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Superbonus al 70% nel 2024: tutte le decisioni del Governo

Cosa cambierà per il Superbonus nel 2024? Approfondiamo tutte le principali novità, dalla riduzione dell'aliquota all'aumento della plusvalenza sulle vendite

28-12-2023
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Il mondo delle agevolazioni fiscali e degli incentivi per l’efficienza energetica è in costante evoluzione, e il Superbonus, una delle misure più rilevanti degli ultimi anni, non fa eccezione. Nel 2024, questa agevolazione subirà un significativo cambiamento, con l’aliquota che scenderà al 70%, coinvolgendo unicamente i condomini. Vediamo tutte le principali novità che coinvolgeranno il Superbonus nel 2024.

Superbonus 2024: agevolazione al 70% e solo per i condomini

Sfumata la possibilità di proroga per i condomini, il Superbonus nel 2024 subirà una significativa riduzione dell’aliquota al 70%. Nel 2025, poi, si assisterà a un ulteriore decremento al 65%, fino a giungere alla sua completa conclusione.

Un aspetto da sottolineare è che questa agevolazione dal nuovo anno sarà riservata esclusivamente ai condomini, per investimenti mirati all’isolamento termico delle parti comuni degli edifici condominiali. Questa agevolazione si applicherà a una spesa massima di 40mila euro e sarà disponibile per tutto il 2024, ma solo per coloro i cui titoli edilizi sono stati presentati entro il 16 febbraio 2023.

Il Superbonus 110% potrà essere ancora fruito per la ricostruzione e l’efficientamento delle zone colpite da eventi sismici, offrendo un sostegno continuo per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza degli edifici in queste aree vulnerabili.

Superbonus: la plusvalenza sale al 26%

Tra le numerose questioni che hanno scatenato accese discussioni nell’ambito del Superbonus, una in particolare si fa notare: l’aumento delle plusvalenze generate dalla vendita di immobili ristrutturati con questo beneficio fiscale. Il Governo ha deciso di aumentare l’aliquota, portandola al 26% in caso di cessione di “seconde case, ovvero gli immobili diversi dall’abitazione principale o da quelli acquisiti per successione.

La tassazione al 26% si applica quando, nei cinque anni antecedenti alla vendita, si sono effettuati lavori che hanno beneficiato delle agevolazioni fiscali previste dall’articolo 119 del Decreto Rilancio. Questa misura è stata implementata con l’obiettivo di sottoporre a tassazione coloro che lucrano dalla vendita di un immobile il cui valore è cresciuto grazie alle agevolazioni del Superbonus.

È fondamentale sottolineare che questa normativa non si applica agli immobili ereditati né a quelli utilizzati come abitazione principale.

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