Quali sono i segnali di usura del tetto e quando intervenire?
Il tetto mostra segnali di usura e sta causando danni alla tua abitazione? L'esperto spiega quali sono i segnali per capirlo e come intervenire subito

Pasquale Piroso
Architetto
- Infiltrazioni e macchie di umidità
- Deformazioni e cedimenti del tetto
- Vegetazione sul tetto e degrado
- Ruggine e corrosione nei tetti in lamiera
- Scarse prestazioni energetiche
- Quando intervenire
Il tetto è una delle componenti fondamentali di un’abitazione: dalla sua stabilità e integrità dipende la sicurezza di una intera abitazione. Infatti, non ha soltanto il compito di coprire, ma deve anche garantire una efficace protezione da agenti atmosferici e assicurare ottime prestazioni energetiche. Insomma, parliamo di un elemento da monitorare in modo costante e da riparare al primo segnale di degrado. Non a caso, il Codice Civile e il D.M. del 17 gennaio 2018 – Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018) stabiliscono precise disposizioni per la progettazione e costruzione delle coperture. Ma come capire se questo elemento così importante sta mostrando segnali di cedimento o necessita semplicemente di una manutenzione? Ecco i principali campanelli d’allarme da non sottovalutare.
Infiltrazioni e macchie di umidità

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Una delle avvisaglie più comuni e immediate relative alla stabilità del tetto è la presenza di macchie di umidità e aloni sul soffitto o sulle pareti adiacenti. Questo problema ci segnala che la barriera impermeabile, per esempio la guaina bituminosa, non sta più svolgendo la sua funzione e che è penetrata acqua piovana da tetto e soffitto. Solitamente queste macchie appaiono o si intensificano dopo una pioggia intensa e ciò potrebbe anche segnalare un raccordo metallico, chiamato lattoneria, corroso o altro problema. Ma le cause potrebbero essere davvero tante, per esempio anche il deterioramento di una tegola può portare a questo problema. Può incidere negativamente sulla salubrità degli ambienti, sulla riduzione dell’efficienza termica e causare problemi strutturali, oltre a estetiche sgradevoli date appunto dalle macchie e dagli “sfogliamenti” del soffitto. Perciò se si vedono macchie sul soffitto è necessario intervenire subito, per sventare problemi importanti. Occorre chiamare un esperto che effettui un sopralluogo del tetto per trovare la causa del problema.
Deformazioni e cedimenti del tetto
Un tetto sano deve mantenere linearità e planarità. Se la falda appare incurvata o se alcune zone “scendono” visibilmente, significa che le travi portanti sono in sofferenza. I motivi possono essere i più disparati: se il tetto è in legno potrebbe essere stato attaccato da funghi o insetti; il tetto sta sopportando eccessivi carichi, per esempio la neve nelle zone alpine oppure ci sono stati veri e propri errori al momento della costruzione o del rifacimento del tetto.
Le NTC 2018 richiedono che le strutture portanti siano dimensionate in base anche ai carichi permanenti e variabili e se questi non si rispettano si rischia un cedimento, un problema di sicurezza serio e grave. In questo caso si può contattare un ingegnere strutturale o tecnico abilitato come un architetto o un geometra con esperienza in materia che effettuerà un sopralluogo.
Vegetazione sul tetto e degrado
Il tetto è visibilmente sormontato da muschi e licheni? La loro presenza indica un problema di umidità persistente, una condizione che danneggia la copertura, a partire dalle tegole fino alle parti sottostanti. Le radici delle piante che crescono sul tetto possono infiltrarsi in micro-fessure e mettere a rischio la stabilità dell’edificio. La buona notizia è che questo processo è molto lento, perciò è possibile agire in modo semplice ed efficace con una pulizia accurata. In aggiunta, se il problema è persistente si può pensare a una impermeabilizzazione del tetto.
La normativa di riferimento in queste situazioni è la UNI 8627-2 che specifica i requisiti di resistenza delle tegole agli agenti atmosferici.
Ruggine e corrosione nei tetti in lamiera

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I tetti in lamiera o altri metalli come l’acciaio galvanizzato, alluminio o rame sono sempre più diffusi anche in ambito residenziale. Nonostante siano resistenti e abbiano numerosi vantaggi, anche loro possono presentare problemi legati ad integrità e stabilità. Uno dei problemi più comuni è l’umidità e condensa he penetra tra le fessure del tetto, se questo non è stato installato correttamente o giunture e guarnizioni danneggiate o di scarsa qualità. Questa problematica causa acqua gocciolante dal soffitto, macchie e muffa, spesso avvertita tramite odore ma ancora non visibile. Per evitare questi problemi è cruciale affidarsi a esperti nella posa della copertura, scegliere materiali di qualità ed effettuare ispezioni regolari che possano subito far emergere eventuali criticità. Ruggine e corrosione sono un altro fastidio comune per i proprietari di tetti in metallo e sono causati dall’ambiente circostante oppure dal tipo di materiale usato. Per esempio, un tetto in metallo è sconsigliato in una casa al mare perché la salsedine facilita la formazione di ruggine, lo stesso vale per zone umide e piovose. Per quanto riguarda i materiali è molto importante l’abbinamento dei metalli e la scelta di acciaio inossidabile, per esempio. Un altro problema comune per una copertura di questo tipo è il movimento termico, frequente nei luoghi con importanti sbalzi di temperatura: il metallo si contrare e si espande con i cambiamenti di temperatura causando problemi alla struttura. Per evitare tutti questi danni si possono effettuare trattamenti ad hoc in base alle necessità. Per esempio, si può prevedere una protezione solare, delle protezioni speciali tra il metallo e gli altri elementi del tetto, impermeabilizzazione, oltre naturalmente a una manutenzione regolare è consigliata.
Scarse prestazioni energetiche
Un tetto usurato influisce direttamente sulla prestazione energetica dell’edificio.
La Direttiva EPBD 2018/844/UE e il D.Lgs. 192/2005 (con successive modifiche) prevedono che le coperture abbiano valori di trasmittanza termica (U) contenuti entro limiti ben precisi. Se noti che la casa si scalda troppo in estate o disperde calore in inverno, probabilmente il pacchetto di isolamento del tetto è degradato o non più conforme agli standard attuali.
Quando intervenire
Il consiglio tecnico è di effettuare un’ispezione almeno una volta l’anno, preferibilmente in primavera o in autunno e subito dopo eventi meteorici eccezionali (grandinate, forti venti, nevicate intense) contattando un ingegnere strutturale o un tecnico abilitato e competente in materia.
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Domande frequenti:
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Come capire se il tetto è da rifare?
Capisci che il tetto è da rifare se noti infiltrazioni, macchie d’umidità, tegole rotte o spostate, isolamento inefficace, cedimenti strutturali, aumento dispersioni termiche e frequenti necessità di riparazioni.
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Come capire se un tetto sta per crollare?
Un tetto può essere a rischio crollo se presenta travi lesionate, scricchiolii insoliti, cedimenti visibili, rigonfiamenti, infiltrazioni diffuse, crepe nei muri portanti o deformazioni evidenti della struttura portante.
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Come capire se ci sono topi nel tetto?
Capisci se ci sono topi nel tetto notando rumori notturni di graffi o rosicchiamenti, escrementi, cattivi odori, materiali isolanti rosicchiati, piccoli fori, impronte o nidi nascosti tra travi.