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Direttiva Casa Green: le risposte complete a dubbi e nodi da sciogliere

La Direttiva Casa Green desta molta preoccupazione tra cittadini, ma anche imprese e istituzioni: l'esperta risponde a tutti i dubbi e le domande più comuni

30-11-2023 (Ultimo aggiornamento 13-12-2023)
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Annamaria Di Fabio

Architetto / Project Manager / Environmental Key Expert

Mi chiamo Annamaria Di Fabio, sono nata a Roma dove mi sono laureata in Architettura. Ho una specializzazione in Planning & Landscape Design e sono certificata Project Manager. Come Environmental Key Expert ho lavorato per molti progetti finanziati dalla Comunità Europea. Per me ogni progetto d...
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La Direttiva Casa Green (o meglio la Epbd, Energy Performance of Buildings Directive) rappresenta l’iniziativa dell’Unione Europea per riqualificare a livello energetico il patrimonio immobiliare degli Stati Membri. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni del 55% (rispetto al 1990) entro il 2030 e arrivare alle emissioni zero entro il 2050. Una vera e propria rivoluzione energetica che impegna tutte le Nazioni all’efficientamento degli edifici appartenenti alle classi E, F e G. Un iter piuttosto lungo che dovrebbe concludersi a dicembre, dopo la proposta di negoziazione del 14 marzo 2023 e l’accordo del 12 ottobre tra Parlamento, Consiglio e Commissione Europea.

Una Direttiva importante a livello energetico e di sostenibilità ambientale che si scontra con le non poche preoccupazioni dei contribuenti italiani. Si è parlato, infatti di “ristrutturazioni obbligatorie” per alcuni edifici, ma anche di divieto di vendita e affitto per chi non fosse in regola e così via.

Vediamo quali sono le principali problematiche e le domande più comuni legate alla Direttiva.

Quando entra in vigore la Direttiva Green?

Per avere una risposta a questa domanda occorre attendere il 7 dicembre 2023. In questa data è prevista la decisione definitiva riguardante le scadenze e le coordinate per i vari stati Membri. Saranno poi gli Stati Membri a stilare un proprio calendario attuativo in base alle richieste dell’Unione Europea. In linea di massima, entro il 2025 la Direttiva Casa Green diventerà operativa ed entro l’anno successivo ci saranno le prime scadenze in merito.

Quali sono le scadenze per rendere efficiente la propria casa?

casa sostenibileIl calendario stabilisce che la riqualificazione sarà suddivisa in diversi step:

  • Entro il 2026 dovranno essere ristrutturati i nuovi edifici pubblici ad emissione zero
  • Entro il 2027 si dovrà raggiungere la classe E/F per edifici non residenziali e pubblici
  • Entro il 2028 i nuovi edifici dovranno usare le energie rinnovabili mentre i nuovi edifici residenziali dovranno avere emissioni zero
  • Entro il 2030 si dovrà raggiungere la classe D/E negli edifici non residenziali e pubblici mentre gli edifici residenziali dovranno avere la classe E
  • Entro il 2032 le ristrutturazioni dovranno prevedere l’uso tecnologie solari
  • Entro il 2033 tutti gli edifici residenziali dovranno avere la classe D

L’ultimo obiettivo è quello che ha destato maggiori preoccupazioni ed è considerato irrealistico da molti Paesi. Per questo motivo l’Unione Europea sta valutando la possibilità di lasciare libertà di attuazione ad ogni singolo Stato Membro, che in ogni caso dovranno attenersi a specifici vincoli e obiettivi comuni. In particolare, l’obiettivo emissioni zero entro il 2050.

Gli immobili a basso risparmio energetico valgono di meno?

Casa Green

Shutterstock

Sicuramente sì, la riqualificazione ha d’altronde diversi vantaggi. Le abitazioni ristrutturate saranno più sostenibili, quindi si eviteranno sprechi e ci sarà un notevole risparmio energetico. Oltrechè diminuiranno i costi della casa in generale. E’ inoltre da sottolineare che una casa appartenente a una buona classe energetica vale molto di più nel mercato immobiliare. Un immobile di classe A vale circa il 65% in più di uno di classe G della stessa metratura.

Tuttavia, c’è ancora un grande lavoro da fare soprattutto in Italia dove, secondo gli ultimi dati ENEA, ancora il 74% delle abitazioni ha una classe energetica inferiore alla D. In particolare il 34% delle case ha classe G, il 23,8% classe F e il 15,9 % classe E.

Come capire se la casa deve essere ristrutturata per renderla idonea agli standard europei?

La riqualificazione del patrimonio italiano non può essere affidata unicamente alle nuove costruzioni ma è importante iniziare a lavorare per ristrutturare gli edifici esistenti. Il primo passo per capire se una casa è “in regola” con le disposizioni europee è far eseguire l’Ape (Attestato di Prestazione Energetica). Questo documento deve essere redatto da un tecnico specializzato e offre una panoramica completa della casa chiarendo qual è la classe energetica ante operam. Inoltre, sempre con l’aiuto di un professionista, si possono studiare gli interventi per ottenere una classe energetica superiore.

Insomma, se si è in procinto di acquistare casa è cruciale cercare quella con la classe energetica più alta. Si tratta di un vero e proprio investimento che potrà portare enormi benefici nel futuro. Se invece si possiede una casa con classe energetica bassa, il suggerimento è quello di attivarsi subito per procedere in maniera graduale senza rischiare costi esagerati in prossimità delle scadenze.

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