Qual è la differenza tra Gruppo di Autoconsumo e Comunità Energetica Rinnovabile
Stai pensando di produrre energia rinnovabile insieme ai tuoi vicini? Scopri le differenze chiave tra Gruppi di Autoconsumo Collettivo e Comunità Energetiche Rinnovabili: struttura, vantaggi, incentivi e come scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze.
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Come funziona l'autoconsumo collettivo?
- Come funziona una Comunità Energetica Rinnovabile?
- Qual è la differenza tra autoconsumo collettivo e comunità energetiche?
- Impianti di produzione e potenza
- Come funziona l'autoconsumo collettivo?
- Come funziona una Comunità Energetica Rinnovabile?
- Qual è la differenza tra autoconsumo collettivo e comunità energetiche?
- Impianti di produzione e potenza
L’evoluzione del settore energetico verso fonti rinnovabili ha portato alla nascita di nuovi modelli di produzione e consumo dell’energia. In Italia, due delle forme più innovative di aggregazione energetica sono i Gruppi di Autoconsumo Collettivo (GAC) e le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Sebbene entrambi rappresentino modalità di condivisione dell’energia rinnovabile, presentano caratteristiche e finalità diverse che è importante comprendere.
Come funziona l’autoconsumo collettivo?
I Gruppi di Autoconsumo Collettivo sono aggregazioni di utenti finali che si trovano nello stesso edificio o condominio e che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti situati nella loro stessa struttura. Si tratta di una forma di autoconsumo “locale” che consente ai condomini di ottimizzare l’utilizzo dell’energia prodotta, ad esempio, da pannelli fotovoltaici installati sul tetto del loro edificio.
Come funziona una Comunità Energetica Rinnovabile?
Le Comunità Energetiche Rinnovabili, invece, rappresentano un’evoluzione più ampia e complessa di questo concetto. Una CER è un soggetto giuridico autonomo, controllato da azionisti o membri situati nelle vicinanze degli impianti di produzione, che produce energia rinnovabile per l’autoconsumo e la condivide tra i suoi membri. La finalità principale non deve essere il profitto finanziario, ma l’ottenimento di benefici ambientali, economici o sociali a favore dei membri e del territorio.
Qual è la differenza tra autoconsumo collettivo e comunità energetiche?
Una delle principali differenze tra i due modelli riguarda l’ambito territoriale di applicazione. I Gruppi di Autoconsumo Collettivo sono limitati a un singolo edificio o complesso condominiale, con tutti i partecipanti che devono condividere la stessa struttura fisica.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili hanno invece un raggio d’azione più ampio. I membri possono essere distribuiti su un’area più vasta, purché siano collegati alla stessa cabina primaria di trasformazione dell’energia elettrica. Questo significa che una CER può includere abitazioni, aziende, enti pubblici e altre organizzazioni situate in comuni diversi, purché rientrino nella medesima area di riferimento della rete elettrica.
Struttura giuridica
Dal punto di vista della struttura giuridica, i Gruppi di Autoconsumo Collettivo non necessitano di costituire un soggetto giuridico autonomo. Possono essere organizzati attraverso accordi contrattuali tra i partecipanti o mediante l’amministrazione condominiale, mantenendo una struttura organizzativa relativamente semplice.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili devono invece costituirsi come soggetti giuridici autonomi, tipicamente sotto forma di cooperative, associazioni riconosciute, fondazioni, società a responsabilità limitata senza scopo di lucro, o altre forme previste dalla normativa. Questa struttura più complessa richiede una governance definita, con organi di amministrazione e controllo, statuto, e procedure decisionali democratiche che garantiscano la partecipazione effettiva di tutti i membri.
Tipologia di partecipanti
I Gruppi di Autoconsumo Collettivo sono generalmente composti da utenti domestici che abitano nello stesso edificio, come i condomini di un palazzo residenziale. La partecipazione è quindi limitata ai soggetti che hanno un punto di prelievo nell’edificio dove sono installati gli impianti di produzione.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili possono invece accogliere una varietà molto più ampia di partecipanti. Oltre ai cittadini e alle famiglie, possono aderire piccole e medie imprese, enti territoriali, autorità locali, amministrazioni comunali, enti di ricerca e formazione, associazioni del terzo settore, cooperative e altri soggetti. Questa diversificazione permette di creare ecosistemi energetici più complessi e integrati nel territorio.
Impianti di produzione e potenza
Per quanto riguarda gli impianti di produzione, i Gruppi di Autoconsumo Collettivo utilizzano tipicamente impianti di potenza limitata, spesso fotovoltaici, installati sui tetti o nelle pertinenze dell’edificio condominiale. La potenza è commisurata ai fabbisogni energetici degli abitanti dello stabile.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili possono gestire impianti di dimensioni maggiori e più diversificati. La normativa italiana prevede che ogni singolo impianto non possa superare 1 MW di potenza, ma una CER può gestire più impianti distribuiti sul territorio, utilizzando diverse tecnologie rinnovabili come fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biomasse, purché la potenza complessiva rimanga entro i limiti previsti.
Meccanismi di incentivazione
Entrambi i modelli beneficiano del sistema di incentivi previsto dal Decreto Legislativo 199/2021 e dai successivi decreti attuativi, ma con modalità leggermente diverse. I Gruppi di Autoconsumo Collettivo accedono a una tariffa incentivante per l’energia condivisa, calcolata sulla base dell’energia elettrica prodotta e autoconsumata istantaneamente dagli utenti del gruppo.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili beneficiano di un sistema di incentivi più articolato, che comprende una tariffa premio per l’energia condivisa e la possibilità di accedere a contributi per la realizzazione degli impianti. Gli incentivi sono strutturati per premiare non solo la produzione e l’autoconsumo di energia rinnovabile, ma anche i benefici sociali e ambientali generati dalla comunità sul territorio.
Prospettive future
Entrambi i modelli rappresentano strumenti importanti per la transizione energetica italiana, ma con ruoli complementari. I Gruppi di Autoconsumo Collettivo possono diffondersi rapidamente negli edifici residenziali, rappresentando una soluzione accessibile per l’autoconsumo condominiale.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili, pur richiedendo maggiori competenze e risorse per la loro realizzazione, hanno il potenziale per diventare veri e propri catalizzatori della transizione energetica locale, integrando diversi attori del territorio in progetti di sviluppo sostenibile e creando nuove forme di economia circolare basate sull’energia rinnovabile.
Sia che tu stia considerando un Gruppo di Autoconsumo per il tuo condominio o valutando la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile, il primo passo è sempre l’installazione di un impianto fotovoltaico efficiente e di qualità.
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