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Messa a norma degli impianti di riscaldamento

Tutte le case che dispongono di un impianto di riscaldamento devono essere a norma per rispettare la legge e non andare incontro ad eventuali sanzioni nonché per garantire la sicurezza e l’efficacia del sistema.

Cos’è la messa a norma degli impianti di riscaldamento?

La messa a norma di impianti di riscaldamento presuppone una dichiarazione di conformità (chiamata anche DICO). Si tratta di un documento obbligatorio da affiancare all’installazione di un impianto idraulico, impianto elettrico o di riscaldamento (caldaia o termico) radiotelevisivo, cottura o evacuazione fumi (canna fumaria). Il documento in questione attesta per via legale, tramite il sopralluogo di un esperto, che il sistema è stato eseguito in accordo alle normative vigenti. Per gli impianti già esistenti si parla invece di certificato di rispondenza.

Quando è obbligatorio il certificato di impianto?

La certificazione diviene obbligatoria per gli impianti nuovi, nel caso di allaccio di nuove utenze (come gas, luce o acqua) o quando è esplicita la richiesta di certificato di agibilità (SCA). La segnalazione certificata di agibilità, e quindi la conformità degli impianti, è richiesta nei casi in cui si cambia la destinazione d’uso, per il risanamento e la ristrutturazione edilizia, il frazionamento e la fusione.

L’obbligo di certificato dell’impianto di riscaldamento

Ai casi già elencati si aggiunge la modifica parziale dell’impianto. Il certificato sarà riferito solo alla parte che ha subito variazioni, anche se bisognerà assicurare la funzionalità e sicurezza dell’intero apparato. Inoltre, è obbligatoria per le aperture di nuove attività commerciali. Il SUAP (sportello per le attività produttive) fa richiesta, tra i vari documenti, delle certificazioni degli impianti. Infine, si ricorda l’obbligatorietà per le pratiche antincendi.

Quando non è obbligatorio il certificato di impianti di riscaldamento?

Se si parla di compravendita e rogito, non è obbligatorio, anche se sarà necessario segnalare le conformità impiantistiche. Stesso principio vale per la locazione o l’affitto: anche in questo caso non si può avere garanzia che ci si trovi di fronte ad un impianto a norma. Infine, si ricordano anche le ristrutturazioni che non sono collegate con gli impianti.

Cosa deve includere il certificato?

Al termine dell’intervento, la ditta deve rilasciare il certificato. Oltre al documento, bisognerà includere la relazione con la copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali della ditta oppure il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, i tipi di materiali utilizzati e la planimetria del progetto.

Sanzioni per mancata certificazione impianto

La ditta dovrà, entro i 30 giorni dal termine dell’intervento, deporre la documentazione al Comune presso lo Sportello Unico per l’edilizia dove ha sede l’impianto dopo aver fatto firmare le copie al proprietario di casa. In caso di mancata certificazione, per l’installatore si applica una multa dai 100 a 1.000 €. Per gli altri obblighi derivanti dal Decreto 37/2008 la sanzione oscilla tra i 1.000 e i 10.000 €.

L’obbligo della firma di un esperto

Esistono poi dei casi in cui è obbligatorio richiedere una firma da parte di un ingegnere iscritto all’albo quando si supera una certa potenza dell’impianto: per un impianto elettrico, se la casa ha più di 400 mq (200 mq per locali commerciali ad esempio negozi), o in alternativa se la potenza del contatore è oltre i 6 kW.  È obbligatorio per centri benessere, piscine e studi medici. Invece, per gli impianti a gas si incappa nell’obbligatorietà di firma se l’impianto va oltre i 50 kW, principio valido anche per le canne fumarie, a cui si aggiunge l’obbligo per sistemi allacciati a canne collettive ramificate.

Impianti riscaldamento: differenza tra DICO e DIRI

La DIRI è la certificazione rilasciata dal professionista che attesta la sicurezza di una parte o di tutto l’impianto ed è necessaria per gli impianti realizzati prima del 27 marzo 2008. Invece, la DICO è rilasciata dalla ditta installatrice responsabile dei lavori, i quali devono essere esplicati nella DICO stessa. Quindi, quest’ultima si riferisce solo ai lavori già eseguiti.

Costi certificazione DIRI

Tipologia di impianto Da A
Impianto elettrico 400 € 600 €
Impianto di riscaldamento termico 300 € 400 €
Impianto di condizionamento 250 € 400 €
Evacuazione fumi (canna fumaria) 500 € 700 €
Impianto gas 300 € 400 €
Impianto antenna TV 150 € 200 €

 

La certificazione di conformità per impianti di riscaldamento ha un costo medio di 150-250 €. Quando si procede con la verifica dello stato di manutenzione per la conformità degli impianti DICO, se si ha a che fare con un tecnico è inclusa nel preventivo, ma è sempre bene accertarsene. Se bisogna richiedere l’intervento di un ingegnere che depositi la firma, per un impianto elettrico si parla di circa 35 € ogni mq per le case private, 70 € per gli edifici artigianali, industriali e commerciali e negozi. Sia se devi richiedere la messa a norma degli impianti di riscaldamento installati o nuovi, richiedi a Pg Casa un preventivo per trovare la soluzione più adatta a te!

Domande frequenti:


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