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Donazione di un immobile a un figlio, cosa c'è da sapere

La donazione di un immobile ai figli è sempre più frequente, ma anche se ha diverse agevolazioni purtroppo non è gratis: ecco tutto ciò che si deve sapere!

13-01-2017 (Ultimo aggiornamento 13-02-2024)

Pasquale Gangemi

Consulente ed Agente Immobiliare - Mediatore creditizio

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La donazione di un immobile ai figli non è solo un atto di generosità e amore da parte dei genitori, ma è anche un sistema vantaggioso per avere importanti agevolazioni. Non si deve comunque incorrere nell’errore di pensare che questo tipo di atto sia completamente gratis, infatti anche se sono numerosi i benefici, ci sono anche alcuni rischi, ma soprattutto ci sono diversi costi da coprire. Primo tra tutti il notaio, unito a tre diversi tipi di imposte.

Le pratiche per la donazione di una casa ai figli

Prima di tutto è importante definire il significato di donazione, in modo da avere chiaro il concetto giuridico. L’atto di donazione è un vero e proprio contratto in cui un soggetto arricchisce un altro in via gratuita. La donazione può interessare ogni tipo di bene, comprese le case, per le quali si deve seguire una procedura e alcune pratiche specifiche. Come prima cosa deve essere interpellato un notaio, il quale è incaricato di compiere alcune verifiche preliminari, in particolare l’esistenza della visura catastale e ipotecaria.

Se si tratta di un fabbricato urbano, il notaio oltre a dover indicare i dati catastali e fare riferimento alle planimetrie, dovrà anche dichiararne la conformità, oltre a menzionare gli estremi delle autorizzazioni urbanistiche. La dichiarazione di conformità può essere rilasciata da un tecnico abilitato come un architetto, un geometra o un ingegnere. Lo stesso professionista dovrà stipulare l’atto e in seguito trascriverlo e registrare il contratto. La donazione di un immobile può essere conclusa solo con un atto pubblico notarile, in presenza di due testimoni.

Quanto costa un notaio per l’atto di donazione?

Non è facile stabilire quanto costa il notaio per una donazione, in quanto le tariffe possono variare a seconda dello studio. In ogni modo, la tariffa è solitamente determinata dal consiglio provinciale dei professionisti. Il suo onorario non comprende solo l’apposizione della firma per la validazione dei documenti, ma anche un ampio lavoro di ricerca, stesura di documenti e gestione di tutti gli adempimenti necessari.

Per comprendere a pieno il pagamento delle imposte sulla donazione di una casa, è fondamentale prima di tutto capirne la base imponibile che corrisponde al valore catastale dell’immobile. Oltre a questo è bene prevedere anche la tassa sulle donazioni, che nel caso di una donazione di immobile ai figli è pari al 4% solo nel caso in cui il valore catastale ecceda la franchigia di 1 milione di euro e l’aliquota si applica solo alla parte eccedente il milione. Qualora invece la donazione avesse un valore catastale inferiore a tale cifra, questa tassa è annullata.

In aggiunta all’onorario notarile e all’eventuale imposta di donazione, si devono considerare altre due tasse:

Se si tratta della donazione di una prima casa entrambe le imposte ammontano a una misura fissa di 200 euro ciascuna. Infine, dovrà essere pagata anche la registrazione dell’atto notarile con un’ulteriore imposta pari a 200 euro, la quale però è annullata se il valore dell’immobile è inferiore alla franchigia.

Pro e contro della donazione

La donazione di un immobile ai figli ha alcuni vantaggi, tra cui:

Come anticipato, la donazione di un immobile però non è del tutto gratuita e comporta comunque alcuni svantaggi, tra cui:

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