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Ristrutturazione bagno: tutto quello che devi sapere su permessi e costi

Quali permessi servono per ristrutturare un bagno? Vediamo la documentazione necessaria, cosa dicono le normative, i costi da sostenere e come risparmiare

16-03-2023 (Ultimo aggiornamento 19-02-2024)
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Nel 2015 ottiene la laurea magistrale in Architettura e ingegneria edile all'Università Mediterranea di Reggio Calabria. Durante il corso degli studi non sono mancate esperienze lavorative all'estero che hanno contribuito a rafforzare le conoscenze acquisite durante il percorso universitario. Dopo ...
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Stai pensando di rinnovare il tuo bagno ma hai mille dubbi su quali permessi servano, i costi e le detrazioni fiscali? Non preoccuparti, qui troverai tutte le informazioni che ti servono! Ristrutturare il bagno può sembrare un’impresa difficile, ma con le giuste dritte e il supporto di professionisti del settore, tutto diventa più semplice.

In questo articolo ti spiegheremo tutto ciò che devi sapere sui permessi necessari per la ristrutturazione del tuo bagno, i costi da considerare e gli incentivi a cui puoi accedere. Pronto a trasformare il tuo bagno in un’oasi di relax e benessere?

Manutenzione ordinaria o straordinaria? Ecco cosa dice la normativa

ristrutturazione bagno permessiLa distinzione tra manutenzione ordinaria e straordinaria è fondamentale quando si decide di ristrutturare il bagno di casa propria. Secondo il Testo Unico dell’Edilizia, gli interventi di manutenzione ordinaria sono quelli che non modificano la struttura dell’edificio o degli impianti esistenti. In pratica, si tratta di lavori come la riparazione, il rinnovamento e la sostituzione delle finiture, l’integrazione o il mantenimento degli impianti esistenti, come ad esempio la sostituzione di un rubinetto o la tinteggiatura delle pareti.

Invece, gli interventi di manutenzione straordinaria sono quelli che comportano modifiche sostanziali della struttura o degli impianti esistenti. Questo tipo di intervento richiede una valutazione più accurata da parte degli esperti del settore edile, dal momento che può coinvolgere anche la modifica della disposizione dei sanitari, la sostituzione di tutti gli impianti, la realizzazione di nuove tubazioni, l’installazione di sanitari o di box doccia più grandi e altro ancora.

Quali permessi servono per ristrutturare il bagno?

Per ristrutturare il bagno, è importante fare una valutazione preliminare per capire se l’intervento che si intende effettuare ricade nella categoria della manutenzione ordinaria o straordinaria. Questa valutazione ha un’importanza sia in termini economici che burocratici. Infatti, i due tipi di interventi hanno budget diversi e richiedono procedure burocratiche differenti. Approfondiamo entrambe le casistiche:

  • gli interventi di manutenzione ordinaria non richiedono nessun titolo abilitativo e, di conseguenza, non occorre fare alcuna comunicazione esterna, né depositare documenti al Comune, né richiedere alcun permesso. Questi interventi riguardano, ad esempio, la sostituzione di sanitari, la tinteggiatura delle pareti o la sostituzione delle piastrelle. Alcuni comuni possono richiedere la compilazione del Cil (Certificato di Inizio Lavori) per interventi di manutenzione ordinaria. Questo modulo è facilmente reperibile sul sito internet del Comune e non richiede l’intervento di un tecnico abilitato, né l’autorizzazione da parte del Comune.
  • Per gli interventi di manutenzione straordinaria, è necessario presentare la Cila (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) al Comune da parte di un tecnico abilitato come un geometra, un architetto o un ingegnere. Questo documento dichiara che l’opera rispetta il regolamento edilizio comunale e le normative vigenti in materia sismica ed energetica. La Cila deve essere accompagnata da planimetrie e prospetti e, dopo essere stata depositata, non deve essere autorizzata.

Infine, se si devono effettuare interventi di ristrutturazione del bagno per speciali necessità, come l’adeguamento del bagno per disabili o anziani, si tratta di interventi di manutenzione ordinaria. In questo caso, non è necessario presentare alcun documento, né chiedere alcun permesso. Ad esempio, l’aggiunta di una vasca con sportello apribile, la sostituzione del lavabo per inserire la sedia a rotelle o l’introduzione di una porta scorrevole sono interventi che rientrano in questa categoria.

