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Installare la canna fumaria in condominio: chi decide, cosa serve e come risparmiare

L'installazione della canna fumaria in condominio richiede l'ottemperanza di diverse pratiche: ecco cosa dice la normativa, chi decide, quanto costa e come risparmiare

19-01-2023 (Ultimo aggiornamento 22-04-2024)
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Nel 2015 ottiene la laurea magistrale in Architettura e ingegneria edile all'Università Mediterranea di Reggio Calabria. Durante il corso degli studi non sono mancate esperienze lavorative all'estero che hanno contribuito a rafforzare le conoscenze acquisite durante il percorso universitario. Dopo ...
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L’installazione della canna fumaria in condominio rappresenta in molti casi oggetto di discussioni e controversie, soprattutto se è il singolo condòmino che la richiede. Non è raro, infatti, il manifestarsi dell’opposizione degli altri proprietari che fanno presente come l’installazione possa pregiudicare l’estetica ed il decoro della facciata come anche dar fastidio alle finestre e ai balconi, provocare odori indesiderati fino a minare la sicurezza dell’edificio.

Questo accade quando la richiesta di installazione avviene per uso esclusivo e dunque a servizio dell’impianto di un singolo appartamento o di una unità immobiliare con la necessità che la canna fumaria insista sulla facciata e sul muro perimetrale dell’edificio e quindi sulla proprietà comune. Situazione ancora più spinosa quando la canna fumaria va ad incidere su una sola proprietà, nel caso, ad esempio, in cui debba passare attraverso il terrazzo di uno dei condòmini.

Meno problemi ci sono, invece, quando si tratta di canne fumarie condominiali installate per il funzionamento di caldaie a condensazione centralizzate che sono al servizio di tutto lo stabile. Ad ogni modo su questa questione c’è una normativa da seguire. Vediamo qual è e come comportarsi.

Canna fumaria in condominio: la normativa

canna fumaria di un camino a legna

Shutterstock

La possibilità di installare la canna fumaria in condominio è regolata da una precisa normativa che segue, in particolare, le norme del Codice civile, il regolamento di condominio e quello edilizio comunale.

Se il regolamento di condominio impone un divieto all’installazione, la controversia si chiude sul nascere. La canna fumaria in condominio, che debba raggiungere un’altezza media o anche l’ultimo piano, potrà essere inserita solo se il regolamento verrà modificato. Non ci sono altri modi per il condòmino di ottenerne il diritto.

Se, invece, il regolamento non pone opposizione a riguardo il singolo proprietario può procedere alla realizzazione senza chiedere l’autorizzazione all’assemblea. L’installazione della canna fumaria in condominio, infatti, non ha bisogno che ci sia l’autorizzazione della maggioranza dei condòmini in quanto da regolamento ciascuno proprietario può utilizzare le cose comuni (in questo caso la facciata dello stabile sul quale deve appoggiare la tubatura) purché non modifichi la destinazione delle stesse e non impedisca agli altri condòmini di farne lo stesso uso.

Per quanto riguarda, invece, il regolamento edilizio comunale, il singolo è tenuto a controllare se esistano delle direttive sulle distanze minime da rispettare tra la canna fumaria e le costruzioni vicine. Se non se ne fa cenno, si seguono le disposizioni del Codice civile che stabilisce che siano necessari 3 metri tra l’installazione e gli edifici circostanti, esso cita: “la distanza legale per la collocazione di una canna fumaria sul muro perimetrale comune, ad opera di uno dei condomini, non può essere inferiore a 75 centimetri dai più vicini sporti dei balconi di proprietà esclusiva degli altri condomini”

Canna fumaria in condominio: quali sono e come si dividono le spese

condominio

Shutterstock

Per quanto riguarda le spese inerenti all’installazione della canna fumaria in condominio vanno divise tra tutti i proprietari, secondo le tabelle millesimali, se la realizzazione è condominiale e dunque tutti i condòmini ne usufruiscono.

In questo caso, a meno che non sia stato concordato un criterio di ripartizione diverso rispetto a quello che si segue in base alle proprietà, tutti contribuiscono a sostenere i costi non solo per l’installazione ma anche per la manutenzione della canna fumaria. Se questa, invece, è ad uso esclusivo di uno o di parte dei condòmini, saranno i soggetti che l’hanno realizzata ad accollarsi tutte le spese.

Sul costo della canna fumaria non si può dare una risposta precisa ed univoca in quanto la spesa totale del lavoro dipende da diversi fattori: dal materiale che si sceglie, che ha un prezzo al metro, al tipo di comignolo, al regolatore di tiraggio e a tutti gli altri dispositivi che servono per il montaggio.

Influisce, poi, anche la lunghezza perimetrale e la parcella richiesta dalla ditta che esegue i lavori. Insomma, un calcolo approssimativo è impossibile farlo su due piedi. La cosa essenziale da considerare, però, è quella di rivolgersi sempre a ditte specializzate e di evitare il fai da te. Per tutte le questioni che riguardano i condomini residenziali, infatti, è preferibile affidare questo tipo di lavori ai professionisti dell’amministrazione immobiliare.

Per mettersi in contatto con loro si può usare il servizio offerto da PagineGialle Casa, richiedere un preventivo e scegliere quello che sembra più idoneo.

Domande frequenti:

  • Come mettere canna fumaria in condominio?

    La canna fumaria in condominio può essere installata seguendo le norme del Codice civile, del regolamento condominiale e quello edilizio comunale che sia ad uso di tutto lo stabile o di un singolo condòmino.

  • Quanto costa installare una canna fumaria in condominio?

    La spesa dipende dalla lunghezza perimetrale dell’installazione, dal materiale scelto, dal tipo di comignolo, dal regolatore di tiraggio e da tutti gli altri dispositivi necessari al montaggio. Si aggiunge la parcella per la ditta che esegue i lavori.

  • Quali sono le distanze delle canne fumarie dalle finestre degli altri condòmini?

    Per l’installazione si devono seguire le direttive sulle distanze minime previste dal regolamento edilizio comunale. Se qui non se ne fa cenno, si attuano le disposizioni del Codice civile che prevede 3 metri di distanza.

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