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Bonifico parlante per ristrutturazione: quando usarlo e come compilarlo

Che cos'è Il bonifico parlante? È un bonifico dettagliato che dimostra di avere diritto a detrazioni e agevolazioni. Ecco come compilarlo

18-08-2022 (Ultimo aggiornamento 08-02-2024)

Enzo Claudio Calanducci

Dottore Commercialista e Revisore Contabile

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Effettuare un bonifico parlante per ristrutturazione è fondamentale per poter usufruire dei vari bonus fiscali previsti dalle vigenti normative per gli interventi di efficientemento e il risparmio energetico, per l’acquisto di mobili e elettrodomestici dalle alte prestazioni energetiche. Il bonifico parlante è una modalità di pagamento che può essere eseguita sia tramite home banking sia recandosi presso una delle filiali del proprio Istituto di credito, ed è indispensabile per accedere alle detrazioni fiscali offerte dal Governo italiano per le opere di ristrutturazione edilizia ed efficientamento energetico.

Ma come effettuare correttamente un bonifico parlante? Questa forma di pagamento, in alcuni casi obbligatoria, rappresenta un metodo di pagamento tracciato che mostra sia i dati del destinatario che del contribuente. In questo momento se ne sente spesso parlare per richiedere le detrazioni fiscali per l’acquisto o le ristrutturazioni.

Bonifico ristrutturazione: come compilarlo

Il bonifico parlante per la ristrutturazione è obbligatorio e si presenta come l’unica modalità di pagamento. I dati da inserire sono:

Nel caso in cui la spesa coinvolgesse più persone che desiderano beneficiare della detrazione, il bonifico mostrerà il codice fiscale di tutte le persone interessate.

Il bonifico parlante per la detrazione di mobili ed elettrodomestici, invece, non è obbligatorio: il pagamento può essere saldato con carta di credito – o debito – o con bonifico ordinario. Se tuttavia si decidesse di utilizzare il bonifico parlante, bisogna inserire la seguente causale: Spese per arredi o elettrodomestici ai sensi dell art. 16, comma 2, DL 63/2013, convertito nella legge 90/2013.

La detrazione per i mobili include anche i beni comprati a rate, purché la società erogante paghi con le stesse modalità previste per il contribuente e abbia una copia della ricevuta di pagamento.

Bonifico parlante per l’Ecobonus

Per poter beneficiare dell’ecobonus attraverso la compilazione del bonifico, bisognerà indicare:

Superbonus senza bonifico: quali sono i casi

Si parla di superbonus senza bonifico quando il beneficiario non dovrà effettuare alcun pagamento tramite bonifico parlante in presenza dello sconto in fattura o della cessione integrale del credito al fornitore che ha eseguito i lavori. Questo vuol dire che sulla prestazione eseguita l’attività non subirà la ritenuta d’acconto dell’8% attualmente prevista sui bonifici bancari o postali relativi alle detrazioni fiscali dell’edilizia.

Diversamente, nell’ipotesi in cui lo sconto in fattura sia parziale o la detrazione spettante non sia quella del superbonus, sarà previsto anche il pagamento tramite bonifico parlante di parte della prestazione, sul quale la banca o le poste effettueranno la ritenuta d’acconto.

Errore bonifico parlante: come rimediare

Purtroppo non è infrequente commettere degli errori in fase di compilazione di un bonifico parlante per ristrutturazione edilizia: i dati forniti possono essere incompleti, si può dimenticare di aggiungere il codice fiscale dell’ordinante o la partita IVA dell’impresa di ristrutturazione.

Un altro degli errori più comuni consiste nel citare male, nel campo della causale, la normativa a cui si fa riferimento per l’accesso al bonus. È importante accertarsi, inoltre, che la persona che emette il bonifico sia essere la stessa che figura come intestataria della fattura.

Se hai sbagliato a compilare il bonifico parlante (per qualsiasi spesa) l’Agenzia delle Entrate ti dà una seconda chance per non perdere il diritto, benché la procedura sia abbastanza complicata, come ammette lo stesso ente: “Se per errore è stato effettuato un bonifico diverso da quello dedicato o non sono stati indicati sul bonifico tutti i dati richiesti, e non è stato possibile ripetere il bonifico, la detrazione spetta solo qualora il contribuente sia in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto notorietà rilasciata dall’impresa, con la quale quest’ultima attesta che i corrispettivi accreditati a suo favore sono stati correttamente contabilizzati ai fini della loro imputazione nella determinazione del reddito (circolare n. 43/2016).”

In pratica, per permettere di rimediare all’errore e poter beneficiare così della detrazione è necessario richiedere all’impresa una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti la corretta contabilizzazione dell’importo bonificato. In alternativa, si può semplicemente rifare il bonifico parlante corretto, facendosi prima restituire l’importo dall’impresa.

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