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Proroga Superbonus 2024: cosa ha deciso il Governo

Ipotesi aperte per la Proroga Superbonus 2024 per condomini: si pensa a una SAL ma il Governo prende tempo, ecco le ultime notizie

11-12-2023 (Ultimo aggiornamento 13-12-2023)
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Il Superbonus, l’incentivo fiscale che ha permesso di riqualificare molti condomini ed immobili privati, sta vivendo un momento cruciale. Il temuto annullamento della proroga al 110% è stato confermato con la bocciatura dell’emendamento che richiedeva di consentire ai condomini con lavori completati per almeno il 60% di continuare ad usufruire della misura 110% o 90% fino a marzo 2024. Analizziamo le implicazioni di questa decisione e i possibili scenari futuri per coloro che hanno investito nella riqualificazione energetica del proprio condominio.

Superbonus 2024: salta ufficialmente la proroga per i condomini

Il tanto atteso testo di iniziativa del Governo, con le cruciali modifiche apportate dalla Commissione Bilancio al disegno di legge di conversione del Decreto Anticipi, è stato finalmente reso pubblico. Tuttavia, una notizia ha scosso forze politiche, condomini e imprese del settore: tutte le richieste di proroga per l’utilizzo del Superbonus 110%, sono state completamente cancellate dal testo. Questo significa che il termine ultimo per usufruire di tali agevolazioni rimane fissato al 31 dicembre 2023, come previsto dall’articolo 119 del Decreto Legge n. 34/2020, noto come Decreto Rilancio.

Le richieste di proroga, provenienti da varie forze parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione, erano motivate dalla necessità di riconoscere il tempo perso a causa del caos normativo che aveva causato il blocco della cessione del credito. L’obiettivo era consentire almeno la conclusione dei cantieri in corso con l’aliquota maggiorata del 110%. Tuttavia, queste richieste sono rimaste lettera morta.

Il provvedimento passa ora all’esame della Camera, con l’obiettivo di ottenere il via libero definitivo entro il 17 dicembre. Tuttavia, fonti politiche affermano che il testo votato in Senato non subirà ulteriori modifiche. Questa decisione porta con sé implicazioni significative per le imprese e i committenti coinvolti nei cantieri in corso, lasciando presagire un periodo difficile, se non addirittura problematico.

È importante sottolineare che il 31 dicembre 2023 non segnerà lo stop del Superbonus, ma solo la fine dell’aliquota potenziata al 110%. A partire dall’1 gennaio 2024, l’aliquota si ridurrà al 70% per i principali beneficiari, ovvero i condomini e le persone fisiche proprietarie o comproprietarie di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari autonomamente accatastate, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni.

Superbonus condomini: qual è la situazione in Italia?

In Italia, i progetti di riqualificazione energetica avviati attraverso il Superbonus nei condomini rappresentano un valore complessivo di oltre 54 miliardi di euro. Tuttavia, la situazione presenta un’importante sfida: in media, circa un quarto di queste opere resta ancora da completare. Questi dati emergono da un’analisi condotta dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) nel mese di ottobre, che offre un quadro della situazione attuale e solleva dubbi sull’evoluzione della situazione dopo il 31 dicembre, quando, in assenza di una proroga, i condomini non potranno più godere dei benefici del Superbonus al 110% o al 90%.

Secondo l’analisi basata su dati forniti dall’Agenzia Nazionale per l’Energia (ENEA) e condotta dall’Associazione dei Costruttori, ci sono lavori da completare per un valore di 13,4 miliardi di euro, che rappresentano il 24,6% del totale degli investimenti effettuati con il Superbonus. Questa situazione coinvolge oltre 30.000 condomini che hanno avviato i lavori nel corso del 2023, ma che stanno riscontrando difficoltà nel completarli entro la fine dell’anno.

La mancanza di una proroga potrebbe portare a un rischio di stallo significativo per questi progetti, mettendo a repentaglio gli obiettivi di riqualificazione energetica e sostenibilità, oltre a causare disagi sia per le imprese edili coinvolte che per i condomini interessati.

Proroga Superbonus condomini: quali sono le prospettive future?

A distanza di quasi due anni dal persistente impasse nella cessione del credito, la soluzione definitiva continua a tardare, in particolare per i cantieri in corso, che, senza la possibilità di cedere il credito, si sono ritrovati in un vicolo cieco, con conseguenze disastrose per le imprese edili e i committenti, molti dei quali hanno visto compromessa la loro abitazione.

Da qui la richiesta di una proroga che avrebbe consentito ai condomini di dedurre al 110% le spese sostenute fino al 30 giugno 2024, a condizione che entro il 31 dicembre 2023 fosse stato completato almeno il 60% dei lavori.

Tuttavia, questa richiesta non ha ricevuto l’approvazione del Ministero dell’Economia, che ha sostenuto che non ci fossero risorse finanziarie disponibili per tale proroga, senza tener conto degli effetti a catena che si verificheranno a seguito del passaggio dall’aliquota del 110/90% al 70%.

A questo punto, l’ultima speranza per una possibile proroga risiede nella Legge di Bilancio 2024, che verrà discussa nei prossimi giorni in Parlamento e dovrebbe essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale entro la fine dell’anno. Tuttavia, al momento, questa possibilità sembra essere estremamente remota.

Se il Superbonus sta diventando sempre meno accessibile, è anche vero che molti altri Bonus casa sono stati confermati fino al 2025, tra cui il Bonus ristrutturazione, l’Ecobonus e il Bonus barriere architettoniche.

Proroga Superbonus: Sal Straordinario per lavori pagati nel 2023

Si sta studiando una soluzione per far rientrare i lavori in condominio pagati nel 2023 all’interno di uno Stato di Avanzamento Lavori Straordinario. Questa la proposta del 12 dicembre 2023 avanzata da Guido Quintino Liris di Fratelli d’Italia. Si tratterebbe di un emendamento che però si potrà concretizzare solo nella nuova Legge di Bilancio 2024.

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