Pulizia fogne condominiali: ogni quanto tempo farla?
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Ogni quanto va effettuata la pulizia delle fogne condominiali?

È necessario svolgere la pulizia delle fogne condominiali periodicamente. Scopri chi se ne occupa e chi deve coprire i costi

Ultimo aggiornamento 29-09-2025
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Ugo Sollazzo

Idraulico termotecnico

Sono un esperto idraulico con più di qualche decennio di esperienza nel settore. Come tutti, ho iniziato la mia carriera come apprendista, questo mi ha permesso di acquisire ampie conoscenze a bilità pratiche che, messe al servizio della mia professione, mi hanno portato ad aprire un’attività i...
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La fossa biologica necessita di manutenzione regolare per funzionare correttamente ed evitare spiacevoli odori, reflussi o intasamenti degli scarichi. Questo vale tanto per le abitazioni singole quanto per i condomini, dove gli impianti sono più grandi e sottoposti a un uso intensivo in ogni momento della giornata.

 

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Nelle fosse biologiche confluiscono solitamente sia le acque nere provenienti dai bagni, sia le acque grigie di cucine e lavabi. Con il tempo, queste strutture si riempiono di fanghi e residui solidi che, se non rimossi, possono portare a cattivi odori, fuoriuscita di liquami e perfino infestazioni. Gli inquilini, soprattutto quelli ai piani bassi, sono i primi a subire le conseguenze. Da qui l’importanza di una pulizia periodica delle fognature condominiali.

Perché la fossa biologica si riempie e si intasa?

La manutenzione della fossa biologica non è solo una buona prassi: è disciplinata da norme igienico-sanitarie che tutelano la salute pubblica, l’ambiente e l’integrità delle reti di scarico. Le acque reflue devono essere smaltite da ditte autorizzate secondo le regole stabilite dal D.Lgs. 152/2006 e dai regolamenti comunali di igiene urbana.

 

A differenza di quanto si crede, la fossa biologica non è autopulente. Diversi fattori possono portare al riempimento e all’ostruzione:

  • Progettazione scorretta o posa non a regola d’arte, che provoca ristagni e rallenta il deflusso degli scarichi.
  • Uso improprio degli scarichi, come lo smaltimento di oli esausti, grassi, salviette umidificate, pannolini e altri materiali che non dovrebbero mai finire in fognatura.
  • Accumulo fisiologico di fanghi e materiali solidi, prodotto dalla naturale decomposizione dei reflui domestici.

Quando la fossa trabocca, i liquami possono infiltrarsi nel terreno, contaminare le falde e diffondere odori sgradevoli, con gravi rischi per la salute e l’ambiente circostante.

Quando fare la pulizia periodica condominiale delle fogne?

La regola generale è effettuare la manutenzione almeno una volta l’anno. Alcuni regolamenti comunali e regionali impongono lo spurgo con cadenza semestrale (ogni 6 mesi), soprattutto negli edifici con impianti vecchi o ad alto utilizzo. In ogni caso, la frequenza va valutata in base alla capienza della fossa e al numero di utenze servite.

 

Gli operatori addetti allo spurgo provvedono ad aprire i pozzetti, aspirare i fanghi, ripulire le pareti della fossa e, se necessario, ispezionare le tubature con telecamere per verificare eventuali ostruzioni. L’intervento è rapido, sicuro e minimizza i disagi agli inquilini.

Quanto costa lo spurgo della fognatura condominiale?

I costi dello spurgo variano in base a diversi fattori: dimensioni della fossa, livello di intasamento, accessibilità dell’impianto e regione. Oggi i prezzi medi oscillano tra 150 e 400 euro per intervento, a cui possono aggiungersi spese extra per l’ispezione con sonde o la riparazione di tubazioni.

 

Le spese rientrano tra le spese condominiali ordinarie e vanno suddivise in base ai millesimi di proprietà (art. 1117 e ss. c.c.). Ciò significa che ogni condomino paga in proporzione alla propria quota, indipendentemente dall’effettivo utilizzo percepito. Sono esclusi dal pagamento solo coloro che, per regolamento o configurazione dell’impianto, non sono collegati alla fognatura condominiale.

 

In caso di affitto, l’art. 9 della Legge 392/1978 stabilisce che lo spurgo ordinario sia a carico dell’inquilino, mentre gli interventi straordinari (rottura di pozzetti, rifacimento tubature) spettano al proprietario, a meno che il danno non sia causato da negligenza dell’affittuario.

 

È importante sottolineare che la mancata manutenzione può portare a sanzioni amministrative da parte del Comune, oltre a seri rischi igienico-sanitari. Inoltre, lo smaltimento dei fanghi deve avvenire esclusivamente tramite ditte iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, pena ulteriori sanzioni.

Perché affidarsi a professionisti?

Agire da soli è impossibile: servono mezzi specifici come autospurghi dotati di pompe ad alta pressione, oltre a personale qualificato per la gestione e lo smaltimento dei reflui. Un’azienda specializzata non solo svuota la fossa, ma effettua anche controlli preventivi e fornisce un rapporto di intervento utile per eventuali verifiche amministrative o condominiali.

 

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Domande frequenti:

  • Quante volte all'anno fare lo spurgo?

    La pulizia della fossa biologica condominiale dovrebbe essere effettuata almeno una volta l’anno, come manutenzione ordinaria. Tuttavia, nei condomini con impianti datati o particolarmente sollecitati, può essere necessario intervenire ogni 6 mesi. Alcuni regolamenti comunali impongono per legge una frequenza minima, quindi è sempre bene verificare le disposizioni locali per evitare sanzioni.

  • Chi paga lo spurgo della fogna condominiale?

    Le spese di spurgo della fogna condominiale rientrano nelle spese ordinarie di manutenzione e vengono ripartite tra i condomini in base ai millesimi di proprietà (art. 1123 c.c.). In caso di affitto, l’inquilino (conduttore) è tenuto a pagare lo spurgo ordinario, come previsto dall’art. 9 della Legge 392/1978. Eventuali riparazioni straordinarie (rottura di tubi, rifacimento della rete fognaria) spettano invece al proprietario, salvo diverso accordo contrattuale.

  • Quando chiamare gli spurghi?

    Oltre alla manutenzione programmata annuale, è opportuno chiamare una ditta di spurghi quando compaiono segnali evidenti come: cattivi odori persistenti, ristagni d’acqua negli scarichi, gorgoglii insoliti o, nei casi peggiori, fuoriuscite di liquami dai pozzetti o dai sanitari. Intervenire tempestivamente permette di evitare danni igienico-sanitari e costi di riparazione ben più elevati.

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