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Fotovoltaico: stop allo Scambio sul Posto, cosa succede ora?

A partire dal 2025, molti proprietari di impianti fotovoltaici dovranno rinunciare allo Scambio sul Posto: vediamo i motivi della decisione e cosa succederà

14-11-2024
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Il mondo del fotovoltaico in Italia sta vivendo una fase di transizione importante: con la fine del meccanismo di Scambio sul Posto per gli impianti fotovoltaici con più di 15 anni di vita, i produttori di energia solare si trovano a dover affrontare nuove sfide. Questo cambiamento, deciso da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), segna la fine di un sistema che ha permesso a migliaia di utenti di bilanciare l’energia prodotta e immessa nella rete con quella consumata. Ma cosa succederà ora per chi possiede impianti fotovoltaici?

Cos’è lo Scambio sul Posto?

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Lo Scambio sul Posto è un meccanismo di incentivazione per chi possiede impianti fotovoltaici, che permette di bilanciare l’energia prodotta in eccesso rispetto a quella consumata. In pratica, l’energia elettrica prodotta e non utilizzata immediatamente viene immessa nella rete nazionale, e il proprietario dell’impianto può successivamente “prelevarla” quando ne ha bisogno.

Questo sistema consente di compensare l’energia autoprodotta con quella prelevata dalla rete elettrica nei momenti in cui l’impianto non copre i consumi, come durante le ore notturne o in giornate nuvolose. Se, ad esempio, un impianto fotovoltaico genera più energia di quella necessaria all’abitazione durante il giorno, l’eccesso viene inviato alla rete pubblica. Viceversa, quando l’impianto non riesce a soddisfare le esigenze domestiche, la casa può prelevare energia dalla rete nazionale.

Scambio sul posto: stop per chi ha impianti fotovoltaici da più di 15 anni

Con la delibera 457/2024 del 5 novembre 2024, ARERA ha deciso di chiudere le convenzioni di Scambio sul Posto (SSP) per gli impianti fotovoltaici in funzione da oltre 15 anni. Secondo questa delibera, le convenzioni SSP che hanno raggiunto la durata di 15 anni non potranno essere rinnovate, e i proprietari di questi impianti dovranno quindi passare a un nuovo tipo di contratto. A partire dal primo gennaio del prossimo anno, saranno circa 67 mila gli impianti che perderanno questo incentivo, mentre in Italia gli impianti ancora in regime SSP superano attualmente il milione.

Ma perché ARERA ha preso questa decisione? La scelta risponde a un allineamento con le nuove direttive dell’Unione Europea, che ora promuovono un modello energetico più decentralizzato e flessibile, nel quale gli utenti possono vendere direttamente l’energia prodotta o immagazzinarla in sistemi di accumulo. Questo cambiamento punta a favorire l’adozione di batterie e tecnologie di storage, non previste dalla prima generazione di impianti fotovoltaici, e a bilanciare l’impatto del solare sulla rete.

Il fenomeno del cosiddetto prezzo negativo dell’energia è un altro fattore che ha influenzato questa decisione. Durante le ore di forte produzione solare e basso consumo, come nelle giornate molto soleggiate, la produzione di energia fotovoltaica può superare la domanda, portando a una riduzione del costo medio dell’energia nelle ore diurne. Sebbene meno frequente in Italia, questo fenomeno si è osservato in mercati con un’alta quota di energia solare, spingendo verso una revisione delle modalità di incentivazione per favorire l’equilibrio del sistema energetico.

Dallo Scambio sul Posto al Ritiro Dedicato: come cambierà il fotovoltaico nel 2025

A partire dal 2025, il sistema di Scambio sul Posto per gli impianti fotovoltaici inizierà a essere gradualmente sostituito dal Ritiro Dedicato, una modalità che semplifica la vendita dell’energia prodotta. Il Ritiro Dedicato offre ai piccoli produttori la possibilità di immettere energia nella rete nazionale senza la necessità di partecipare direttamente al mercato elettrico.

In questo sistema, il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) agisce come acquirente e intermediario, acquistando l’energia prodotta e immessa in rete per conto dei piccoli produttori. Questa soluzione riduce le complessità burocratiche e garantisce una redditività più sicura rispetto ai prezzi del mercato libero. I produttori possono scegliere di ricevere un compenso in base al prezzo zonale orario, che varia a seconda dell’orario e della zona di mercato dell’impianto, oppure possono optare per il prezzo minimo garantito definito e aggiornato annualmente dall’ARERA.

Il passaggio dallo Scambio sul Posto al Ritiro Dedicato rappresenta un cambio significativo per il settore fotovoltaico, introducendo un sistema più flessibile e accessibile, che agevola la partecipazione dei piccoli produttori e facilita l’integrazione della produzione da fonti rinnovabili nel mercato energetico nazionale.

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