Quali sono i bonus per i single nel 2025? Gli incentivi se ti trasferisci o compri casa
Sei single e vuoi comprare o affittare casa? Ecco le agevolazioni che puoi sfruttare nel 2025, dai fringe benefit al Fondo di garanzia per gli under 36
Maria Francesca Pinna
Content Manager
- Fringe benefit per i single
- Incentivi per chi si trasferisce per lavoro
- Bonus mutuo prima casa under 36
- Fringe benefit per i single
- Incentivi per chi si trasferisce per lavoro
- Bonus mutuo prima casa under 36
Chi ha detto che gli incentivi statali funzionano solo per famiglie e giovani coppie? Esistono tanti bonus accessibili anche per i single, coloro che vogliono costruire il proprio percorso di vita in autonomia. Queste agevolazioni riguardano soprattutto la richiesta di mutui o la sottoscrizione di affitti e possono essere goduti senza per forza avere figli o essere in coppia. Ma quali sono queste famose misure? Vediamo quelle ancora attive, che si possono chiedere per tutto il 2025.
Fringe benefit per i single
Il primo strumento che un sigle potrebbe richiedere è il fringe benefit, cioè una serie di beni e servizi che il datore di lavoro può dare ai dipendenti. Secondo la Legge di Bilancio 2025 se sei un lavoratore single dipendente non paghi le tasse sopra questi benefit se il loro valore è minore di 1.000 euro all’anno. Quindi li ricevi netti e non tassati. Per esempio, se il tuo datore ti regala dei buoni spesa oppure dispositivi o abbonamenti per il cinema e così via questi non vengono tassati. Per i lavoratori con figli la soglia è di 2.000 euro l’anno. Dentro questi beni rientrano anche le somme che il datore di lavoro ti può rimborsare per le bollette domestiche, gli interessi del mutuo o l’affitto.
Incentivi per chi si trasferisce per lavoro
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un’esenzione fiscale per i dipendenti assunti a tempo indeterminato nel corso dell’anno che, per motivi di lavoro, devono trasferire la propria residenza in un comune distante almeno 100 chilometri da quello precedente. Per accedere al beneficio è inoltre necessario che il reddito annuo non superi i 35.000 euro.
In presenza di questi requisiti, il datore di lavoro può erogare o rimborsare al dipendente le spese sostenute per l’affitto della nuova abitazione e per la manutenzione dell’edificio. Fino a 5.000 euro all’anno non vengono conteggiati nel reddito imponibile del lavoratore. In concreto, su queste somme non si applicano né l’IRPEF né le addizionali locali, garantendo un risparmio immediato in busta paga.
Un ulteriore vantaggio riguarda i contributi: l’esenzione non rileva ai fini previdenziali, quindi non fa crescere l’imponibile INPS e non comporta versamenti aggiuntivi né per il lavoratore né per il datore di lavoro.
C’è anche un altro incentivo simile, questa volta proposto sotto forma di detrazione fiscale che permette di risparmiare sull’affitto in base al reddito:
- 991,60 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro
- 495,80 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro
L’agevolazione spetta per i primi tre anni successivi al cambio di residenza.
Bonus mutuo prima casa under 36
Le persone fino a 36 anni di età possono accedere a un mutuo agevolato, molto conveniente, per l’acquisto della prima casa, cioè quella in cui stabiliscono la residenza.
L’agevolazione è riservata a chi, nell’anno del rogito, non ha ancora compiuto 36 anni e possiede un ISEE non superiore a 40.000 euro. In questi casi, dal 2025 al 2027, il vantaggio principale consiste nella possibilità di accedere al Fondo di garanzia per i giovani, che assicura una copertura fino all’80% dell’importo del mutuo.
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