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Jammer, il disturbatore di frequenza allarmi: come contrastarlo?

Il jammer è un disturbatore di frequenza allarme, spesso utilizzato per furti e rapine. In commercio sono presenti alcune efficaci soluzioni anti-jammig

14-12-2019 (Ultimo aggiornamento 30-04-2021)
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I dispositivi jammer sono generatori di onde elettromagnetiche, capaci di inibire le frequenze GSM, radio e GPS, attraverso la diffusione di un forte e costante impulso. Ciò rende inutilizzabili i sistemi di comunicazione, in quanto non più in grado di trasmettere o ricevere dei segnali, per questo motivo sono anche chiamati disturbatori di frequenze di allarme e usati dai ladri per rubare in casa e commettere furti di veicoli. Le loro origini sono legate alle Forze Armate Americane, che durante i conflitti mediorientali li utilizzavano per impedire l’innesco di ordigni esplosivi.

L’impiego di tali dispositivi da parte dei cittadini è illegale, infatti possono essere adoperati per disturbare le frequenze di comunicazione dei combinatori GSM contenuti nelle centrali di allarme. In questo modo ladri e malintenzionati possono compromettere il funzionamento dei sistemi d’allarme, evitando che le centraline inviino chiamate e messaggi avvisando della violazione della proprietà. In Italia i jammer possono essere venduti esclusivamente alle Forze dell’Ordine e alle Forze militari, tuttavia sono sempre più utilizzati per compiere furti o rapire. Ecco come difendersi dai jammer grazie a degli speciali antifurti antijammer.

Come funziona il disturbatore di frequenze jammer

Un jammer è un dispositivo in grado di emettere delle onde radio, sincronizzando le frequenze emesse dall’apparecchio in base ai segnali che si vogliono inibire, interrompendo di fatto la comunicazione dell’altro sistema. Un disturbatore di frequenza di allarme è caratterizzato da alcuni aspetti tecnici, la distanza alla quale è in grado di funzionare, raggiungendo il dispositivo da compromettere, il tipo di frequenze e l’utilizzo del prodotto stesso. Alcuni modelli sono molto piccoli, grandi come il palmo di una mano, mentre altri possono essere più ingombranti e richiedono appositi supporti.

Una volta attivato questo strumento inizia a riempire di “rumore bianco” l’area in cui è collocato, con un raggio d’azione di 180 gradi. La distanza coperta varia a seconda della potenza, misurata in watt: più questa è alta maggiore è il raggio coperto dal dispositivo, ma dipende anche dal tipo di antenne utilizzate, che possono essere omnidirezionali o dirette. Allo stesso modo influenza il jammer anche il luogo di utilizzo, ovvero più il disturbatore di frequenza allarme si trova vicino alla cella (BTS) dell’operatore, maggiore deve essere la potenza impiegata per coprire l’ambiente.

Le frequenze dei jammer che questi strumenti possono emettere sono le seguenti, in base al range del segnale espresso in MHz e ai dispositivi che possono disturbare:

  • VHF da 140 a 180 MHz (radiocomandi e antenne);
  • UHF da 400 a 480 MHz (radiocomandi e antenne);
  • 4G LTE a 700 MHz (cellulari, telecamere, localizzatori GPS);
  • GSM da 850 a 950 MHz (cellulari, telecamere, localizzatori GPS);
  • GPS L1, L2, L3, L4 e L5 (navigatori satellitari, localizzatori GPS);
  • Wi-Fi e Bluetooth da 2400 a 2500 MHz (router, smartphone);
  • UMTS 3G da 2100 a 2170 MHz (cellulari, telecamere, localizzatori GPS);
  • GSM Dual Band da 1800 a 1900 MHz (cellulari, telecamere, localizzatori GPS);
  • onde radio ad alta frequenza da 5100 a 5900 MHz (impianti d’allarme).

Come difendersi dagli attacchi jammer

Il disturbatore di frequenza, anche conosciuto come jammer, è uno strumento molto utilizzato per furti e rapine, sia in casa che ai danni di autoveicoli, poiché è in grado di compromettere gli antifurti satellitari, gli impianti di allarme per le case o i sistemi di sicurezza di auto e moto, inibendo la capacità di comunicare lo stato di allarme. Per far fronte a questo tipo di problema, oltre ad installare impianti di allarme di ultima generazione, è possibile montare nella propria abitazione o all’interno del veicolo un antifurto antijammer, in grado di garantire sicurezza ed efficienza.

Ma come funzionano gli antifurti per la casa antijamming? In caso di attacco jammer alle reti GSM l’impianto, pur non potendo comunicare la situazione di pericolo alla centrale operativa, è in grado di attivare la sirena, che ha lo scopo di dissuadere l’intruso a portare a termine il suo intento. Se ad essere rilevato, invece, è un attacco alle frequenze radio, l’antifurto della casa antijamming non può attivare la sirena di allarme, ma avendo la rete GSM libera, può inviare una comunicazione di emergenza alla centrale.

Dato che il jammer agisce anche sulle frequenze radio, gli impianti di allarme riescono a coprire entrambe le frequenze se si tratta di un modello a doppia o tripla frequenza. Le abitazioni dotate di impianti di ultima generazione non corrono dunque alcun tipo di rischio, poiché oltre alla jamming detection gli apparecchi di cui sono provvisti sono in grado di lavorare a doppia e tripla frequenza, mantenendo il funzionamento di entrambi i canali. Chiedere un preventivo è quindi il primo passo per rendere l’abitazione sicura contro eventuali furti.

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