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Biomasse ed energia pulita: il termometro italiano

Come si sta evolvendo in Italia il mercato relativo alle biomasse e alla produzione di energia pulita? A dicembre 2017 c’è stata un’importante doppia acquisizione.

21-03-2018 (Ultimo aggiornamento 17-06-2021)
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Le biomasse indicano una serie di materiali di origine biologica dai quali si può estrarre energia pulita. Si tratta solitamente di scarti delle attività agricole, che a loro volta possono essere modificati tramite differenti procedimenti per ricavare combustibili, o anche direttamente energia elettrica e termica.

Il quadro italiano è ancora in divenire, nonostante il trend sia chiaro ormai da diversi anni. Il numero di centrali a biomasse in Italia è cresciuto ad un ritmo sostenuto solo nel quadriennio compreso tra il 2009 e il 2013, dopo circa 10 anni di crescita abbastanza lenta.

Secondo i dati forniti da “ISPRA – La produzione di energia elettrica da impianti a fonte rinnovabile in Italia”, dal 2000 al 2008, il numero di impianti a biomasse è aumentato di meno del 50%, ossia da 186 unità a 352, mentre a partire dal 2009 c’è stato un tasso di crescita dell’81% rispetto all’anno prima.

L’ultimo scossone importante nel settore delle biomasse combustibili si è avuto a dicembre 2017, quando EP New Energy Italia, società del gruppo energetico ceco EPH (Energetický a prumyslový holding),ha acquisito l’intero capitale di Biomasse Italia e Biomasse Crotone. EPH rappresenta uno dei più grandi gruppi a livello mondiale, che possiede attività attualmente, oltre che in Italia, anche in Repubblica Ceca, Slovacchia, Germania, Regno Unito, Polonia e Ungheria.

Si tratta di una società che si occupa di tutte la catena della filiera, dai sistemi di generazione alla produzione di energia elettrica, passando anche per il trasporto e lo stoccaggio del gas naturale, ma si occupa anche della distribuzione diretta di energia elettrica e gas. Sono in tutto 50 le società facenti parte del gruppo, con un totale di 25.000 dipendenti.

La fotografia degli impianti a biomasse in Italia

Sempre secondo i dati TERNA ed elaborati da ISPRA, a fine 2012 (gli ultimi rilevamenti certi disponibili), la potenza efficiente lorda aveva raggiunto i 3.801 MW rispetto ai 685 installati nel 2000, con un tasso di crescita annuo di circa il 17%. Quanto alla produzione lorda di energia elettrica, l’aumento è stato sostanzialmente costante, salendo dai 1.906 GWh nel 2000 a 12.487 GWh nel 2012, con un tasso di incremento medio del 17,5%.

Distribuzione regionale degli impianti a biomasse:

– Lombardia (26,4%)

– Veneto (14%)

– Emilia Romagna (12,2%)

– Piemonte (10,6%)

– Trentino Alto Adige (7%)

– Toscana (5,3%)

– Friuli Venezia Giulia (4,1%)

– Lazio (3,4%)

– Marche (2,5%)

– Umbria (2,3%)

– Puglia (2,2%)

– Sicilia (2%)

– Campania (1,9%)

– Abruzzo (1,5%)

– Calabria (1,4%)

– Sardegna (1,3%)

– Liguria (0,6%)

– Basilicata (0,6%)

– Molise (0,4%)

– Valle d’Aosta (0,2%)

Principali centrali a biomasse in Italia

– Poliplast Spa (Casnigo)

– Pezzolato Spa (Envie)

– Marcopolo Engineering (Borgo San Dalmazzo)

– Uniconfort Srl (San Martino di Lupari)

– Bio Energia Fiemme (Cavalese)

– Sun Energy (Valdina)

– Esco Montagna (Arta Terme)

– Efficienza Energia Srl (Galatina)

– Inntea Srl (Ponte Nossa)

– Hi Tech Resource (Buggiano)

– Kapa Engineering (Mercallo)

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