Come funziona il nuovo modello per avere il Superbonus nel 2025?
Vuoi ancora sfruttare il Superbonus nel 2025? Scopri come funziona il nuovo modello dell'Agenzia delle Entrate per cessione del credito e sconto in fattura.

Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Il nuovo modello: tempistiche e validità
- Scadenze e modalità di invio della comunicazione
- Le principali novità rispetto al passato
- Modifiche strutturali del modello
- Chi può ancora accedere al Superbonus nel 2025
- Requisiti tecnici e documentazione obbligatoria
Il 2025 porta importanti novità per il Superbonus, con l’introduzione di un nuovo modello per la cessione del credito e lo sconto in fattura. L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato le procedure per adeguarsi alle recenti modifiche normative, rendendo il processo più snello ma anche più restrittivo rispetto al passato.
Il nuovo modello: tempistiche e validità
Dal 8 settembre 2025 al 16 marzo 2026, i contribuenti dovranno obbligatoriamente utilizzare il modello aggiornato dall’Agenzia delle Entrate per richiedere la cessione del credito o lo sconto in fattura relativo alle spese sostenute nel corso dell’anno. Il documento, pubblicato nel provvedimento n. 321370 del 7 agosto 2025, sostituisce completamente la versione precedente risalente al febbraio 2022.
Scadenze e modalità di invio della comunicazione
La comunicazione per la cessione del credito deve essere presentata entro il 16 marzo dell’anno successivo alle spese agevolate. Questo significa che per le spese sostenute nel 2025, i beneficiari avranno tempo fino al 16 marzo 2026 per completare la procedura.
L’invio avviene esclusivamente per via telematica attraverso il software ministeriale CIR20, che sarà aggiornato per supportare le nuove funzionalità del modello. I controlli automatici del sistema garantiranno una verifica immediata della correttezza dei dati inseriti.
Le principali novità rispetto al passato
La revisione più significativa riguarda l’eliminazione di numerosi bonus dalla tabella dei codici degli interventi agevolati. Non sono più cedibili o scontabili in fattura diversi incentivi che fino al 2024 potevano beneficiare di queste opzioni:
- ecobonus ordinario;
- bonus casa tradizionale;
- bonus facciate;
- bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche;
- eco-sismabonus per interventi sulle parti comuni;
- interventi che interessano oltre il 25% dell’involucro edilizio.
Modifiche strutturali del modello
Il nuovo modello presenta alcune modifiche operative significative che snelliscono la compilazione.
È stata eliminata la casella “Periodo”, che in precedenza richiedeva di specificare se le spese erano state sostenute nel primo o secondo semestre. Anche la voce “Edilizia libera” non compare più tra le opzioni disponibili.
Un’altra importante novità è la rimozione delle voci relative alla cessione delle rate residue. Dal 29 maggio 2024, infatti, non è più possibile cedere le rate successive alla prima, in applicazione delle disposizioni del decreto legge 39/2024.
Chi può ancora accedere al Superbonus nel 2025
Nonostante le restrizioni, il Superbonus rimane disponibile per specifiche categorie di beneficiari:
- Condomini che effettuano interventi sulle parti comuni degli edifici, mantenendo la possibilità di accedere alla detrazione del 110% (ridotta al 70% nel 2025) per lavori di efficientamento energetico e messa in sicurezza sismica.
- Persone fisiche proprietarie di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate, purché non svolgano attività di impresa, arte o professione nell’immobile oggetto dell’intervento.
- Organizzazioni del Terzo Settore, incluse le ONLUS, le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali e le associazioni di promozione sociale riconosciute.
Requisiti tecnici e documentazione obbligatoria
Per accedere al Superbonus, sia in detrazione diretta che con cessione del credito, rimangono obbligatori due documenti fondamentali.
Il visto di conformità deve essere rilasciato da intermediari abilitati (commercialisti, ragionieri, periti commerciali, consulenti del lavoro) o dai Centri di Assistenza Fiscale (CAF). Questo documento attesta la correttezza della documentazione e la sussistenza dei requisiti per accedere alla detrazione.
L’asseverazione tecnica viene rilasciata da professionisti qualificati che certificano il rispetto dei parametri tecnici richiesti per gli interventi di efficienza energetica e riduzione del rischio sismico. Il documento attesta anche la congruità delle spese sostenute rispetto agli interventi realizzati.
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