Cavi per TV: tipologie e guida all'acquisto
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Cavi per TV: quali acquistare?

Quando acquisti una nuova TV pensi sempre a quali cavi siano necessari per il funzionamento del televisore? Scopri nell'articolo quali sono!

Ultimo aggiornamento 29-09-2025
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Mauro Di Gennaro

Radiotecnico installatore

Riparatore ed impiantista elettrico ed elettronico dal 1979 con tutte le autorizzazioni di legge e diversi attestati ottenuti in una lunga carriera lavorativa. Imprenditore, autore di alcuni libri, collezionista di oggetti vintage e di vinili.
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Quando acquistiamo un nuovo televisore e dobbiamo installarlo in casa, il primo dubbio che sovviene a tutti è: “Ma quali cavi sono davvero necessari?”.
Con i modelli più moderni, le opzioni sembrano infinite: HDMI, coassiale, ottico, USB-C, DisplayPort, senza contare i cavi di alimentazione. Per evitare di spendere soldi in cavi superflui o, al contrario, acquistare prodotti di bassa qualità che peggiorano le prestazioni della TV, ecco la guida aggiornata al 2025 su quali cavi servono, come sceglierli e come collegarli correttamente.

L’evoluzione dei cavi per TV: dal passato al 2025

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Negli anni ‘90 e 2000, collegare un televisore significava fare i conti con cavi SCART, component e VGA. Oggi questi standard sono praticamente spariti, sostituiti da HDMI e connessioni digitali.
Con l’arrivo delle Smart TV e dei contenuti in 4K e 8K, la scelta del cavo giusto non è più solo questione di compatibilità, ma anche di qualità del segnale e di funzioni avanzate come l’audio multicanale, il refresh rate per i gamer e la trasmissione di dati tramite USB-C.

Il cavo di alimentazione: integrato o esterno

Il cavo di alimentazione è il primo indispensabile. Può essere integrato (fissato al televisore) o esterno, con connettori standard come C7 o C13.
– Il cavo integrato è comodo, ma se si danneggia richiede l’intervento di un tecnico specializzato.
– Il cavo esterno è facilmente sostituibile: basta acquistare il modello compatibile.

Consiglio: per sicurezza, usa sempre cavi originali o certificati. Evita prolunghe di scarsa qualità che possono surriscaldarsi.

Il cavo coassiale: indispensabile per antenna e parabola

Il cavo coassiale collega la TV all’antenna terrestre o alla parabola satellitare. La sua qualità è fondamentale: un cavo di bassa schermatura può ridurre la ricezione o creare interferenze.

Esistono diversi livelli di schermatura, classificati in A, A+, A++. Oggi il consiglio è di puntare almeno a un cavo A+, meglio ancora A++ se si vive in zone con forti disturbi elettromagnetici.

 

Ricorda: la qualità del cavo coassiale non migliora il segnale in sé, ma evita di perderne durante il tragitto. Investire qualche euro in più può fare la differenza.

Il cavo HDMI: il protagonista dal Full HD al 10K

Il cavo HDMI è lo standard di riferimento. Trasporta audio e video digitale senza compressione. Nel 2025 le versioni più diffuse sono:

  • HDMI High Speed (2.0): supporta 4K fino a 60 Hz, adatto alla maggior parte delle TV e dispositivi comuni.
  • HDMI Ultra High Speed (2.1 / 2.1a): supporta 4K a 120 Hz e 8K fino a 60 Hz. È il must per gamer con PS5, Xbox Series X o PC di fascia alta. Include funzioni come VRR (Variable Refresh Rate), ALLM (Auto Low Latency Mode) ed eARC per l’audio lossless.

I connettori HDMI si distinguono in:

  • Tipo A: il classico connettore presente in TV, console e decoder.
  • Mini HDMI (Tipo C): per fotocamere e tablet.
  • Micro HDMI (Tipo D): per dispositivi compatti come alcune action cam.

Consiglio: per una Smart TV acquistata dal 2023 in poi, punta sempre a un cavo HDMI 2.1 certificato. Il prezzo medio è tra i 15 e i 30 €, ma assicura compatibilità futura.

USB-C e nuove connessioni

Dal 2024 molti televisori top di gamma includono porte USB-C, lo standard universale che permette di trasmettere dati, audio, video e persino alimentazione.
Un singolo cavo USB-C può collegare il PC o lo smartphone alla TV, sfruttando tecnologie come DisplayPort Alt Mode o Thunderbolt 4. Questo significa poter duplicare lo schermo del laptop sulla TV senza adattatori.

Per i professionisti e gamer, USB-C rappresenta un’alternativa interessante all’HDMI, soprattutto nei monitor 5K e 8K.

