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Come funziona il bonus ascensore 2025: beneficiari, detrazione e regole

Il bonus ascensore è la detrazione edilizia che permette di risparmiare il 75% della spesa e migliorare l'accessibilità degli edifici: ecco come funziona

13-06-2025
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Vuoi installare l’ascensore in un’abitazione privata o in un condominio? Grazie ad una apposita detrazione puoi risparmiare fino al 75% sulla spesa totale. Il beneficio rientra tra le spese ammesse nel bonus barriere architettoniche, mirato a migliorare l’accessibilità degli edifici e la qualità di vita delle persone con ridotta mobilità. Per effettuare l’intervento è necessario conoscere bene le regole di installazione, per esempio le distanze da rispettare o altri limiti. In questo modo si evitano brutte sorprese al momento dell’intervento. Vediamo tutto ciò che bisogna sapere per installare l’ascensore e ottenere l’agevolazione edilizia.

Come funziona il bonus ascensore 2025

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Il bonus ascensore è una delle agevolazioni comprese all’interno del Bonus barriere architettoniche confermato nella Legge di Bilancio 2025.

Consiste in una detrazione Irpef e Ires che copre il 75% della spesa sostenuta per interventi mirati all’eliminazione di barriere architettoniche. Oltre all’installazione dell’ascensore, il beneficio si può usare per

Tra le spese ammesse rientrano quelle funzionali alla realizzazione dell’ascensore, come le opere murarie o gli impianti elettrici necessari per il suo funzionamento.

Tra le spese escluse dal bonus barriere architettoniche troviamo il rifacimento di pavimenti, installazione di nuovi infissi, automazione degli impianti, realizzazione di nuovi servizi igienici. Questi costi possono rientrare però in altre due importanti agevolazioni edilizie, ovvero il Bonus ristrutturazione e l’Ecobonus.

Chi può beneficiare del bonus ascensore 2025?

Il bonus può essere richiesto da:

A tal proposito, ricordiamo che l’ascensore è obbligatorio in condominio in particolari casi. In particolare, la Corte d’Appello ha stabilito che è possibile installare un ascensore anche senza il consenso dell’assemblea con maggioranza qualificata se l’obiettivo è migliorare l’accessibilità per residenti con difficoltà motorie. In base al Codice Civile, se il condominio rifiuta di eliminare barriere architettoniche, le persone con disabilità possono effettuare interventi mirati a proprie spese. Ciò vale anche per l’installazione di un ascensore esterno a patto che sia indispensabile per garantire l’accessibilità della struttura.

Come funziona la detrazione?

La detrazione del 75% sulla spesa totale prevede diversi tetti di spesa:

In condominio l’importo su cui calcolare la detrazione 75% barriere architettoniche non è sempre lo stesso: si calcola in base alla presenza di persone con mobilità ridotta. Infatti, come abbiamo detto, è possibile che la spesa non sia condivisa da tutti ma venga sostenuta dalla sola persona interessata e in quel caso il bonus 75% sarà calcolato sulla spesa totale e non in base ai millesimi come accade come tutte le altre spese straordinarie condominiali.

La detrazione viene rimborsata in 10 rate annuali di pari importo, inoltre sono ammesse le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025.

Documenti e permessi per installare l’ascensore e avere il bonus

Per installare l’ascensore servono una serie di permessi e documenti, che dovranno essere conservati in modo da poter richiedere successivamente il bonus. Ecco quali sono:

Come richiedere il bonus

Per richiedere il bonus occorre seguire le seguenti fasi:

Quali sono le regole per installare il condizionatore

Anche se l’installazione di un ascensore può beneficiare del bonus barriere architettoniche, è fondamentale realizzare l’intervento nel rispetto delle regole urbanistiche. A fare chiarezza è intervenuta la Corte di Cassazione con la sentenza n. 11930 del 2025.

Il caso nasce da un contenzioso tra due vicini, ma i giudici hanno colto l’occasione per precisare un principio valido per tutti: quando si installa un ascensore esterno, bisogna rispettare le distanze previste dal Codice Civile in materia di diritto di veduta. Anche se l’ascensore è un impianto tecnico, non può essere considerato automaticamente un “volume tecnico” esente da queste regole.

In pratica, se l’ascensore limita la visuale da una finestra o da un balcone, si applicano le stesse distanze minime previste per qualsiasi costruzione: almeno tre metri dalla veduta esistente.

C’è però un’eccezione. La legge 13/1989 consente, in ambito condominiale, di derogare alle distanze per facilitare l’accessibilità agli immobili. Questa possibilità, però, vale solo tra condomini dello stesso edificio. Quando invece l’intervento interessa edifici distinti e di proprietà diverse, si applicano le norme ordinarie.

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