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Dimensioni della cucina, regole basilari e distanze minime

Vivere la cucina significa poterla utilizzare con agio in ogni circostanza. Ecco gli ingombri e le distanze minime da rispettare per non avere mai problemi

11-02-2019 (Ultimo aggiornamento 10-06-2021)

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Il progetto consente di dare libero sfogo a tutte quelle volte che, preparando da mangiare, abbiamo pensato a come migliorare una cucina poco ottimizzata.

Quando si sogna in grande, però, è altrettanto importante tenere in considerazione le regole basilari dello spazio e dell’ingombro dei mobili, i quali dovrebbero aprirsi con agio e chiudersi a incastro perfetto.

Vediamo insieme tutti i dettagli che, quando si progetta una cucina, fanno davvero la differenza.

Si tratta di distanze da rispettare per sfruttare agevolmente cassetti, lasciare libera la circolazione di persone, lavare comodamente i piatti, e, soprattutto, consentire l’uso agevole dei vari elementi anche quando si sta cucinando in tanti.

Dimensioni della cucina: ingombri e distanze

Quelle che seguono sono distanze minime da rispettare quando si progetta una cucina: valori inferiori a questi potrebbero comunque presentare caratteristiche di funzionalità, ma non sono da considerare ottimali per un uso continuativo degli elementi.

La regola principale di cui tenere conto quando si progetta una cucina è quella di stabilire con margine delle ipotetiche distanze utili tra il piano di lavoro e gli altri elementi. Bisogna infatti tenere in considerazione il movimento delle persone e l’ingombro degli elettrodomestici e delle ante aperte, oltre che naturalmente l’altezza dei pensili e la loro sporgenza rispetto al piano sottostante.

Altezza e profondità del piano di lavoro

Quando progettiamo la nostra cucina dei sogni, assicuriamoci che l’altezza del piano di lavoro sia davvero pensata per noi, e non per qualcun altro.

Posizioniamo i piani di lavoro in modo che siano collocati a un’altezza ergonomica, adatta alla nostra effettiva statura, in maniera da scongiurare eventuali problemi alla schiena.

La profondità del piano di lavoro ottimale va dai 60 agli 80 centimetri, e dovrebbe sempre ben illuminato. Naturalmente, più il piano è profondo più aumenterà l’agevolezza dei movimenti e il senso di libertà, fornendo anche una visuale migliore sui piani limitrofi.

Quando la profondità lo consente, dunque, risulterà più facile creare dei cestelli estraibili per la propria cucina, evitando la spiacevole incombenza del dover reperire oggetti da ripiani a cui si può accedere solo chinandosi.

Per allestire nei migliori dei modi la tua cucina, il nostro consiglio è quello di affidarsi sempre a un professionista esperto. Trova subito il più vicino nella tua zona e richiedi un preventivo.

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