Trasformare un bilocale in un trilocale: guida completa
Ricavare una camera aggiuntiva e trasformare un bilocale in trilocale è una necessità diffusa: l'esperto spiega come fare
Simone Cellitti
Architetto/Direttore Artistico
- Cos'è un trilocale: le basi da cui partire
- Da bilocale a trilocale: le misure da rispettare
- Quando è semplice trasformare un bilocale in trilocale
- Bilocale con veranda: come trasformarlo in trilocale
- Bilocale datato
- Bilocale con soggiorno ampio e cucina abitabile
Oggi sono tante le persone che non riescono a trovare una nuova casa soddisfacente, così effettuano una ristrutturazione in quella in cui già abitano.
Tra gli interventi più comuni spicca quello mirato a trasformare un bilocale in un trilocale, ad esempio per ricavare una cameretta, uno studio o semplicemente un ambiente aggiuntivo che renda la casa più funzionale. Ma quali sono i presupposti e i requisiti per eseguire un intervento del genere? E come fare per aggiungere una stanza senza compromettere lo spazio già esistente o ancora peggio il livello di sicurezza?
Vediamo alcune idee e soluzioni utili.
Cos’è un trilocale: le basi da cui partire
Un bilocale è composto da due stanze principali, generalmente soggiorno e camera da letto, più bagno e cucina. La sua superficie si aggira intorno ai 50 mq, ma ci sono casi di bilocali più grandi che possono arrivare anche a 60 mq.
Un trilocale, invece, ha una stanza in più e una superficie minima di 60 mq, anche se spesso arriva a 90 mq. L’idea di trasformare un bilocale in trilocale parte proprio da qui: se si ha lo spazio necessario allora si può procedere.
Se un appartamento è di 40 o anche 50 mq realizzare un trilocale sarà quasi impossibile. In ogni caso è cruciale affidarsi a un esperto architetto o ingegnere che valuterà ogni ambiente e calcolerà con precisione ogni dettaglio in modo da offrire un resoconto puntuale e soprattutto una risposta certa.
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Da bilocale a trilocale: le misure da rispettare
Oltre all’appartamento nella sua complessità, se si vuole ricavare un trilocale bisogna pensare anche alle dimensioni dei singoli ambienti.
Le dimensioni minime degli spazi abitabili sono fondamentali e regolamentate per legge. In particolare, la camera da letto singola deve avere una superficie di almeno 9 mq, altrimenti non è considerata abitabile.
Un altro ambiente a cui fare attenzione è il soggiorno, che deve essere di almeno 18 mq, soprattutto se include anche la zona cucina. Ridurre troppo questo spazio potrebbe compromettere la funzionalità dell’intera casa, quindi occorre eseguire un progetto accurato.
Quando è semplice trasformare un bilocale in trilocale
Esistono dei casi in cui realizzare una nuova stanza è davvero tanto semplice e anzi consigliato. Oltre a un appartamento di grandi dimensioni, anche una stanza con due finestre lontane tra loro o in pareti opposte è l’ideale. In questo caso, si evitano anche grandi lavori: basterebbe creare una parete divisoria in cartongesso, aggiungere una porta, modificare l’impianto elettrico, aggiungere i vari arredi e il gioco è fatto: si ottengono due stanze a partire da una sola.
Un’altra alternativa è quella di portare il vano cucina a disposizione per una piccola stanza/studio ed accogliere la cucina nel soggiorno con una struttura a vista oppure attraverso pareti attrezzate che possano nascondere la cucina stessa nel living.
Bilocale con veranda: come trasformarlo in trilocale
Un altro caso è quando si ha un’ampia veranda che si può chiudere per ottenere un nuovo ambiente, come la cucina o uno studio. Naturalmente, è cruciale avere un progetto architettonico su misura e la possibilità di applicare i permessi urbanistici.
Attualmente esistono diverse soluzioni per chiudere una veranda e creare una nuova stanza. Le Vetrate Panoramiche Amovibili, quindi quelle senza profili, rientrano nell’edilizia libera, quindi si possono installare senza permessi. Tuttavia, si tratta di strutture che si possono rimuovere velocemente e non comportano un ampiamento di volumetria. Al contrario una vetrata dalla struttura più resistente può comportare l’ampiamento della volumetria e può essere necessaria soprattutto in zone particolarmente piovose. Questa scelta è ragionata e l’intervento deve essere integrato in un progetto dettagliato. Quindi anche la modalità di chiusura della veranda influisce sul successo del progetto.
Bilocale datato
Un’altra necessità può essere quella di intervenire su un bilocale datato con soffitti alti. In questo caso, si può ricavare un nuovo ambiente grazie all’aggiunta di un soppalco. Un soppalco ben fatto può diventare una piccola camera da letto o un angolo studio. Lo sfruttamento delel altezze, in questo caso, sono una risorsa dal grande impatto ergonomico.
In alternativa, si possono utilizzare pareti scorrevoli o mobili componibili per dividere un ambiente ampio senza compromettere la luce naturale o la ventilazione.
Bilocale con soggiorno ampio e cucina abitabile
Un’altra soluzione molto diffusa riguarda il soggiorno: se è molto grande è possibile ridurlo e ricavare una nuova camera, oppure come accennato in precedenza integrare una cucina a vista con ambiente open space. Anche in questo caso, se questo ambiente ha più finestre o addirittura diversi accessi l’intervento è semplice e veloce. Se invece non ci sono questi presupposti l’intervento sarà più lungo e complesso.
Esistono poi altri casi in cui, invece, la ristrutturazione risulta più complicata. Per esempio, quando l’immobile è datato ed è caratterizzato da un corridoio lungo e stretto. In questo caso si deve ripensare in modo profondo alla dislocazione dei diversi ambienti all’interno di un progetto studiato nei particolari. L’obiettivo deve essere quello di ottimizzare gli spazi e ripensare agli ambienti aggiungendo una nuova stanza.
Ogni centimetro della casa oggi è un valore e deve essere sfruttato senza concepire spazi di serie A e serie B. La disposizione della casa è vincolata dalle finestre e dalla struttura mentre il resto degli ambienti può subire una nuova identità proprio tramite l’intuizione del progetto che valorizza al meglio le potenzialità degli spazi. Potremmo dire, con un estremo concettuale pensando ad un total open space, che non ci sono più stanze ma solo situazioni.
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