Ogni quanto va effettuata la pulizia delle fogne condominiali?
È necessario svolgere la pulizia delle fogne condominiali periodicamente. Scopri chi se ne occupa e chi deve coprire i costi
Ugo Sollazzo
Idraulico termotecnico
- Perché la fossa biologica si riempie e si intasa?
- Quando fare la pulizia periodica condominiale delle fogne?
- Quanto costa lo spurgo della fognatura condominiale?
- Perché affidarsi a professionisti?
- Perché la fossa biologica si riempie e si intasa?
- Quando fare la pulizia periodica condominiale delle fogne?
- Quanto costa lo spurgo della fognatura condominiale?
- Perché affidarsi a professionisti?
La fossa biologica necessita di manutenzione regolare per funzionare correttamente ed evitare spiacevoli odori, reflussi o intasamenti degli scarichi. Questo vale tanto per le abitazioni singole quanto per i condomini, dove gli impianti sono più grandi e sottoposti a un uso intensivo in ogni momento della giornata.
Nelle fosse biologiche confluiscono solitamente sia le acque nere provenienti dai bagni, sia le acque grigie di cucine e lavabi. Con il tempo, queste strutture si riempiono di fanghi e residui solidi che, se non rimossi, possono portare a cattivi odori, fuoriuscita di liquami e perfino infestazioni. Gli inquilini, soprattutto quelli ai piani bassi, sono i primi a subire le conseguenze. Da qui l’importanza di una pulizia periodica delle fognature condominiali.
Perché la fossa biologica si riempie e si intasa?
La manutenzione della fossa biologica non è solo una buona prassi: è disciplinata da norme igienico-sanitarie che tutelano la salute pubblica, l’ambiente e l’integrità delle reti di scarico. Le acque reflue devono essere smaltite da ditte autorizzate secondo le regole stabilite dal D.Lgs. 152/2006 e dai regolamenti comunali di igiene urbana.
A differenza di quanto si crede, la fossa biologica non è autopulente. Diversi fattori possono portare al riempimento e all’ostruzione:
- Progettazione scorretta o posa non a regola d’arte, che provoca ristagni e rallenta il deflusso degli scarichi.
- Uso improprio degli scarichi, come lo smaltimento di oli esausti, grassi, salviette umidificate, pannolini e altri materiali che non dovrebbero mai finire in fognatura.
- Accumulo fisiologico di fanghi e materiali solidi, prodotto dalla naturale decomposizione dei reflui domestici.
Quando la fossa trabocca, i liquami possono infiltrarsi nel terreno, contaminare le falde e diffondere odori sgradevoli, con gravi rischi per la salute e l’ambiente circostante.
Quando fare la pulizia periodica condominiale delle fogne?
La regola generale è effettuare la manutenzione almeno una volta l’anno. Alcuni regolamenti comunali e regionali impongono lo spurgo con cadenza semestrale (ogni 6 mesi), soprattutto negli edifici con impianti vecchi o ad alto utilizzo. In ogni caso, la frequenza va valutata in base alla capienza della fossa e al numero di utenze servite.
Gli operatori addetti allo spurgo provvedono ad aprire i pozzetti, aspirare i fanghi, ripulire le pareti della fossa e, se necessario, ispezionare le tubature con telecamere per verificare eventuali ostruzioni. L’intervento è rapido, sicuro e minimizza i disagi agli inquilini.
Quanto costa lo spurgo della fognatura condominiale?
I costi dello spurgo variano in base a diversi fattori: dimensioni della fossa, livello di intasamento, accessibilità dell’impianto e regione. Oggi i prezzi medi oscillano tra 150 e 400 euro per intervento, a cui possono aggiungersi spese extra per l’ispezione con sonde o la riparazione di tubazioni.
Le spese rientrano tra le spese condominiali ordinarie e vanno suddivise in base ai millesimi di proprietà (art. 1117 e ss. c.c.). Ciò significa che ogni condomino paga in proporzione alla propria quota, indipendentemente dall’effettivo utilizzo percepito. Sono esclusi dal pagamento solo coloro che, per regolamento o configurazione dell’impianto, non sono collegati alla fognatura condominiale.
In caso di affitto, l’art. 9 della Legge 392/1978 stabilisce che lo spurgo ordinario sia a carico dell’inquilino, mentre gli interventi straordinari (rottura di pozzetti, rifacimento tubature) spettano al proprietario, a meno che il danno non sia causato da negligenza dell’affittuario.
È importante sottolineare che la mancata manutenzione può portare a sanzioni amministrative da parte del Comune, oltre a seri rischi igienico-sanitari. Inoltre, lo smaltimento dei fanghi deve avvenire esclusivamente tramite ditte iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, pena ulteriori sanzioni.
Perché affidarsi a professionisti?
Agire da soli è impossibile: servono mezzi specifici come autospurghi dotati di pompe ad alta pressione, oltre a personale qualificato per la gestione e lo smaltimento dei reflui. Un’azienda specializzata non solo svuota la fossa, ma effettua anche controlli preventivi e fornisce un rapporto di intervento utile per eventuali verifiche amministrative o condominiali.
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