Il cavo ottico eARC: per l’audio di qualità

Chi possiede una soundbar o un impianto home theater deve prestare attenzione all’audio. Esistono due soluzioni principali:

  • Cavo ottico (TOSLINK): trasmette audio digitale fino a 5.1 canali. È affidabile ma ormai superato dalle nuove tecnologie.
  • HDMI eARC (Enhanced Audio Return Channel): integrato negli HDMI 2.1, consente di inviare audio in altissima qualità (Dolby Atmos, DTS:X) dalla TV all’impianto audio. È la scelta consigliata nel 2025.

Connessioni wireless: quando i cavi non servono

Molti televisori moderni supportano connessioni wireless come:

  • Wi-Fi Direct: per collegare smartphone o PC senza router.
  • Miracast: per proiettare lo schermo di un dispositivo Android o Windows.
  • Apple AirPlay: per collegare iPhone, iPad o Mac.
  • Chromecast integrato: disponibile su molti modelli con Google TV.

Queste soluzioni eliminano i cavi, ma possono introdurre lag o perdita di qualità. Per film in 4K o gaming competitivo, i cavi restano insostituibili.

Altri cavi accessori

Oltre ai principali, esistono altri cavi meno usati ma ancora utili in certi contesti:

  • DisplayPort: presente nei PC da gaming, utile se la TV lo supporta.
  • VGA: obsoleto, ma ancora usato per collegare vecchi computer.
  • Jack 3,5 mm: per cuffie o vecchi impianti audio analogici.

Attenzione alle prese e buone pratiche

Le TV moderne sono sottili e hanno prese delicate. Per evitare danni:

  • Inserisci ed estrai i cavi con delicatezza, mai tirando il filo.
  • Utilizza adattatori certificati, non di bassa qualità.
  • Organizza i cavi con canaline o fascette per evitare piegature.
  • Proteggi le prese dagli sbalzi di corrente con una ciabatta filtrata o un UPS domestico.

Quanto costano i cavi TV nel 2025?

I prezzi variano molto in base alla tipologia:

  • Cavo coassiale: da 5 a 15 € al metro (A++ costa di più ma garantisce migliore schermatura).
  • Cavo HDMI 2.1 certificato: da 15 a 30 € per 2 metri.
  • Cavo USB-C con supporto video 4K/8K: 20-40 €.
  • Cavo ottico TOSLINK: 10-20 €.

Evita prodotti troppo economici: spesso non rispettano le specifiche dichiarate e possono causare perdita di segnale.

Tabella riassuntiva dei cavi più usati

Tipo di cavo Uso principale Consigliato oggi?
Coassiale Connessione antenna o parabola Sì, schermatura A++
HDMI 2.1 Video e audio 4K/8K, console, PC, soundbar Indispensabile
USB-C Connessione universale a laptop e smartphone In forte crescita
Ottico TOSLINK Audio digitale fino a 5.1 Solo se non c’è eARC
DisplayPort PC gaming Solo su TV compatibili

Conclusione

Oggi la TV non è più solo un monitor, ma il cuore del sistema multimediale di casa. Per sfruttarla al massimo servono i cavi giusti: un buon cavo HDMI 2.1 certificato, un coassiale di qualità, eventualmente un USB-C e una connessione eARC per l’audio.

 

Ricorda: un cavo scelto male può vanificare le prestazioni di una TV da migliaia di euro. Meglio investire in prodotti certificati e, se hai dubbi, chiedere consiglio a un tecnico specializzato.

Domande frequenti:

  • Quale cavo HDMI serve per una TV 4K o 8K?

    Per una TV 4K basta un cavo HDMI High Speed (2.0), ma se vuoi sfruttare pienamente i 120 Hz, le console di nuova generazione o contenuti in 8K, ti serve un HDMI 2.1 certificato Ultra High Speed. Questo supporta funzioni come eARC, VRR e ALLM, garantendo prestazioni future-proof.

  • Meglio collegare la soundbar con cavo ottico o HDMI eARC?

    Se la tua TV è recente, scegli sempre HDMI eARC: trasmette audio senza perdita, compatibile con Dolby Atmos e DTS:X. Il cavo ottico TOSLINK è valido ma limitato al 5.1. Usa l’ottico solo se il televisore o la soundbar non supportano eARC.

  • I cavi economici funzionano come quelli costosi?

    Non sempre. I cavi certificati garantiscono standard rispettati e maggiore durata. Un cavo troppo economico può avere schermatura scadente, con rischio di interferenze o perdita di segnale. Non servono cavi da 100 €, ma per un HDMI 2.1 di qualità investi almeno 15-30 €.

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