In ogni caso, è sempre consigliabile rivolgersi a professionisti del settore edilizio per avere una valutazione precisa dell’intervento e rispettare tutte le normative in vigore. In questo modo, si evitano eventuali sanzioni o problemi burocratici.

Ristrutturazione bagno: costi e agevolazioni

ristrutturazione bagno permessi

Ristrutturare il bagno può essere un’operazione costosa, ma i prezzi variano in base a moltissimi fattori. Secondo i nostri professionisti, il costo medio per lavori di rifacimento si aggira intorno ai 300 – 1.000 euro al metro quadro, con un costo medio di circa 3.500 euro per la maggior parte dei lavori.

Ovviamente, i costi variano in base alla tipologia di intervento: ad esempio, il cambio vasca-doccia può costare tra i 700 euro e i 1.500 euro , mentre l’installazione dei sanitari può oscillare dai 300 euro ai 1.200 euro. L’installazione dei rivestimenti e la tinteggiatura possono invece costare dai 100 euro ai 400 euro , mentre la demolizione e il rifacimento del massetto hanno un costo tra i 500 euro e i 1.000 euro. La posa delle piastrelle ha un costo medio che varia dai 300 euro ai 1.200 euro , mentre l’installazione dei punti luce e delle tracce ha un costo compreso tra i 50 euro e i 500 euro.

Se stai pensando di ristrutturare il bagno della tua abitazione, è importante conoscere gli incentivi a tua disposizione. Se l’intervento rientra nella categoria di manutenzione straordinaria, infatti, puoi richiedere alla Agenzia delle Entrate il Bonus Ristrutturazione, che ti consente una detrazione fiscale pari al 50% della spesa sostenuta. Il rimborso, che verrà effettuato tramite le tasse future da pagare nei 10 anni successivi, corrisponderà al 50% della spesa sostenuta per l’intervento, fino ad un massimo di 96.000 euro. È possibile detrarre anche l’acquisto dei mobili del bagno, ma solo se effettuato contestualmente all’intervento di manutenzione straordinaria e per un massimo di 10.000 euro.

Per avere una stima precisa dei costi per il tuo bagno, ti consigliamo di richiedere un preventivo personalizzato ai nostri professionisti delle ristrutturazioni su PagineGialle Casa.

Domande frequenti:

  • Quando il rifacimento del bagno è detraibile?

    Il rifacimento del bagno è un'operazione importante che richiede un investimento non indifferente. Tuttavia, è possibile accedere ad alcuni incentivi, tra cui il Bonus Ristrutturazione, che consente di detrarre fiscalmente il 50% della spesa sostenuta per l'intervento, fino ad un massimo di 96.000 euro. Ma attenzione, il Bonus Ristrutturazione è disponibile solo per gli interventi di manutenzione straordinaria. Inoltre, è possibile detrarre anche l'acquisto dei mobili del bagno, ma solo se effettuato contestualmente all'intervento di manutenzione straordinaria e per un massimo di 10.000 euro.

  • Quanto costa la Cila per ristrutturare il bagno?

    La CILA, ovvero la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, è un documento che devi presentare al Comune per ottenere l'autorizzazione alla ristrutturazione del bagno. Il costo della sola CILA si aggira tra i 500 e i 700 euro. Ovviamente, oltre a questo, ci sono anche i costi relativi alle opere da effettuare, come le demolizioni, lo smaltimento dei materiali, le opere idrauliche e impiantistiche, l'installazione dei sanitari e le finiture.

  • Quali permessi servono per ristrutturare il bagno?

    Per ristrutturare il bagno della propria abitazione, è importante sapere se gli interventi rientrano nella categoria di manutenzione ordinaria o straordinaria. Nel primo caso, non è necessario richiedere alcun permesso e la sostituzione di sanitari o la tinteggiatura delle pareti possono essere effettuati senza alcuna comunicazione esterna. Al massimo, alcuni comuni richiedono la compilazione del Certificato di Inizio Lavori. Nel secondo caso, invece, è necessario presentare la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata al Comune da parte di un tecnico abilitato, come un geometra, un architetto o un ingegnere.

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