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Si può progettare una cucina in mansarda? Consigli, idee e regole da rispettare

Stai pensando di trasformare la tua mansarda in una cucina funzionale e di design? Scopri tutte le normative, i consigli tecnici e le soluzioni creative per sfruttare al meglio gli spazi sotto il tetto.  

20-08-2025

Studio architettura Loft Canova

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La mansarda rappresenta spesso uno spazio dalle potenzialità nascoste, un’area della casa che può trasformarsi da semplice ripostiglio in un ambiente funzionale e accogliente. Ma quando si tratta di progettare una cucina in mansarda, le sfide diventano più complesse: altezze variabili, pendenze del tetto, problemi di areazione e normative specifiche da rispettare. Eppure, con la giusta progettazione, questo spazio può diventare il cuore pulsante della casa, offrendo un’atmosfera unica e suggestiva.

Le normative di base: cosa dice la legge

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Prima di lasciarsi trasportare dall’entusiasmo progettuale, è fondamentale conoscere il quadro normativo che regola la realizzazione di cucine in mansarda. La legislazione italiana stabilisce requisiti precisi che non possono essere ignorati.

L’altezza minima richiesta per ambienti abitabili è di 2,70 metri per almeno il 50% della superficie, con un’altezza media non inferiore a 2,40 metri. Tuttavia, alcune regioni hanno adottato deroghe specifiche per i sottotetti: in Lombardia, ad esempio, l’altezza minima può scendere a 2,40 metri, mentre in Toscana si accettano anche 2,20 metri in determinate condizioni.

Inoltre, la superficie delle finestre deve essere pari ad almeno 1/8 della superficie del pavimento. Per una cucina di 20 mq, quindi, servono almeno 2,5 mq di finestre. Ma attenzione: non basta aprire una finestra qualsiasi. Le aperture devono garantire sia l’illuminazione naturale che il ricambio d’aria, elementi essenziali in un ambiente dove si cucina.

Ventilazione e sicurezza: gli aspetti tecnici imprescindibili

Una cucina in mansarda pone sfide uniche dal punto di vista della ventilazione. Il calore tende naturalmente a salire, e in uno spazio sotto il tetto questo fenomeno si amplifica, creando potenziali problemi di comfort e sicurezza.

Il sistema di aspirazione forzata diventa quindi non solo consigliabile, ma spesso obbligatorio. Una cappa aspirante di qualità, dimensionata correttamente rispetto alla volumetria dell’ambiente, deve essere abbinata a un sistema di immissione d’aria che compensi quella estratta.

L’impianto elettrico richiede particolare attenzione: in mansarda l’umidità può accumularsi più facilmente, specialmente nei punti dove il tetto incontra le pareti. Tutti gli impianti devono rispettare le norme CEI e prevedere adeguate protezioni contro l’umidità. L’impianto del gas, se presente, deve essere realizzato da professionisti abilitati e dotato di tutti i sistemi di sicurezza previsti dalla normativa.

Sfruttare al meglio gli spazi: progettazione intelligente

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La progettazione di una cucina in mansarda richiede un approccio creativo che trasformi le apparenti limitazioni in punti di forza. Le pareti inclinate, spesso viste come un ostacolo, possono diventare elementi caratterizzanti se sfruttate correttamente.

Nelle zone con altezza ridotta, sotto i 1,80 metri, si possono inserire mobili bassi personalizzati: cassettoni estraibili, frigoriferi sottopiano, lavastoviglie compatte. La zona centrale, dove l’altezza è maggiore, diventa naturalmente l’area operativa principale, ideale per posizionare l’isola o la penisola con piano cottura e lavello.

Le travi a vista, se presenti, non vanno nascoste ma valorizzate: possono sostenere pensili sospesi, sistemi di illuminazione a binario o soluzioni per l’appoggio di utensili. Un trucco progettuale efficace consiste nel creare una continuità visiva tra le superfici orizzontali e quelle inclinate, utilizzando lo stesso materiale o colore per ampliare otticamente lo spazio.

Le mansarde offrono l’opportunità di sperimentare soluzioni progettuali innovative, spesso non realizzabili in cucine tradizionali. I mobili su misura diventano quasi una necessità, ma permettono di ottimizzare ogni centimetro disponibile.

Le cucine a scomparsa rappresentano una soluzione affascinante per mansarde destinate a uso misto: durante il giorno studio o living, la sera cucina completa. Sistemi scorrevoli, elementi ribaltabili, mobili trasformabili permettono di moltiplicare le funzioni in spazi ridotti.

Interessanti anche le soluzioni che sfruttano la verticalità: sistemi di movimentazione per pensili alti, carrelli estraibili a tutta altezza, colonne attrezzate che si sviluppano seguendo l’inclinazione del tetto. La tecnologia moderna offre meccanismi sempre più sofisticati e affidabili per queste applicazioni.

Illuminazione: creare l’atmosfera giusta

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L’illuminazione in una cucina mansardata richiede un approccio stratificato e attentamente studiato. La luce naturale, proveniente spesso dall’alto attraverso lucernari o abbaini, crea giochi di ombre e riflessi che cambiano durante il giorno, regalando un’atmosfera unica e sempre diversa.

L’illuminazione artificiale deve compensare le zone naturalmente più buie e garantire la giusta funzionalità durante le ore serali. I faretti incassati lungo le travi o nei punti di altezza maggiore creano una luce diffusa e uniforme. Per le zone operative servono invece luci puntuali: strip LED sotto i pensili, lampade sospese sopra l’isola, applique per evidenziare particolari architettonici.

Un accorgimento spesso trascurato riguarda il controllo dell’abbagliamento: le superfici inclinate possono creare riflessi fastidiosi, specialmente su piani di lavoro lucidi. La scelta di finiture opache o satinate, abbinata a un sistema di illuminazione ben progettato, risolve efficacemente questo problema.

Errori da evitare e consigli pratici

L’esperienza professionale insegna che alcuni errori ricorrono frequentemente nella progettazione di cucine in mansarda. Il primo riguarda la sottovalutazione degli aspetti impiantistici: portare gas, acqua e scarichi in mansarda può presentare complicazioni tecniche ed economiche significative. Una valutazione preliminare accurata evita sorprese in fase di realizzazione.

Il secondo errore comune è la scelta di elettrodomestici inadeguati. In spazi con altezze limitate, un forno tradizionale potrebbe risultare inutilizzabile. Meglio orientarsi su forni compatti, piani cottura a induzione (che producono meno calore), frigoriferi sottopiano o a colonna.

Fondamentale anche non sottovalutare l’aspetto della manutenzione: in mansarda l’accessibilità può essere limitata, quindi ogni elemento deve essere progettato pensando alle operazioni di pulizia e manutenzione ordinaria.

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