A che punto è l'Italia con la Direttiva Case Green
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Direttiva Case Green: a che punto è l'Italia e come ristrutturare casa in base alla normativa

La tua casa è pronta per la Direttiva Case Green? Scopri come l'Italia sta affrontando la transizione energetica, quali sono gli obiettivi del 2030 e come ristrutturare il tuo immobile per renderlo efficiente e aumentarne il valore.

11-07-2025
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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La Direttiva EPBD IV, meglio nota come Direttiva Case Green, rappresenta uno dei pilastri fondamentali della strategia europea per la transizione energetica nel settore edilizio, tanto da stabilire un percorso ambizioso verso la decarbonizzazione completa del patrimonio immobiliare europeo entro il 2050.

L’obiettivo principale è quello di trasformare radicalmente il modo in cui concepiamo l’efficienza energetica degli edifici, partendo da target intermedi vincolanti per arrivare a un parco immobiliare completamente sostenibile nel giro di tre decenni. Vediamo a che punto è l’Italia in questo percorso e come ristrutturare la propria casa in un’ottica di sostenibilità.

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Gli obiettivi della Direttiva Case Green

Per quanto concerne le abitazioni private, la normativa europea prevede una riduzione progressiva del consumo energetico medio, misurato in kWh per metro quadro annuo. Il primo traguardo significativo è fissato entro il 2030 con una diminuzione del 16% del consumo di energia primaria, seguito da una riduzione compresa tra il 20% e il 22% entro il 2035. Il percorso proseguirà fino al 2050 attraverso revisioni quinquennali con l’obiettivo finale di azzeramento completo delle emissioni.

Per gli immobili destinati a uso pubblico e commerciale, la direttiva stabilisce parametri di prestazione energetica più stringenti, definendo soglie massime di consumo che non potranno essere superate. Entro il 2030 sarà obbligatoria la riqualificazione del 16% degli edifici pubblici con le prestazioni energetiche più scadenti, mentre entro il 2033 questo intervento dovrà essere ampliato al 26% del patrimonio pubblico complessivo.

La realtà delle case italiane: datate ed energivore

Il panorama edilizio nazionale presenta criticità significative che rendono la sfida della transizione energetica particolarmente complessa. Il parco immobiliare italiano conta complessivamente 14,8 milioni di edifici, con caratteristiche che evidenziano l’urgenza degli interventi.

Più della metà delle abitazioni (52%, corrispondente a 18,5 milioni di unità) si trova attualmente nelle classi energetiche più basse (F e G), di cui 13,5 milioni sono stabilmente abitate. Particolarmente preoccupante è il dato relativo ai sistemi di riscaldamento: il 68% delle case utilizza ancora combustibili fossili, mentre 24 milioni di abitazioni (68,3% del totale) sono state edificate prima del 1980, quindi in assenza di normative sull’efficienza energetica.

Tuttavia, l’Italia ha dimostrato una capacità di reazione significativa negli ultimi anni. Grazie agli interventi di riqualificazione energetica realizzati tra il 2020 e il 2024, principalmente attraverso il Superbonus 110% e altre agevolazioni fiscali, il Paese ha già conseguito risultati tangibili con una riduzione del 9,1% dei consumi energetici rispetto ai valori di partenza. Questo significa aver già raggiunto oltre la metà del percorso verso l’obiettivo 2030 del 16%.

Come ristrutturare casa secondo la normativa

Per allinearsi agli obiettivi della Direttiva Case Green, bisogna concentrarsi su interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica. Tra le priorità principali si collocano l’isolamento termico dell’involucro edilizio (cappotto termico, isolamento coperture e solai) e la sostituzione degli impianti di climatizzazione con tecnologie ad alta efficienza. Fondamentale sarà anche l’installazione di sistemi di produzione di energia rinnovabile come fotovoltaico e pompe di calore, insieme al miglioramento dell’efficienza degli impianti idrici e dell’illuminazione. Completano il quadro degli interventi consigliati i sistemi di domotica per l’ottimizzazione dei consumi. L’ottimizzazione finale prevede l’installazione di sistemi di controllo e monitoraggio dei consumi per massimizzare l’efficienza degli interventi realizzati.

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