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Scarico fumi caldaia: cosa dice la normativa

Quando si installa una caldaia bisogna fare attenzione anche al sistema di scarico fumi: cosa prevede la normativa vigente

09-08-2021 (Ultimo aggiornamento 22-02-2024)
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Sono un esperto idraulico con più di qualche decennio di esperienza nel settore. Come tutti, ho iniziato la mia carriera come apprendista, questo mi ha permesso di acquisire ampie conoscenze a bilità pratiche che, messe al servizio della mia professione, mi hanno portato ad aprire un’attività i...
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In fase di installazione di un nuovo impianto di riscaldamento con caldaia c’è un fattore da non sottovalutare: lo scarico fumi. La normativa vigente stabilisce l’obbligo di scaricare i fumi a tetto, sancito dalla legge n. 90/2013 e dal Decreto Legislativo n. 102/2014 che hanno modificato il DPR 412/93. Questo significa che a partire dal 31 agosto 2013, quando si installa una nuova caldaia lo scarico fumi dovrà essere collegato ad appositi camini o canne fumarie affinché i fumi prodotti dalla combustione siano dispersi oltre il tetto o oltre il lastrico solare. Ci sono però delle eccezioni che permettono di scaricare i fumi a parete: ecco quali sono.

Scarico fumi caldaia: la normativa

Lo scarico fumi di una caldaia è sancito dalla legge numero 90/2013 e in particolare dall’articolo 17- bis sui “Requisiti degli impianti termici”, che stabilisce come tutti gli impianti termici installati successivamente al 31 agosto 2013 debbano scaricare i fumi della combustione oltre il tetto dell’edificio alla quota che è prevista dalla regolamentazione tecnica vigente. Questo implica che qualsiasi installazione, sia nuova che in sostituzione a un vecchio impianto, deve rispettare la normativa.

Scarico fumi caldaia: le eccezioni

Esistono però tre eccezioni che permettono di installare lo scarico fumi a parete:

  • Sostituzione di una caldaia preesistente con scarico a parete: quando si sostituisce una caldaia individuale che è stata installata prima del 31 agosto 2013 e che già scaricava a parete, sia direttamente che attraverso una canna fumaria collettiva ramificata.
  • Vincoli architettonici o paesaggistici: se l’ edificio è soggetto a vincoli che ne impediscono lo scarico oltre il tetto, è possibile richiedere l’autorizzazione per lo scarico a parete.
  • Impossibilità tecnica di scaricare oltre il tetto: in caso di comprovata impossibilità tecnica di realizzare lo scarico a tetto, un professionista abilitato può autorizzare lo scarico a parete che abbia degli specifici requisiti e che sia meno inquinante.

Nel caso di ristrutturazione dell’impianto termico di una unità immobiliare in un condominio, si potrà scaricare a parete solo se non sono già presenti dei sistemi che permettano di scaricare oltre il tetto, oppure se tali sistemi non siano idonei per le nuove caldaie a condensazione.

Scarico fumi: generatori ibridi e caldaie a pellet

Per chi sceglie di installare un generatore ibrido, che comprenda l’accoppiamento nel proprio impianto di riscaldamento di una caldaia a condensazione a gas unita ad una pompa di calore, lo scarico a parete è consentito solo nel rispetto di requisiti prestazionali stringenti.

Chi invece utilizza una caldaia a combustibile solido, ad esempio pellet o legno, non potrà in alcun caso porre lo scarico fumi a parete. Per questa tipologia di impianto non esistono deroghe e il prodotto della combustione dovrà necessariamente essere scaricato oltre il tetto, oppure oltre il lastrico solare.

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