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Videosorveglianza per la tua casa: cosa puoi fare secondo la Legge

Vuoi installare un impianto di videosorveglianza privata? Prima di pensare all'apparecchio, informati su ciò che dice la Legge per evitare problemi sulla privacy. Ecco cosa devi sapere

10-06-2021 (Ultimo aggiornamento 22-06-2021)
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Quante volte hai voluto installare un sistema di videosorveglianza fuori dalla tua abitazione o nel condominio, salvo poi fermarti per questioni legate alla privacy. Questo è un aspetto cruciale quando si installa un impianto di sicurezza. Prima di procedere è fondamentale capire cosa dice la Legge. Non si tratta solo di scegliere l’apparecchio, ma anche di attenersi a particolari norme sulla privacy, nello specifico occorre rispettare il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).

Videosorveglianza casa e rispetto della privacy

Il testo di riferimento quando si ha a che fare con privacy e videosorveglianza è il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Questo Regolamento ha sostituito la precedente normativa sulla privacy, diventata ormai obsoleta con l’avvento della rivoluzione digitale. Il documento offre indicazioni precise: per quanto riguarda i sistemi di videosorveglianza, sta al proprietario dell’immobile che decide di installare l’apparecchio gestire correttamente i dati sensibili delle persone interessate dalla ripresa, secondo quanto previsto dal GDPR.

Per esempio, se le telecamere di videosorveglianza filmano anche una piccola esterna alla proprietà senza autorizzazione, il proprietario dovrà risponderne al garante della privacy. Quindi, è fondamentale che l’impianto si focalizzi solo per la porzione di spazio che riguarda una particolare proprietà. Meglio evitare il fai-da-te e rivolgersi a un professionista. Vediamo nel dettaglio cosa raccomanda il GDPR.

GDPR e installazione telecamera di sorveglianza privata

Per rispettare il Regolamento, il sistema di sorveglianza privata deve avere particolari requisiti:

  • chi usufruisce dello spazio interessato dalla ripresa deve essere sempre informato adeguatamente. Si può inserire un cartello con l’apposito avviso.
  • le immagini devono essere conservate in archivi sicuri e che garantiscano l’accesso solo a persone autorizzate, ovvero il titolare del trattamento dei dati. Su richiesta le immagini possono anche essere consultate dalla polizia, periti assicurativi e così via.
  • i dati devono essere raccolti e usati per scopi legati alla sorveglianza, per evitare crimini, rapine e proteggere un luogo e le persone che lo frequentano. Usare delle immagini per studiare un particolare comportamento del consumatore e usarlo a fini commerciali non è un proposito accettato, soprattutto se questo non viene informato. In questo caso si parla di violazione della privacy.
  • se si vogliono identificare le persone fisiche (dati biometrici) è necessario che il Garante effettui una verifica preliminare e dia la sua autorizzazione.

Quando si installa un impianto di videosorveglianza bisogna, quindi, tenere in considerazione diversi aspetti: occorre nominare il titolare del trattamento dei dati oppure affiggere la segnaletica che informi le persone interessate dalle riprese. Prima di scegliere e installare un sistema di questo tipo è fondamentale informarsi e avere una consulenza da una ditta esperta.

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