Quanto consuma l'ascensore a risparmio energetico e quali sono i vantaggi
L'ascensore a risparmio energetico permette di ridurre costi privati e spese comuni in condominio: ecco come funziona, i vantaggi e quando conviene
Maria Francesca Pinna
Content Manager
- Quanto consuma un ascensore tradizionale?
- Quanti kW consuma un ascensore in movimento?
- Quanto incide l’ascensore sulla bolletta del condominio?
- Quando conviene sostituire un ascensore?
- Quanto consuma un ascensore tradizionale?
- Quanti kW consuma un ascensore in movimento?
- Quanto incide l’ascensore sulla bolletta del condominio?
- Quando conviene sostituire un ascensore?
Negli ultimi anni, l’attenzione verso l’efficienza energetica è cresciuta anche in ambito condominiale. Tra i tanti elementi che incidono sui consumi e quindi sulle spese del condominio spicca anche quella dell’ascensore ed è proprio per questo che per risparmiare e rendere gli edifici più sostenibili in tanti edifici si è deciso di installare un ascensore a risparmio energetico.
Ma quali sono i suoi consumi reali e come si abbatte davvero la bolletta dell’ascensore? Facciamo chiarezza e capiamo se vale davvero la pena installarlo nel tuo condominio o nella tua casa privata.
Quanto consuma un ascensore tradizionale?
Pavel L Photo and Video / Shutterstock.com
Il consumo di un ascensore dipende da diversi fattori: tipo di impianto (oleodinamico o elettrico), numero di piani, frequenza d’uso, portata e potenza del motore.
Per esempio, in un condominio di 3 piani, il consumo di un ascensore può variare da 500 a 1.000 kWh all’anno se l’impianto è moderno e poco usato, ma può superare i 3.000 kWh/anno in edifici datati costituiti da tanti piani e dove, quindi, si usa in modo più frequente l’ascensore.
Per fare un esempio pratico, un ascensore per 4 persone (portata media da 320 a 450 kg) utilizza generalmente una potenza tra i 2 e i 5 kW, a seconda del tipo di trazione e delle condizioni d’uso.
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Quanti kW consuma un ascensore in movimento?
Durante il movimento, il consumo istantaneo può essere elevato, ma si tratta di pochi secondi. Un ascensore elettrico con tecnologia gearless (caratterizzati da un movimento più fluido, silenzioso ed efficiente) per 4 persone consuma in genere tra i 2 e i 4 kW in salita e meno in discesa, soprattutto se è dotato di sistemi di rigenerazione dell’energia.
Un impianto oleodinamico, invece, può arrivare a consumare 5-7 kW in movimento ed è quindi meno efficiente e anche meno costoso. È importante sottolineare che consuma energia solo in salita mentre la discesa avviene per gravità e con un consumo minimo, per tale motivo è indicato per palazzi bassi. Quindi, come si può notare, la scelta del tipo di ascensore dipende anche da quanti piani deve percorrere.
Inoltre, la potenza richiesta in kW da un ascensore oleodinamico è generalmente superiore a quella di un impianto elettrico e va da 5 a 7,5 kW, con picchi di oltre 10 kW in alcuni modelli datati o destinati a portate superiori.
Questa maggiore potenza comporta non solo un consumo energetico superiore, ma anche un maggior impatto sulla bolletta.
Quanto incide l’ascensore sulla bolletta del condominio?
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La bolletta elettrica dell’ascensore rappresenta una voce importante nei costi complessivi di un condominio e interessa soprattutto chi vive ai piani alti che dovrà pagare di più rispetto a chi vive in quelli bassi, mentre chi vive al piano terra non dovrà inserire le spese dell’ascensore nella rata del condominio. Quindi, chi vive oltre il primo piano deve stare molto attento a questo dettaglio e proporre, eventualmente, all’amministratore la sostituzione dell’ascensore con uno a risparmio energetico.
Naturalmente, non ci sono numeri assoluti ma, in generale, un impianto non efficiente può pesare anche per 600-1.200 euro l’anno, a seconda dell’uso e della tariffa applicata.
Passando a un ascensore a risparmio energetico può si può risparmiare circa il 30-60% grazie a una serie di caratteristiche come il motore più efficiente, un inverter di ultima generazione, ma anche l’illuminazione led in cabina o il recupero dell’energia in discesa.
Quando conviene sostituire un ascensore?
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Se l’ascensore ha più di 15-20 anni probabilmente consuma di più di ciò che dovrebbe, perciò è consigliabile fare un investimento condiviso tra tutti i condomini (oppure singolo se parliamo di una casa indipendente). A lungo andare, infatti, un nuovo ascensore può garantire certamente un ritorno di investimento. Al contrario, uno vecchio rischia di essere sempre più dispendioso, senza contare il fatto che è maggiormente soggetto a malfunzionamenti e quindi a costose riparazioni. Come abbiamo detto, un ascensore a risparmio energetico può fare risparmiare fino al 60% di energia rispetto a uno tradizionale.
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