Eredità senza testamento: chi eredita cosa?
Se il defunto non ha lasciato alcun testamento, l'eredità viene suddivisa così come stabilito dalle norme di legge.
Cosa succede se il defunto lascia un’eredità senza testamento? Il patrimonio viene suddiviso tra gli eredi legittimi, secondo quanto stabilito dalle norme di legge.
Ereditá senza testamento: cosa dice la Legge?
L’ articolo 457 c.c. e seguenti regolano i casi in cui il defunto ha lasciato un’ereditá senza testamento. Si tratta di norme che tendono a privilegiare le persone che hanno avuto un rapporto di parentela più stretto con il defunto. Naturalmente queste persone hanno la precedenza rispetto a coloro che hanno un grado di parentela più lontano. Se, invece esisteva un rapporto che legava marito e moglie (rapporto di coniugio), allora anche il coniuge del defunto concorrerà con i parenti nella successione ereditaria.
Bisogna specificare, inoltre, che i soggetti individuati dalla successione legittima vengono chiamati alla divisione dell’eredità secondo una vera e propria graduatoria. Tuttavia, l’accettazione dell’eredità è sempre a discrezione dei successori legittimi. Loro potranno sempre rinunciare all’eredità. In tal caso si provvederà con il grado di parentela successivo.
I principi della successione legittima possono operare anche nel caso in cui il defunto abbia fatto testamento presso un notaio. Ciò avviene quando il testamento riguarda soltanto una parte del patrimonio ereditario, che per la restante parte verrà attribuito secondo i criteri legali.
Inoltre si applica la successione legittima anche nei casi in cui un testamento sia stato fatto, ma venga impugnato, dichiarato nullo o annullato.
Successione legittima: come viene calcolata?
La successione legittima viene applicata in mancanza di una valida o completa volontà da parte del defunto in merito all’individuazione degli eredi del suo patrimonio. L’ articolo 565 individua chi sono gli eredi legittimi, ma non ne disciplina puntualmente l’ordine. Ecco la categoria dei successibili:
- Il coniuge
- I figli e i nipoti
- I genitori, i nonni, i fratelli e le sorelle
- Gli altri parenti entro il sesto grado
- Lo Stato
Nella successione ereditaria senza testamento ci sono altri aspetti da considerare per quanto riguarda coloro che rientrano o meno nella linea di successione.
La figura eventuale del convivente, per esempio, non rientra tra i “successibili”. Infatti, a prescindere dalla durata e intensità del rapporto con il defunto, al convivente non viene attribuito alcun bene del patrimonio ereditario.
Il coniuge separato ha gli stessi identici diritti del coniuge non separato, fino a quando non interviene una sentenza di divorzio. In quest’ultimo caso può avere diritto solo a un assegno vitalizio (quantificato in base al patrimonio e agli eredi), se al momento della morte del defunto godeva degli alimenti.
Discorso a parte per i figli. Infatti, è prevista una disciplina particolare a tutela dei concepiti, che vengono inclusi dalla legge tra i possibili successori. Perché ciò avvenga, però è necessario che il concepimento sia già avvenuto al momento della morte del defunto e che il concepito nasca entro i 365 giorni dalla morte del de cuius (la persona che ha lasciato l’eredità). Per figlio si deve sempre intendere non solo quello naturale, ma anche quello adottivo sia che sia legittimo sia legittimato. Anche questo sarà un argomento delicato poiché è fatta salva la possibilità di dimostrare una prova contraria. Entrando in una diatriba particolare della successione senza testamento.
Lo Stato subentra nell’eredità senza testamento solamente nel caso in cui non sia possibile la successione degli altri chiamati. In questo modo si eviteranno eventuali conflitti tra i coloro che ambiscono al patrimonio ereditario. Oltre naturalmente al fatto che andrebbe garantita la gestione dei beni privi di un titolare.
