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Superbonus, proroga per le ville: ecco cosa cambia

Tante novità legate al Superbonus 110%: dalla proroga per ville unifamiliari alla quarta cessione del credito. Il Governo è a lavoro sulle proposte

20-09-2022 (Ultimo aggiornamento 22-09-2022)
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Una delle agevolazioni fiscali più amate e allo stesso tempo “odiate” dagli italiani è sicuramente il Superbonus 110%, l’incentivo diretto all’efficientamento energetico degli edifici. Seppure vantaggioso dal punto di vista economico, il Superbonus ha sempre presentato difficoltà burocratiche spesso estenuanti.

Tra gli ultimi provvedimenti adottati dal Governo Draghi c’è stato l’intervento sul Superbonus 110 con proroga per le ville unifamiliari che beneficiano dell’incentivo statale: il governo ha deciso di prorogare una importante scadenza, determinante per il godimento dell’agevolazione. Inoltre, ha introdotto diverse novità legate alla cessione del credito. Ecco un riepilogo di tutti gli aggiornamenti e delle decisioni dell’esecutivo.

Superbonus 110%: proroga per le ville unifamiliari

La Legge di Bilancio 2022 prevede che i proprietari delle case unifamiliari possano usufruire delle agevolazioni fiscali collegate al c.d. Superbonus 110% in scadenza al 31 dicembre 2022 soltanto se alla data del 30 giugno 2022 abbiano raggiunto il 30% dei lavori previsti.

Ma a causa dell’aumento dei costi e dei continui cambi legati alla normativa, nei primi mesi dell’anno molti interventi edilizi hanno subito ritardi nei lavori, tanto che in alcuni casi i cantieri si sono fermati addirittura per diverse settimane. Il risultato è che tanti beneficiari hanno accumulato un ritardo tale da non riuscire a concludere il 30% dei lavori entro il 30 giugno, per cui rischierebbero di perdere l’agevolazione per l’anno corrente.

Queste problematiche hanno spinto il Governo Draghi a rivedere le scadenze e discutere su una possibile proroga, valutando in particolare una concessione per tutte le ville, villette e case unifamiliari. L’annuncio era stato dato dalla presidente della Commissione Ambiente della Camera del Pd Martina Nardi e dalla Presidente della Commissione Ambiente della Camera del Pd Alessia Rotta.

Il tanto atteso decreto legge n. 50/2022 (cd. decreto aiuti) è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 114 del 17 maggio 2022 e introduce una serie di misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina.Tra le varie misure del provvedimento troviamo proprio la proroga del termine ultimo per attestare la realizzazione del 30% dell’intervento complessivo relativo agli edifici unifamiliari (e assimilabili), che è stato differito di 3 mesi.

Il 30% degli interventi soggetti al superbonus 110 per le ville unifamiliari dovrà dunque essere raggiunto entro il 30 settembre 2022, fermo restando che i lavori dovranno essere comunque ultimati entro il 31 dicembre 2022.

La proroga di tre mesi, sino al 30 settembre 2022, è stata confermata anche in sede di conversione del decreto aiuti (Legge n. 91 del 15.07.2022) insieme alle nuove regole relative alla cessione del credito da bonus edilizi verso le banche.

È importante sottolineare che il 30% dei lavori da realizzare fa riferimento all’intervento complessivo: è dunque necessario che al 30 settembre 2022 sia raggiunto tale percentuale non solo per gli importi che rientrano nel Superbonus 110, ma anche gli importi agevolati con altri bonus diversi (ad esempio, il bonus casa) o quelli non fiscalmente agevolati (come, ad esempio, una manutenzione ordinaria non assorbita nell’intervento superiore).

In pratica, se l’importo complessivo dell’intervento è di 90 mila euro (di cui 40 mila euro rientranti nel Superbonus 110%, 30 mila euro nel sisma bonus e 20 mila euro in altri bonus) entro il 30 settembre dovranno essere realizzati lavori per un importo pari almeno 30.000 euro, a prescindere da quali essi siano.

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Novità sulla cessione del credito

Oltre alla proroga del superbonus per unifamiliari, c’è una interessante novità legata al Superbonus 110%, che riguarda però il complicato tema della cessione del credito. Arrivata come una vera e propria rivoluzione, la cessione del credito ha generato diversi problemi, soprattutto perché è più vulnerabile alle truffe. Così, il Governo, dopo aver varato il Decreto Antifrode ha deciso di limitare la cessione del credito.

Attualmente il credito del bonus può essere ceduto fino a tre volte: la prima volta è libera mentre le altre due devono essere cedute a istituti bancari o di credito. Ma ora il Governo sta aprendo la possibilità di una quarta cessione del credito. Ciò permetterebbe alle aziende di trovare più “compratori del credito e ricevere così una boccata d’ossigeno”, come hanno commentato Nardi e Rotta.

Tra le altre novità legate alla cessione del credito troviamo la possibilità di prorogare la scadenza per la comunicazione al 15 ottobre 2022, che per il momento è dato solo alle imprese. L’ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha proposto anche di eliminare l’impossibilità di effettuare cessioni frazionate per cedere gli importi anno per anno.

Una cosa è certa: il Superbonus 110% anche il 2022 si conferma una delle agevolazioni più richieste e vantaggiose per l’efficientamento energetico della propria casa. Chi desidera capire come funziona e quali sono le opportunità per la propria abitazione può chiedere, fin da subito, un preventivo personalizzato ai professionisti della propria zona: basta utilizzare il form di Pagine Gialle Casa e avere tutte le offerte in pochi clic.

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Domande frequenti:

  • Quando scade il superbonus 110 per le villette unifamiliari?

    Per poter usufruire del Superbonus 110% per il 2022 i proprietari di unità unifamiliari dovranno completare il 30% dei lavori complessivi entro il 30 settembre 2022.

  • Quando scade 110 per bifamiliare?

    Le villette bifamiliari, ai fini del Superbonus 110%, sono equiparate ai condomini, per cui la scadenza per la detrazione è fissata al 31 dicembre 2023.

  • Come funziona il 110 per le villette?

    Consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute per la realizzazione di specifici interventi di efficientamento energetico e consolidamento statico o riduzione del rischio sismico degli edifici.

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