Come scegliere una luce calda o fredda per gli ambienti di casa
Luce calda o fredda? Ogni ambiente richiede la sua lampadina, scopri in questo articolo di PG Casa come scegliere quella giusta a seconda dell'ambiente
Da quando ci sono le lampadine a led, che emettono una luce che l’occhio umano percepisce in maniera differente a seconda della gradazione di colore, c’è la possibilità di scegliere tra luce calda e luce fredda. Proviamo a capirne di più, scopriamo qual è la differenza tra luce calda e luce fredda e quale preferire per ogni ambiente della casa.
Luce calda o fredda: le differenze
La luce che viene emessa dalle sorgenti luminose (come le lampadine, ad esempio), viene percepita dal nostro occhio con una diversa temperatura di colore, che viene misurata in gradi Kelvin. Se tale temperatura è inferiore ai 3300 Kelvin allora abbiamo una luce con colori che tendono al giallo, all’arancione, fino al rosso e che definiamo con il termine luce calda. La temperatura standard della luce calda è infatti di 3000 Kelvin.
Quando la temperatura è compresa tra i 3600 e i 6500 Kelvin abbiamo una luce che tende al bianco ghiaccio, fino al blu. Parliamo, quindi, di luce fredda. Anche in questo caso abbiamo un valore standard della luce calda, che è di 5000 Kelvin. Esiste anche una via di mezzo, la luce neutra, che viene percepita come bianca e ha una temperatura compresa tra 3500 e 4000 Kelvin.
Le lampadine a luce calda e fredda sono regolate dalla convenzione UNI 12464.
Meglio luce calda o fredda?
In realtà non esistono delle regole, perché la scelta di utilizzare una luce calda o fredda dipende anche dal gusto e dalle singole esigenze di illuminazione. Spesso è semplicemente una questione psicologica, poiché il nostro cervello associa le tonalità calde al calore, all’accoglienza, al relax, alla positività, mentre le tonalità fredde vengono percepite come sinonimo di pulizia, rigore, ordine.
In genere, diciamo che in linea di massima nelle abitazioni si predilige utilizzare delle luci calde, mentre in negozi o supermercati la tendenza è quella a installare luci fredde, per le motivazioni di “percezione” già elencate.
Però ci sono delle differenze anche tra le diverse stanze della casa, poiché essendo luoghi adibiti a funzioni diverse, devono avere diverse tipologie di illuminazione.
La luce nelle diverse stanze della casa
In ambienti come la cucina, dove è necessaria una buona visibilità e dove è importante illuminare i dettagli senza falsare la resa cromatica è indicata una luce calda. Per quanto la decisione se sia meglio una luce calda o fredda in cucina è anche una questione di gusti, nella maggior parte dei casi la scelta ricade sempre su una tonalità calda.
Lo stesso vale anche per il salotto o la camera da letto, poiché sono stanze dedicate allo svago e al riposo, quindi una luce calda rilassante e accogliente è quello che ci vuole. Naturalmente la gradazione di colore sarà soggetta all’esposizione alla luce naturale, all’altezza dei soffitti ma anche al colore dei mobili.
Per il bagno vale lo stesso discorso di sensazioni che una luce calda o fredda trasmette. Il bagno padronale può avere una luce tendente al caldo perché deve infondere sensazioni di benessere e di relax. Il bagno di servizio o quello dedicato prevalentemente agli ospiti può essere illuminato con una luce fredda, molto più rassicurante dal punto di vista dell’igiene e della pulizia. Non a caso, negli ospedali o negli ambulatori medici vengono preferite le luci fredde, associate spesso anche all’efficienza.
Infine, lo studio, dove è necessario avere molta concentrazione ed essere sempre svegli e attivi. Qui è preferibile utilizzare una luce fredda intensa ma, come negli altri casi, la scelta della temperatura di colore dipende molto anche dal tipo di arredamento e dal gusto personale.
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