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Impianto elettrico del bagno non a norma: cosa fare

Un impianto elettrico a norma è necessario per garantire la sicurezza in bagno: con l'aiuto dell'esperto scopriamo cosa fare nel caso in cui non sia a norma

30-11-2023
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Il bagno è uno dei luoghi più importanti della casa, ma spesso ci dimentichiamo di quanto sia fondamentale che l’impianto elettrico sia a norma per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento di apparecchiature elettriche e idrosanitarie. Tuttavia, soprattutto nel caso di impianti datati, può accadere che l’impianto elettrico non sia conforme alle normative vigenti, il che può rappresentare un potenziale pericolo per gli occupanti della casa.

Scopriamo come capire se un impianto elettrico è a norma e quali sono i passi necessari per ottenere la conformità normativa necessaria per un bagno sicuro e funzionale.

Impianto elettrico in bagno: le normative da rispettare

salvavita

Shutterstock

Il bagno richiede particolare attenzione quando si tratta dell’installazione dell’impianto elettrico, a causa della presenza dell’acqua proveniente dal lavabo, dalla vasca e dalla doccia. Le normative che disciplinano l’impianto elettrico in questo ambiente sono differenti rispetto a quelle previste per gli altri settori domestici e fanno riferimento alla norma CEI 64-8, che fornisce dettagliati orientamenti per la realizzazione degli impianti elettrici nei bagni.

In base a questa normativa, l’impianto elettrico di un bagno deve prevedere almeno un punto presa e due punti luce. Qualora sia prevista l’installazione di una lavatrice, è obbligatorio dotare il bagno di due prese. Questa regola si applica sia alle nuove costruzioni che alle modifiche agli impianti elettrici esistenti. Inoltre, la normativa definisce quattro diverse zone all’interno del bagno, numerate da 0 a 3, e stabilisce prescrizioni specifiche per gli interruttori, inclusi il numero, la tipologia e la distanza da rispettare per ciascuna zona. Ciascuna di queste zone identifica un diverso grado di rischio elettrico, in base alla prossimità dell’acqua. Ad esempio, la zona 0 è quella più a rischio, in quanto in prossimità di lavabo e piatto doccia.

A causa della complessità dell’impianto elettrico e delle implicazioni per la sicurezza personale, è fortemente sconsigliato affidarsi al “fai da te” per la realizzazione o la modifica dell’impianto elettrico in bagno. Invece, è essenziale consultare e collaborare con elettricisti competenti, regolarmente iscritti all’albo delle imprese artigiane della Camera di Commercio, specializzati in questo settore.

Impianto elettrico del bagno: come verificare che sia a norma?

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Va detto innanzitutto che la responsabilità di un impianto non a norma ricade sull’elettricista che ha eseguito i lavori di manutenzione o rifacimento. Questo professionista è tenuto a rilasciare una Certificazione di Conformità una volta terminato il lavoro. In assenza di questa Dichiarazione di Conformità, spetta all’utente in affitto o al proprietario della casa denunciare la situazione e richiedere il rifacimento o la manutenzione dell’impianto.

Una delle prime verifiche da effettuare riguarda i materiali utilizzati nell’installazione dell’impianto elettrico, che devono essere contrassegnati con il marchio CEI/CEI. La mancanza di tale marcatura può comportare sanzioni amministrative, il cui importo varia in base alla gravità della non conformità, oscillando tra 100 e 1.000 euro. Inoltre, se l’impianto difettoso dovesse causare incendi o infortuni che causino danni a terzi, possono essere previste sanzioni penali sia per chi ha eseguito i lavori sia per chi li ha commissionati.

Per una verifica più approfondita dell’impianto elettrico, è consigliabile consultare il Libretto dell’Impianto Elettrico, un documento facoltativo ma estremamente utile. Questo libretto contiene informazioni fondamentali sull’impianto installato e sulla ditta che ha eseguito i lavori: al suo interno, sono elencati i materiali utilizzati, le dotazioni e le classificazioni dell’impianto, le scadenze e la periodicità dei controlli da effettuare.

Come regolarizzare un impianto elettrico privo di dichiarazione di conformità?

Progettazione di un impianto elettrico in una ristrutturazione

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In molte occasioni ci troviamo di fronte a impianti elettrici che non dispongono della certificazione necessaria, ovvero impianti sprovvisti di una Dichiarazione di Conformità. Questa situazione può verificarsi per varie ragioni, come ad esempio il fatto che l’installazione sia stata eseguita da una persona priva delle competenze, titoli o abilitazioni necessarie, oppure perché la Dichiarazione di Conformità è stata smarrita o non è mai stata emessa.

La prima azione da intraprendere per affrontare questa situazione è la verifica e, se necessario, la sistemazione dell’impianto elettrico. Una volta risolte le eventuali criticità o non conformità, è possibile ottenere la certificazione dell’impianto, nota come Dichiarazione di Rispondenza (DIRI). Questa fase richiede l’intervento di un professionista incaricato, che, dopo un attento sopralluogo e una dettagliata verifica dello stato degli impianti, identificherà gli interventi necessari per portare l’impianto elettrico a un livello di sicurezza adeguato. È essenziale che tali interventi vengano effettuati prima di procedere al rilascio della DIRI. In altre parole, se l’impianto non è conforme alle normative di sicurezza, deve essere sistemato prima di ottenere la Dichiarazione di Rispondenza.

È importante sottolineare che tutti i lavori di messa a norma dell’impianto devono essere eseguiti da un‘impresa o da un installatore abilitato, che è tenuto a rilasciare una Dichiarazione di Conformità specifica per i lavori effettivamente eseguiti. Questa dichiarazione attesta che l’impianto è stato portato in conformità con le norme di sicurezza e le regolamentazioni vigenti.

Solo dopo che l’impianto è stato effettivamente sistemato e adeguato alle normative, sarà possibile ottenere la Dichiarazione di Rispondenza. La sicurezza e la conformità dell’impianto elettrico sono fondamentali per la protezione delle persone e degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, pertanto, è essenziale assicurarsi che gli impianti siano a norma e certificati.

Domande frequenti:

  • Quando l'impianto elettrico non è a norma?

    Una procedura semplice consiste nel verificare se i prodotti installati nell'impianto siano dotati del marchio CE o CEI. L'assenza di questo marchio indica che il prodotto non è conforme alle normative europee.

  • Come mettere a norma un vecchio impianto elettrico in casa?

    Per adeguare un impianto elettrico datato alle attuali normative, è fondamentale consultare un esperto del settore in grado di esaminare l'installazione e determinare le eventuali modifiche richieste per garantire la conformità al regolamento vigente.

  • Cosa fare per mettere a norma impianto elettrico?

    Nel dettaglio, affinché un impianto elettrico sia conforme alle normative, è essenziale che sia accompagnato dalla dichiarazione di conformità, la quale deve essere rilasciata da un professionista qualificato. Questa dichiarazione è obbligatoria ogni volta che si effettuano interventi sugli impianti elettrici.

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