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Conviene davvero avere una cassetta di sicurezza?

Le cassette di sicurezza sono utilizzate dagli italiani per custodire in banca, o in posta, soldi, preziosi e documenti importanti: ecco come si ottengono e come funzionano

20-03-2018 (Ultimo aggiornamento 05-05-2022)
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cassetta di sicurezza

Quando si posseggono beni di un certo valore, molti si affidano ad esperti in antifurti e sicurezza, altri invece decidono di optare per una cassetta di sicurezza. Può sembrare una soluzione un po’ retrò ma sicuramente utile per custodire denaro, oggetti preziosi o documenti che hanno un’importanza tale da non poter essere custoditi altrove.

La cassetta di sicurezza è uno spazio apposito messo a disposizione dalle banche ma esistono anche cassette di sicurezza postali. Ottenerne una è sostanzialmente semplice, poiché serve innanzitutto un documento di riconoscimento valido, con il quale ci si deve recare presso il proprio istituto di credito.

L’ottenimento di una cassetta di sicurezza è legato alla sottoscrizione di un contratto e al deposito di una firma autorizzata all’accesso. È un modo, sostanzialmente, per delegare anche altre persone, che a loro volta dovranno depositare la loro firma se davvero volete concedergli accesso alla stessa cassetta di sicurezza in banca.

Una volta sottoscritto il contratto, il cliente si fa carico di un canone: il costo di una cassetta di sicurezza, infatti, varia a seconda della dimensione della stessa e dà diritto ad avere una chiave con un numero segreto. Si possono pagare poche decine di euro, ma anche più di 250 euro di canone. Per accedere al contenuto della cassetta, non si dovrà fare altro che trascrivere l’accesso su un particolare registro alla presenza di un funzionario bancario addetto a questo servizio e con il compito di identificare il cliente. Dopo aver verificato la corrispondenza della firma, lo stesso dipendente bancario accompagnerà il cliente negli appositi locali.

Solitamente, le cassette di sicurezza hanno una doppia chiave, una in possesso del cliente, e l’altra che rimane nelle mani della banca, che è la responsabile dei valori contenuti in essa, quindi tenuta a risarcire i clienti nel caso di danni. Responsabilità e condizioni variano anche da istituto ad istituto, ragion per cui è importante prima leggere attentamente il contratto. Per la consegna della chiave, è necessario versare alla banca o alla posta un canone di locazione che può essere di sei mesi o un anno, dopodiché si può introdurre nella cassetta tutto ciò che si vuole.

Cassetta di sicurezza: assicurazione e Fisco

Le procedure sono sostanzialmente le stesse, sia che si tratti di una filiale di banca, si che si tratti delle poste, ma il dibattito rimane aperto: conviene davvero avere una cassetta di sicurezza? Di sicuro, rappresenta un posto più sicuro rispetto ad un posto nascosto della propria casa, ma ci sono delle controindicazioni. Nonostante si possano inserire nelle cassette di sicurezza beni fino a 100.000 euro di valore, l’assicurazione standard degli istituti non va oltre i 5.000 euro. A meno che, non si estendano le coperture con tutto ciò che ne comporta in aumento di canone.

Inoltre, nonostante il contenuto delle cassette di sicurezza sia anonimo e non vada dichiarato, la banca o l’istituto postale è chiamato a riferire all’Agenzia delle Entrate alcuni dati, come nome e cognome dell’intestatario, il numero di accessi alla cassetta in un anno, l’importo del valore assicurato in caso di estensione della stessa. Tradotto, il Fisco italiano è in grado di sapere quale sia il valore dei beni custoditi nella cassetta di sicurezza e nel caso ci fossero gli estremi, sequestrarli.

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