Il Bonus Casa rimane al 50% anche nel 2026? Il Governo ci sta seriamente pensando
Il Governo sta pensando di prorogare il Bonus Ristrutturazione e altre detrazioni edilizie al 50% per tutto il 2026: ecco le novità
Maria Francesca Pinna
Content Manager
- Il Bonus Ristrutturazioni 2026 prorogato al 50%, le ipotesi
- Cosa succede al Bonus Ristrutturazioni 2026 senza proroga?
- Ecobonus e Sismabonus 2026, le ipotesi
- Il Bonus Ristrutturazioni 2026 prorogato al 50%, le ipotesi
- Cosa succede al Bonus Ristrutturazioni 2026 senza proroga?
- Ecobonus e Sismabonus 2026, le ipotesi
Il Governo è già al lavoro sulla Legge di Bilancio 2026, che entrerà in vigore dal 1° gennaio. Sebbene manchino ancora alcuni mesi, uno dei temi più discussi riguarda il futuro dei bonus edilizi, che senza interventi correttivi rischiano di diventare molto meno vantaggiosi. Per scongiurare questo scenario, ministeri e uffici tecnici stanno cercando le risorse necessarie a garantirne la proroga. A riaccendere l’attenzione è stata la dichiarazione della viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, che ha annunciato l’intenzione di mantenere al 50% il Bonus Ristrutturazione, una delle agevolazioni più utilizzate dai cittadini per migliorare le proprie abitazioni. Vediamo quali sono le ipotesi in campo e tutte le novità riguardanti i Bonus Casa.
Il Bonus Ristrutturazioni 2026 prorogato al 50%, le ipotesi
Secondo la viceministra Vannia Gava l’obiettivo del Governo è confermare anche per il 2026 la detrazione fiscale al 50% sulle spese di ristrutturazione, evitando la riduzione al 36% come previsto dalla normativa attuale. Questa decisione richiederebbe lo stanziamento di circa 2 miliardi di euro, risorse attualmente non semplici da reperire anche a causa del contesto geo-politico e per le ristrettezze di bilancio.
D’altra parte, il settore edilizio guarda con preoccupazione all’eventuale riduzione delle agevolazioni: questo ridimensionamento potrebbe causare una minore richiesta dei contribuenti verso le imprese edilizie in regole e l’aumento di interventi in nero pur di risparmiare qualcosa.
Accanto all’ipotesi di proroga, si discute anche di una possibile riduzione dei tempi del rimborso da 10 a 5 anni, proposta sostenuta anche dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Una mossa che renderebbe i bonus più immediati e attrattivi agli occhi dei cittadini.
Anche le opposizioni dicono la loro: il Movimento Cinque Stelle, per voce di Stefano Patuanelli, propone di legare gli incentivi alla classe energetica degli immobili e di ridurre la tassazione sugli edifici che hanno effettuato interventi di riqualificazione. Una strada che punta a rafforzare il legame tra agevolazioni fiscali e obiettivi ambientali, superando la logica di bonus generalizzati e venendo maggiormente incontro alla Direttiva Europea sulle Case Green.
Cosa succede al Bonus Ristrutturazioni 2026 senza proroga?
Ricordiamo che nel 2025 il Bonus Ristrutturazione consente di accedere a una detrazione del 50% su una spesa totale di 96.000 euro per le prime case, mentre per le seconde case e altri immobili la detrazione scende al 36%.
Se la Manovra Finanziaria 2026 dovesse confermare la normativa attualmente in vigore, il Bonus Ristrutturazione scenderebbe al 36% per le prime case e 30% per le seconde case o altri immobili.
Facciamo un esempio pratico: se con una ristrutturazione si spendono 30.000 euro, fino al 2025 si può recuperare il 50% della spesa, ovvero 15.000 euro, pagando solo metà i lavori. Ma dal 2026 – se il bonus non venisse prorogato con la stessa aliquota – si passa al 36% quindi il recupero scenderebbe a soli 10.800 euro con la detrazione del 36% per le prime case e addirittura a 9.000 euro per le seconde case, perché la detrazione scenderebbe al 30%. Parliamo di una differenza minima di circa 5.000 euro, una somma importante che potrebbe portare molte persone a rinunciare alla ristrutturazione.
Ecobonus e Sismabonus 2026, le ipotesi
Il rischio di un ridimensionamento non riguarda solo il Bonus Ristrutturazione ma anche altre agevolazioni, cioè Ecobonus e Sismabonus che in base alle regole già fissate caleranno al 30% nel biennio 2026-2027. Restano poi da chiarire i destini di misure oggi ancora attive, come il Bonus Mobili (che oggi prevede una detrazione del 50% fino a 5.000 euro di spesa) e il Bonus barriere architettoniche che è al 75% fino a tutto il 2025. Insomma, gli incentivi edilizi in scadenza nel 2025 sono tanti e senza modifiche alla normativa molti potrebbero cadere o ridursi.
Ristrutturare entro il 2025 da la certezza di avere la detrazione più vantaggiosa, risparmiando sulla metà della spesa.
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