• La verità: nessuna tassa sui condizionatori domestici
• Cosa prevedeva realmente la normativa del 2014
• Gli unici obblighi reali per i condizionatori domestici

• La verità: nessuna tassa sui condizionatori domestici
• Cosa prevedeva realmente la normativa del 2014
• Gli unici obblighi reali per i condizionatori domestici

Con l’arrivo della stagione estiva e l’asticella del termometro in ascesa, molti italiani si preparano ad acquistare o utilizzare i propri condizionatori per affrontare il caldo torrido. Tuttavia, negli ultimi tempi sta circolando una notizia allarmante sui social media e sul web: l’introduzione di una presunta “tassa sui condizionatori” di 200 euro per tutti i climatizzatori domestici. Scopriamo quanto c’è di vero in merito a questa notizia.

La verità: nessuna tassa sui condizionatori domestici

La risposta è chiara e definitiva: non esiste alcuna tassa sui condizionatori domestici. Si tratta di una bufala, un esempio di disinformazione che ha creato inutile panico tra i cittadini già gravati da numerose imposte fiscali.

La falsa notizia nasce da un fraintendimento basato su una vecchia news del 2014, quando la Commissione Europea impose agli Stati membri dell’Unione di introdurre una normativa specifica per i climatizzatori, ma con caratteristiche ben precise e limitate.

Cosa prevedeva realmente la normativa del 2014

La normativa europea del 2014, recepita dal governo italiano, riguardava esclusivamente i condizionatori di grande potenza, quelli con potenza superiore ai 12 kW installati principalmente in strutture commerciali e industriali come aziende, uffici e grandi spazi. Per questi impianti è previsto un controllo del funzionamento ogni quattro anni per prevenire fughe di gas e verificare l’efficienza energetica.

I condizionatori domestici, quelli che installiamo nelle nostre case, hanno generalmente una potenza che va dai 2,5 ai 5 kW e non rientrano assolutamente in questa categoria. Un normale condizionatore monosplit domestico, con i suoi circa 3,5 kW di potenza, è molto lontano dalla soglia dei 12 kW che attiva gli obblighi di controllo.

Gli unici obblighi reali per i condizionatori domestici

Esistono tuttavia alcuni adempimenti che riguardano tutti i condizionatori, indipendentemente dalla potenza. Il principale è rappresentato dal libretto di impianto che, secondo il Decreto Legislativo 192/05, deve essere predisposto per tutti i condizionatori per climatizzazione estiva, proprio come avviene per le caldaie, appunto per certificare le caratteristiche tecniche dell’impianto e la sua conformità normativa.

Per quanto riguarda il controllo periodico con rilascio del famoso “bollino blu“, questo è obbligatorio esclusivamente per condizionatori con potenza superiore a 12 kW. La periodicità varia in base alla potenza: ogni 4 anni per impianti tra 12 kW e 100 kW, ogni 2 anni per impianti oltre 100 kW. Ancora una volta, i normali condizionatori domestici non necessitano di questo tipo di controllo.

I proprietari di condizionatori domestici possono dormire sonni tranquilli: non c’è nessuna tassa in arrivo. L’unico “costo aggiuntivo” per chi possiede un climatizzatore domestico è rappresentato dal libretto di impianto, un documento amministrativo che certifica la conformità dell’installazione, ma che non costituisce una tassa nel senso stretto del termine.