Come si costituisce un condominio: normativa, tempi, regole
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Costituire un nuovo condominio: ecco come fare

Quante unità abitative servono per formare un condominio? Approfondiamo la costituzione del condominio e tutti gli adempimenti necessari per legge

Ultimo aggiornamento 30-09-2025
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Pasquale Gangemi

Consulente ed Agente Immobiliare - Mediatore creditizio

Specialista nelle attività di intermediazione e di consulenza rivolte alla compravendita, locazione, valutazione di immobili ad uso residenziale, uffici, commerciale ed industriale. Presidente interprovinciale del collegio di RC-VV della FIAIP “Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professional...
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La costituzione del condominio è un passaggio automatico e inevitabile: avviene infatti quando in un edificio ci sono almeno due proprietari di unità immobiliari distinte. Spesso però viene confusa con la nomina dell’amministratore, che invece è solo uno degli adempimenti successivi previsti dalla legge al superamento di certe soglie dimensionali.

 

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In questa guida analizziamo in modo chiaro e dettagliato cosa significa costituire un condominio, quando è necessario nominare un amministratore, in quali casi il regolamento diventa obbligatorio e quali sono gli adempimenti fiscali da rispettare.

Quando si costituisce un condominio?

Il condominio nasce automaticamente con almeno due unità immobiliari appartenenti a due proprietari diversi. Non servono atti notarili o votazioni: la sola presenza di due soggetti proprietari fa sì che l’edificio sia già un condominio a tutti gli effetti.

 

Quando ci sono solo due condomini si parla di condominio minimo. In questo caso valgono le regole generali del Codice Civile in tema di condominio, con un’unica eccezione: le decisioni comuni devono seguire la disciplina della comunione, che prevede criteri diversi rispetto alle deliberazioni assembleari dei condomini più numerosi.

Quando è obbligatorio l’amministratore di condominio?

L’amministratore di condominio è obbligatorio solo se i condomini sono più di 8. Se il numero è pari o inferiore, i proprietari possono gestire in autonomia l’edificio, suddividendo oneri e spese, oppure nominando un amministratore interno scelto tra i condomini stessi.

 

Quando viene nominato, l’amministratore ha vari compiti: redigere le tabelle millesimali, predisporre (se necessario) il regolamento condominiale, convocare le assemblee e rappresentare legalmente il condominio. La carica dura 1 anno, ma può essere rinnovata o revocata dall’assemblea. Anche in condomini con meno di 8 unità, i condomini possono comunque decidere di nominarne uno, con le stesse regole previste nei casi obbligatori.

Regolamento condominiale: quando diventa obbligatorio?

Secondo l’articolo 1138 del Codice Civile, il regolamento è obbligatorio se i condomini sono più di 10. Al di sotto di questa soglia, la sua redazione è facoltativa, ma una volta approvato acquisisce la stessa efficacia di quello obbligatorio.

 

Il regolamento disciplina l’uso delle parti comuni, i servizi condominiali, i rapporti tra i condomini e include le tabelle millesimali per il calcolo e la ripartizione delle spese. È quindi uno strumento fondamentale per garantire ordine e ridurre le controversie tra i residenti.

Costituzione del condominio: quali sono gli adempimenti fiscali?

Uno degli obblighi più importanti riguarda il codice fiscale del condominio, necessario per gestire i rapporti fiscali e bancari. L’amministratore (o, nei condomini senza amministratore, un condomino delegato) deve richiederlo all’Agenzia delle Entrate tramite il modello AA5/6.

 

Il condominio, in quanto sostituto d’imposta, deve:

  • versare le ritenute d’acconto per lavoratori, professionisti e imprese che forniscono servizi al condominio;
  • utilizzare il modello F24 indicando il codice fiscale del condominio;
  • rilasciare la Certificazione Unica e presentare annualmente il modello 770.

La mancata richiesta del codice fiscale o la mancata comunicazione delle variazioni comporta una sanzione da 100 a 2.000 euro. Affidare la gestione a un amministratore esperto riduce il rischio di errori e sanzioni fiscali.

Il caso dei supercondomini e dei condomini complessi

Quando più edifici o scale condividono spazi o impianti comuni (cortili, parcheggi, impianti centralizzati), si parla di supercondominio. Anche in questo caso valgono le stesse regole del condominio “classico”: serve un amministratore se i partecipanti sono più di 8 e un regolamento obbligatorio oltre i 10. I supercondomini sono sempre più frequenti nelle nuove costruzioni residenziali e richiedono una gestione attenta delle spese comuni.

Conclusioni

In sintesi, la costituzione del condominio avviene automaticamente con la presenza di almeno due proprietari. La nomina dell’amministratore e la predisposizione del regolamento scattano solo oltre determinate soglie, mentre gli adempimenti fiscali devono essere rispettati sempre, anche dai condomini minimi. Per evitare errori e sanzioni è fondamentale affidarsi a un professionista esperto, in grado di gestire sia la parte burocratica che quella contabile.

 

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Domande frequenti:

  • Cos’è un condominio minimo?

    Il condominio minimo si costituisce automaticamente quando ci sono almeno due proprietari di unità immobiliari distinte nello stesso edificio. È soggetto alle norme del Codice Civile sul condominio, con la particolarità che le decisioni seguono la disciplina della comunione.

  • Quanti condomini servono per nominare un amministratore?

    La nomina dell’amministratore diventa obbligatoria quando i condomini sono più di 8. Al di sotto di questa soglia la gestione può essere svolta dai proprietari stessi, ma è sempre possibile nominare un amministratore anche se non obbligatorio.

  • Quando è obbligatorio il regolamento condominiale?

    Il regolamento condominiale è obbligatorio se i condomini sono più di 10. Se i condomini sono meno, può essere redatto facoltativamente ma avrà la stessa efficacia di quello obbligatorio una volta approvato.

  • Cosa succede se il condominio non ha un codice fiscale?

    Il codice fiscale è obbligatorio perché il condominio è un sostituto d’imposta. La mancata richiesta comporta una sanzione da 100 a 2.000 euro e responsabilità dirette per i singoli condomini. L’amministratore o un condomino delegato deve richiederlo tramite il modello AA5/6 presso l’Agenzia delle Entrate.

  • Cos’è un supercondominio?

    Il supercondominio si costituisce quando più edifici o scale hanno in comune spazi o impianti, come cortili, parcheggi o impianti centralizzati. Si applicano le stesse regole del condominio classico: amministratore obbligatorio se i partecipanti sono più di 8 e regolamento obbligatorio oltre i 10.

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