proprietà immobiliare per le famiglie numerose che soddisfano specifici requisiti di reddito ed età. Queste misure sono state implementate attraverso un aumento sostanziale della dotazione del Fondo di garanzia per la prima casa, che è stato incrementato di ben 282 milioni di euro.

Uno degli aspetti chiave di queste nuove facilitazioni è la possibilità di usufruire di una garanzia massima dell’80% sulla quota capitale dei mutui destinati alle famiglie numerose che soddisfano determinate condizioni. Tra le categorie aventi priorità per l’accesso al credito, rientrano i seguenti nuclei familiari:

  • famiglie con tre figli di età inferiore a 21 anni e ISEE inferiore a 40mila euro annui;
  • famiglie con quattro figli di età inferiore a 21 anni e ISEE inferiore a 45mila euro annui;
  • famiglie con cinque o più figli di età inferiore a 21 anni e ISEE inferiore a 50mila euro annui.

Immobili ristrutturati col Superbonus: la plusvalenza sale al 26%

La legge di Bilancio ha introdotto significative modifiche al Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) con l’obiettivo di promuovere gli interventi di riqualificazione energetica e sismica degli immobili attraverso il Superbonus. Le modifiche riguardano gli articoli 67, comma 1, e 68, comma 1, del TUIR e ampliano le situazioni in cui si genera una plusvalenza in caso di vendita di immobili oggetto di interventi agevolati dal Superbonus.

A partire dal 1° gennaio 2024, se un immobile su cui sono stati effettuati interventi di riqualificazione al 110% viene rivenduto prima di dieci anni dalla conclusione dei lavori, la plusvalenza sarà soggetta a una tassazione speciale del 26%. Questo significa che il calcolo della plusvalenza terrà conto del valore aggiunto dovuto agli interventi di ristrutturazione effettuati, determinando una maggiore imposizione fiscale in caso di vendita precoce.

È importante notare che questa nuova regolamentazione esclude dalla tassazione speciale gli immobili acquisiti per successione e quelli che sono stati utilizzati come prima casa per la maggior parte dei dieci anni precedenti alla vendita. Inoltre, se gli interventi agevolati sono stati completati entro cinque anni dalla data di vendita, i costi relativi a tali lavori non saranno deducibili e non concorreranno alla plusvalenza. Se invece gli interventi sono stati ultimati più di cinque anni prima della cessione, sarà possibile dedurre il 50% di tali spese dalla plusvalenza. Queste nuove disposizioni fiscali sono state introdotte con l’obiettivo di evitare le speculazioni immobiliari a breve termine.

Bonus edilizi: al via le verifiche catastali

L’ultima Legge di Bilancio introduce nuove disposizioni volte a garantire una maggiore trasparenza e conformità nelle pratiche legate ai bonus edilizi, in particolare per interventi di efficientamento energetico, Sismabonus, installazione di impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Una delle principali novità riguarda l’azione di verifica condotta dall’Agenzia delle Entrate nei confronti delle unità immobiliari coinvolte in tali interventi. L’Agenzia utilizzerà moderne tecnologie di interoperabilità e analisi delle banche dati per elaborare specifiche liste selettive, allo scopo di verificare se i proprietari di tali immobili hanno presentato la dichiarazione catastale prevista per tali lavori.

In caso di mancata presentazione della dichiarazione catastale, la legge prevede che l’Agenzia delle Entrate possa inviare al contribuente una comunicazione apposita, contenente tutti gli elementi e le informazioni a disposizione dell’Agenzia, riferibili allo stesso contribuente.

Bonus edilizi: la ritenuta sui bonifici sale all’11%

A partire dal 1° marzo 2024, è previsto un aumento significativo della ritenuta applicata dalle banche e da Poste al momento dell’accredito dei pagamenti relativi ai bonifici effettuati dai contribuenti per usufruire delle detrazioni d’imposta legate ai bonus edilizi. Questo aumento  comporterà un passaggio dall’attuale 8% al nuovo 11% di ritenuta.

La decisione di aumentare la ritenuta sui bonifici è stata presa per ragioni di natura fiscale ed è parte di una strategia più ampia per migliorare la gestione delle agevolazioni fiscali legate al settore edilizio. Secondo le stime dell’Esecutivo, questo aumento della ritenuta potrebbe portare a un incremento significativo del gettito fiscale, stimato in circa 1,22 miliardi di euro.

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