Cambiare la caldaia? Tutto quello che serve sapere nel 2025

Maria Francesca Pinna
Content Manager
Nel 2025 cambiare la caldaia significa compiere una scelta che va oltre il semplice miglioramento del comfort domestico: i costi di gas ed elettricità tendono a variare continuamente, le normative impongono standard sempre più rigorosi e l’efficienza energetica è diventata un requisito imprescindibile per ogni abitazione. Di conseguenza, oggi sostituire un impianto datato vuol dire attenersi a specifiche regole europee e nazionali, ma anche investire su soluzioni capaci di ridurre i consumi. Insomma, parliamo di una scelta importante: occorre capire quali sono i segnali di malfunzionamento, conoscere la normativa di riferimento e gli incentivi statali ancora disponibili. In questo contesto, è cruciale selezionare con attenzione il miglior fornitore. Vediamo nel dettaglio come fare.
È il momento di cambiare la caldaia? I segnali da riconoscere
Stabilire il momento giusto per cambiare la caldaia non è semplice, tuttavia esistono diversi indizi che possono guidare la decisione. Il primo elemento da considerare è l’età dell’impianto: una caldaia che supera i 10-15 anni di vita tende a perdere efficienza e a non rispettare più i requisiti minimi richiesti dalle normative più recenti. Anche se apparentemente funziona, il rischio è che consumi più energia del necessario, con ricadute sui costi delle bollette.
Un altro segnale è legato alle spese di gas ed elettricità che magari da un mese all’altro possono risultare più elevate, nonostante le abitudini rimangano invariate. In questo caso è possibile che la caldaia stia lavorando male e consumando più del previsto. Anche i rumori anomali non devono essere sottovalutati: ronzii, rumori metallici e strane vibrazioni possono indicare problemi legati, per esempio, ad un componente interno.
La frequenza dei guasti è un ulteriore campanello d’allarme: se ci si accorge che la caldaia ha bisogno di continui interventi di manutenzione e riparazioni probabilmente è arrivato il momento di cambiarla.
Insomma, è meglio non sottovalutare tutti questi segnali soprattutto se l’impianto è vecchio e non è adeguato alle normative europee. Il 2025 è il migliore anno in assoluto per sostituire la caldaia anche grazie ai tanti bonus ancora disponibili. Senza contare che il mercato propone diverse offerte personalizzate per sfruttare al meglio ogni vantaggio.
Molti fornitori come Eni Plenitude propongono offerte tutto incluso dove l’utente viene seguito dalla scelta del dispositivo alla sua installazione e assistenza post-vendita. Gli esperti mettono a disposizione la propria esperienza tramite consulenze mirate e sopralluoghi: d’altronde ogni abitazione è diversa, quindi ogni esigenza richiede una soluzione sartoriale. Inoltre, i modelli di caldaie disponibili sono efficienti, adatti ad abitazioni di ogni dimensione (anche piccoli appartamenti) e in linea con le normative europee.
Quali sono le normative da conoscere nel 2025 se vuoi cambiare la caldaia
Chi desidera sostituire l’impianto deve essere a conoscenza di normative nazionali ed europee, in particolare della Direttiva Case Green approvata dal Consiglio dell’Unione Europea il 12 aprile 2024. L’obiettivo è azzerare le emissioni del patrimonio edilizio entro il 2050 attraverso diversi interventi, in particolare ristrutturazioni green e nuove costruzioni a impatto zero. Anche l’Italia è coinvolta in questo cambiamento, infatti tutti gli Stati Membri entro il 2026 dovranno presentare un piano nazionale di ristrutturazione energetica. La direttiva coinvolge anche chi ha bisogno di sostituire la caldaia: questi strumenti dovranno d’ora in poi essere a basso consumo. Dal 2040 sarà vietata l’installazione di caldaie a gas. Di conseguenza per questi modelli, già dal 2025 sono sospesi gli incentivi statali. Chi vuole sostituire una caldaia usufruendo del bonus dovrà, quindi, investire su sistemi efficienti, come quelli ibridi che combinano caldaia e pompa di calore oppure solare termico, promuovendo in questo modo l’uso di energie rinnovabili.
Quali sono gli incentivi disponibili nel 2025 per chi vuole sostituire la caldaia?
Alla luce della Direttiva Case Green, il Governo italiano ha messo a punto una serie di agevolazioni mirate anche alla sostituzione della vecchia caldaia.
Il primo strumento è il Conto Termico 3.0, l’incentivo statale gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), che prevede un contributo a fondo perduto e copre fino al 65% della spesa sostenuta. Tra gli interventi agevolabili troviamo anche la sostituzione della vecchia caldaia sistemi efficienti, come quelli ibridi factory made che combinano, ad esempio, caldaia e pompa di calore. Con le nuove regole introdotte nel 2025, però, le caldaie a condensazione sono state escluse dal perimetro del Conto Termico per la prima volta.
Chi vuole risparmiare sull’efficientamento della propria abitazione può poi accedere ad altri due incentivi: l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazione.
Entrambi prevedono una detrazione fiscale del 50% sulla spesa totale per le prime case, ma mentre l’Ecobonus finanzia interventi mirati all’efficientamento, il Bonus Ristrutturazione agevola interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, con un limite di spesa di 96.000 euro. L’aliquota dal 2026 scende al 36% per le prime case, diventando meno conveniente. In entrambi i casi, la vecchia caldaia si può sostituire con un sistema ibrido che prevede anche la pompa di calore.
Insomma, le opportunità non mancano ma occorre conoscere bene i modelli che rientrano nelle agevolazioni per poterne sfruttare i vantaggi e per evitare errori o mancate occasioni di risparmio il consiglio è quello di affidarsi a esperti del settore che possano fornire, non solo l’impianto, ma anche una consulenza mirata.
Se vuoi cambiare la caldaia puoi consultare le offerte di Eni Plenitude e chiedere subito un appuntamento per capire qual è la soluzione adatta alle tue esigenze.